TRASPORTI. PRESENTATO A IV COMM PIANO REGIONALE MOBILITÀ CICLISTICA
(ACON) Trieste, 23 giu - Si scrive Premoci e si legge
promozione dell'uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia
per le esigenze quotidiane, in ambito urbano o di pendolarismo
casa-scuola/lavoro, sia per le attività turistiche e ricreative
nel territorio regionale.
Partendo, infatti, da queste finalità e in conformità a quanto
previsto sia dalla legge 2/2018 "Disposizioni per lo sviluppo
della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete
nazionale di percorribilità ciclistica", sia dalla legge
regionale 8/2018 "Interventi per la promozione della nuova
mobilità ciclistica sicura e diffusa", il Friuli Venezia Giulia
ha impostato il proprio Piano regionale della mobilità
ciclistica, Premoci appunto, strumento di riferimento e di
promozione delle politiche per lo sviluppo della ciclabilità e
che fornisce criteri per la redazione dei Biciplan, la
pianificazione della mobilità ciclistica di scala comunale e
sovracomunale.
Il Premoci è stato suddiviso in 8 sezioni e ne fanno parte
integrante anche 48 allegati (non manca un manuale per il
ciclista); individua le 9 ciclovie di primo livello, ovvero
quelle che hanno una rilevanza fondamentale all'interno del
territorio regionale e che costituiscono una rete complessa a cui
si intrecciano le ciclovie dei singoli Comuni con i loro Biciplan.
A presentare i contenuti alla IV Commissione consiliare
presieduta da Mara Piccin (FI) è stato l'assessore regionale alle
Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti, che ha
sottolineato come si tratti di un vero e proprio piano di settore
dei trasporti e non solo turistico, dove si esalta l'aspetto
dell'intermodalità con gli spostamenti bus/bici, barca/bici e
treno/bici, va assoggettato a Valutazione ambientale strategica
(Vas) e prevede un correlato rapporto ambientale in cui devono
essere valutati gli impatti che l'attuazione del Piano potrebbe
avere sull'ambiente e sul patrimonio culturale.
A coadiuvare la Regione nella stesura del Piano sono stati
chiamati i principali portatori di interesse alla pianificazione
e alla progettazione del sistema ciclabile regionale, in primis -
è stato spiegato - i Comuni, con cui i contatti della Regione
sono costanti e dai quali attende di ricevere i Biciplan.
Ulteriori sollecitazioni sono giunte da chi ha partecipato alla
seduta della IV Commissione, tra cui Italia nostra, che ha
definito importante che ci sia coerenza tra i Biciplan e il
Primoci e ha denunciato alcune carenze a Udine in riferimento al
passaggio della ciclovia Alpe Adria (Salisburgo-Grado). Dalla
Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab) è giunta la
richiesta della possibilità di fare piste ciclabili lungo gli
argini dei fiumi, mentre We like bike ha detto che si tratta di
un Piano sovrapponibile a quanto si propone il loro consorzio,
unica pecca la poca attenzione alle ciclovie collinari, c'è solo
la Fvg6 che offre considerazione al Sandanielese.
I Consorzio di sviluppo industriale hanno giudicato molto
positivamente l'impostazione del Piano, di cui seguiranno gli
sviluppi al pari di Coldiretti regionale, favorevole a tutto ciò
che può portare turismo nelle aree rurali; attendono i progetti a
livello comunale. Dall'Ufficio scolastico regionale vi è
attenzione a come la scuola potrà essere coinvolta dal Primoci.
Tpl Fvg Scarl ha tra l'altro chiesto la previsione di punti di
interscambio modale aggiuntivi agli esistenti, coinvolgendo
direttamente i Comuni nella loro identificazione, a cui si è
unita l'associazione della ricettività extralberghiera.
Critiche sono invece arrivate da alcuni consiglieri delle
Opposizioni, che si aspettavano un Piano più strutturato su cui
poter esprimere un parere, cosa non fattibile visto che molte
piste non sono state ancora completate, per altre si tratta solo
di tracce di percorso, con spese non ancora dettagliate (Furio
Honsell di Open Fvg), inoltre mancano le risposte dei Comuni e si
sta parlando di un Piano che si rifà a una Lr del 2018 e doveva
essere approvato a primavera del 2019 (Mariagrazia Santoro e
Diego Moretti del Pd), non si sta rendendo noto lo stato di
attuazione delle 9 ciclovie, se il Piano prevede un ordine di
priorità della loro costruzione e secondo quali criteri (Nicola
Conficoni del Pd). Richieste anche di Cristian Sergo del M5S, che
ha detto di problemi tariffari legati alla viabilità ciclistica e
avrebbe voluto la pianificazione anche delle ciclostazioni, come
parcheggi e luoghi di custodia delle bici.
La Commissione ha anche appreso che, per quanto attiene la
ciclabile turistica nazionale che collegherà Trieste a Venezia
sono stati realizzati sinora circa 200 chilometri, con una
possibilità ancora di fondi che vede 8 milioni di matrice statale
e altri 20 stanziati nel 2022 come Piano nazionale di ripresa e
resilienza.
Dopodichè è stata accolta la richiesta della consigliera Santoro
di non esprimere il parere al Premoci prima di settembre, per
permettere che venga completato e poterne apprendere gli sviluppi.
ACON/RCM