EMERGENZA IDRICA. SERGO (M5S): URGENTE RISOLVERE PROBLEMI STRUTTURALI
(ACON) Trieste, 22 giu - "Sull'emergenza idrica avremmo voluto
che il presidente Fedriga informasse l'Aula durante la seduta di
martedì in merito alle azioni che intende intraprendere per
arginare il problema. Attendiamo quindi di leggere sui giornali i
contenuti dell'ordinanza che varerà. Su indicazione non si sa di
chi ma, di sicuro, non del Consiglio regionale".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Movimento 5
Stelle, Cristian Sergo, aggiungendo che si tratta di "una crisi
sicuramente contingente nelle proporzioni, ma che ha radici
lontane e che fa emergere tutti i problemi che negli anni non si
sono voluti affrontare, figuriamoci risolvere. Stavamo attendendo
pazientemente che qualcuno si scagliasse contro i pozzi
artesiani, perché evidentemente il capro espiatorio è sempre
pronto".
"Ha ragione l'ingegner Mauro Trevisan di Hydrogea a parlare del
grande spreco idrico sul territorio, legato anche ai pozzi
artesiani, ma dovrebbe anche specificare - aggiunge l'esponente
pentastellato - di quale spreco sta parlando. Come spesso abbiamo
detto, lo spreco va combattuto ovunque e i pozzi vanno
salvaguardati da ogni scellerato attacco per evitare quelle che
gli addetti ai lavori, e non i cittadini, hanno definito
conseguenze disastrose".
"Trevisan dovrebbe raccontare tutta la verità, se non altro per
dare le giuste informazioni ai cittadini e ai suoi utenti. In
primis - auspica - dovrebbe ricordare che per un anno, tra il
2015 e il 2016, Hydrogea ha partecipato a 14 sedute del tavolo
tecnico, chiesto a gran voce da oltre 22mila cittadini e previsto
dal Piano regionale Tutela acque, al fine avviare una seria
sperimentazione sulla possibile limitazione di portata dei pozzi.
Questo perché il Prta, adottato nel 2012 dalla Giunta Tondo, ne
prevedeva la definitiva strozzatura che, per stessa ammissione
degli addetti ai lavori, avrebbe provocato non solo la chiusura
dei getti, ma il collassamento dei pozzi".
"Le informazioni che abbiamo - prosegue Sergo - ci dicono che il
tavolo non è stato più convocato dal luglio 2016 e che in tutta
la regione è stata avviata la sperimentazione solo su un pozzo a
Cervignano. Se questo è il modo serio di affrontare i problemi
del servizio idrico, capiamo anche certe uscite sui giornali.
Nulla più si è saputo riguardo il destino dei pozzi artesiani,
nonostante il nostro pressing per rivedere il Prta anche da
questa Giunta che, come sempre, ha preferito non metterci mano.
Il piano prevedeva la concessione di contributi ai privati per
l'adeguamento delle fontane, circa sei milioni di euro: in
quattro anni la cifra erogata è stata pari a quella dei litri
risparmiati: zero"
"Nonostante questo, nessuno si pone problemi - spiega ancora la
nota del M5S - per l'emungimento delle falde artesiane da parte
degli stabilimenti industriali. Non più tardi di un anno fa, la
Regione ha concesso il nulla osta al prelievo della falda di San
Vito al Tagliamento di ben 127 milioni di litri di falda
artesiana alla ditta Kronospan. Dopo le nostre osservazioni e
quelle dei cittadini della zona si è riusciti a rideterminare
questa cifra, ma sempre di decine di milioni di litri si parla e
senza precipitazioni saranno destinati a salire".
"Rimane il fatto che, nel marzo 2021, per la Regione il prelievo
di acqua di falda in maniera così consistente era del tutto
normale. Nulla negli anni si è fatto - evidenzia ancora Sergo -
per far convogliare le acque nelle zone industriali, anche quelle
emunte a monte dai pozzi artesiani della pianura friulana per un
loro riuso, ma soprattutto per evitare il depauperamento delle
falde più superficiali. Questo vale per San Vito al Tagliamento,
come per l'Aussa Corno, dove ogni giorno si prelevano milioni di
litri di acqua potabile, invece di riutilizzare quella già
emunta. Se si preferisce rifare le sedi dei gestori, invece che
gli acquedotti che realmente servono all'ambiente, e non alle
casse di chi gestisce il servizio, saremo sempre nella stessa
situazione".
"Attendiamo le misure indicate dal presidente Fedriga, sperando
che tenga conto - conclude la nota del Movimento 5 Stelle - di
quale sia la reale situazione del territorio, dove si possa
intervenire subito e dove sia necessario investire per evitare
che i nostri acquedotti di cemento amianto, vecchi e da
sostituire, disperdano la risorsa idrica".
ACON/COM/db