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INFRASTRUTTURE. NICOLI (FI): PORTO TS, PROSEGUE PIANO EGEMONICO CINESE

28.06.2022
12:13
(ACON) Trieste, 28 giu - "C'è chi non brinda a queste novità, che altro non sono se non passi avanti del progetto cinese di piantare una bandierina rossa sul porto di Trieste-Monfalcone. Quando si parla di Cina, infatti, l'aspetto geopolitico è legato a doppio filo con quello commerciale".

Lo rimarca in una nota il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Nicoli, commentando la cerimonia con la quale Cosco ha inaugurato un treno di collegamento tra il porto di Trieste e un sito produttivo sloveno, annunciando anche l'intenzione di sviluppare il traffico merci dal capoluogo regionale fino all'Ungheria.

"Cosa si intende fare per salvaguardare le nostre infrastrutture portuali e ferroviarie? Lo chiederò - annuncia l'esponente forzista - con un'interrogazione al presidente della Regione. Non vogliamo che il porto di Trieste-Monfalcone diventi il nuovo Pireo, piattaforma logistica svenduta a uso e consumo di uno Stato autoritario, che non si fa scrupoli a continuare a fare affari con la Russia di Putin e l'Ungheria di Orban. Il tutto sotto la gestione di un'Autorità di sistema che già si era resa protagonista, nel 2019, di un accordo di cooperazione con Cosco, fortunatamente fermato. Ora si cercano altre strade, ma i rischi restano gli stessi".

"Gli entusiasti per i nuovi sviluppi commerciali e logistici - osserva Nicoli - sono accecati dagli annunci di buone intenzioni, riferite al rafforzamento della cooperazione commerciale tra Italia e Cina a suon di investimenti, ma continuano a non tener conto di cosa rappresenta la Cina e a come agisce al proprio interno e nel mondo. Non basta sottolineare come la collocazione atlantista dell'Italia abbia fatto venir meno la nuova Via della Seta politica: l'invasione commerciale, logistica e di ricerca di materie prime a livello globale fa parte del disegno egemonico cinese".

"L'interesse sui moli triestini presenti e futuri - conclude la nota di FI - costituisce un campanello d'allarme e la diplomazia serve a poco. È necessario un no politico a qualsiasi tentativo, già in atto a piccoli passi, di monopolizzare le nostre infrastrutture". ACON/COM/db



Giuseppe Nicoli (FI)