AMBIENTE. IV COMM: 14 OBIETTIVI PER IL PIANO RIFIUTI URBANI AGGIORNATO
(ACON) Trieste, 23 giu - "Questo Piano si pone in una posizione
di continuità con quello precedente e considera l'intero ciclo di
gestione dei rifiuti urbani, dalla produzione alla raccolta, fino
al trasporto e allo smaltimento finale, individuando interventi
volti alla loro limitazione. Seguono ulteriori azioni finalizzate
a favorire l'utilizzo, il riciclaggio e il recupero, avendo come
fine primario lo sviluppo concreto di un'economia circolare sul
territorio. Obiettivi da raggiungere attraverso soluzioni
sostenibili, assecondando i valori indicati dalle norme statali e
regionali".
Lo ha reso noto l'assessore regionale a Difesa dell'Ambiente,
Energia e Sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, nel corso dei
lavori della IV Commissione consiliare, presieduta da Mara Piccin
(Forza Italia) e riunita a Trieste nell'emiciclo di piazza
Oberdan, durante l'illustrazione della deliberazione della Giunta
regionale dedicata all'adozione definitiva dell'aggiornamento per
l'anno 2022 del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani.
Il provvedimento, che il 16 giugno ha già ottenuto il via libera
unanime da parte del Consiglio delle Autonomie locali (Cal), era
precedentemente uscito dall'Esecutivo con la medesima comunione
di espressioni positive, comprensivo di Rapporto ambientale e
Sintesi non tecnica.
Quattordici gli obiettivi previsti, tutti progressivamente
elencati dallo stesso Scoccimarro: "Prolungamento del ciclo di
vita dei rifiuti urbani, incremento della raccolta differenziata,
miglioramento della qualità di quelli raccolti, potenziamento e
regolazione della frazione tessile, nonché di quella domestica
pericolosa, miglioramento della frazione biodegradabile e degli
olii minerali esausti".
"Senza dimenticare - ha aggiunto l'assessore - l'aumento del
riciclo, la diminuzione della produzione pro capite di quelli
residui, lo sviluppo di una rete integrata di impianti per la
produzione e il recupero energetico, la minimizzazione del
conferimento in discarica, la riduzione dell'abbandono e della
dispersione, la razionalizzazione del sistema di trasporto e
l'utilizzo del biometano ottenuto dal trattamento della frazione
biodegradabile".
"In questo modo, andiamo a consolidare le buone prassi già
individuate - ha concluso Scoccimarro - e andiamo a migliorare
ulteriormente la gestione sui territori, sempre nel rispetto dei
princìpi fondamentali stabiliti dalle norme di settore e secondo
le gerarchie di trattamento del Codice dell'Ambiente.
L'aggiornamento propone soluzioni gestionali e impiantistiche
anche per sfruttare i vantaggi derivanti dal rispetto del
principio di prossimità dei luoghi di produzione, soddisfacendo
ogni fabbisogno. Finalità primaria è costituita anche dal
raggiungimento dell'autonomia regionale nel trattamento dei
rifiuti urbani indifferenziati, evitando la migrazione verso
altre regioni o persino verso l'estero, garantendo così una
gestione sostenibile e responsabile".
La dgr 753 del 27 maggio attua l'articolo 13 della legge
regionale 34/2017 e tiene conto delle Norme in materia ambientale
e della Disciplina organica della gestione dei rifiuti e princìpi
di economia circolare. Un ambito operativo di competenza del
Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati che fa
seguito al progetto di Piano regionale, adeguato con lo schema
recante le modalità operative e i termini del procedimento,
declinati in fasi operative, dopo aver considerato anche le
controdeduzioni alle osservazioni pervenute e le proposte di
modifica e integrazione, senza dimenticare i documenti di
Valutazione ambientale strategica (Vas) e di Valutazione di
incidenza.
Nel corso del dibattito generale sono pervenute molteplici
richieste di dettaglio e di approfondimento, a partire
dall'intervento di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) che ha fatto
esplicito riferimento all'economia circolare e alla gestione dei
rifiuti legnosi, auspicando lumi anche riguardo il tema
dell'amianto e delle discariche tradizionali ritenute più
preoccupanti. Il pentastellato Cristian Sergo ha invece fatto
riferimento all'ipotesi legata alla realizzazione di un nuovo
termovalorizzatore, nonostante una ricognizione del ministero
dell'Ambiente abbia indicato che il nord dell'Italia non
necessiti di tali strutture.
Sul fronte del Pd, Mariagrazia Santoro ha auspicato indicazioni
precise riguardo le principali innovazioni introdotte e
valutazioni sul tema dell'autosufficienza, mentre il collega di
gruppo consiliare Nicola Conficoni ha rimarcato che "in un Friuli
Venezia Giulia complessivamente virtuoso, livelli inferiori
vengono tuttavia fatti registrare sul territorio di Trieste, dove
sarebbe quindi opportuno cercare un avvicinamento delle
performance".
Il capogruppo forzista Giuseppe Nicoli, infine, ha suggerito di
"scorporare i contributi portati dai vari soggetti", evidenziando
anche che "i Comuni sono i primi a dover sensibilizzare il
cittadino, affinché il conferimento venga fatto nel modo più
opportuno. Servono azioni specifiche per ottimizzare tale
passaggio, evitando soluzioni imposte dai gestori e costi extra
prelevati dalla fiscalità generale".
ACON/DB