INFRASTRUTTURE. NICOLI (FI): PORTO TS, INTERROGAZIONE SU RAPPORTI CINA
(ACON) Trieste, 29 giu - "Quali controlli sta ponendo in essere
l'Amministrazione regionale nei confronti dell'Autorità di
sistema portuale del mare Adriatico orientale, che
inopportunamente prende iniziative e decisioni d'intromissione
nelle scelte geopolitiche di competenza del Governo nazionale e
della Regione?".
Lo chiede in una nota il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio
regionale del Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Nicoli, riprendendo
l'istanza di chiarimento rivolta al governatore Massimiliano
Fedriga e all'assessore regionale competente in materia,
attraverso un'interrogazione depositata oggi.
L'esponente forzista aveva già annunciato il deposito dell'atto
di sindacato ispettivo, commentando la cerimonia con la quale
Cosco aveva inaugurato un treno di collegamento tra il porto di
Trieste e un sito produttivo sloveno, annunciando anche
l'intenzione di sviluppare il traffico merci dal capoluogo
regionale sino all'Ungheria.
"C'è chi non brinda a queste novità, che altro non sono - aveva
sottolineato Nicoli - se non passi avanti del progetto cinese per
piantare una bandierina rossa sul porto di Trieste-Monfalcone.
Cosa si intende fare per salvaguardare le nostre infrastrutture
portuali e ferroviarie? Non vogliamo che il porto di
Trieste-Monfalcone diventi il nuovo Pireo, piattaforma logistica
svenduta a uso e consumo di uno stato autoritario. Il tutto sotto
la gestione di un'Autorità di sistema che già si era resa
protagonista, nel 2019, di un accordo di cooperazione con Cosco,
fortunatamente fermato".
"Gli entusiasti dei nuovi sviluppi commerciali e logistici -
prosegue la nota - sono accecati dagli annunci di buone
intenzioni, riferite al rafforzamento della cooperazione
commerciale tra Italia e Cina a suon di investimenti, ma
continuano a non tener conto di cosa rappresenta la Cina e come
agisce al proprio interno e nel mondo".
"L'interesse sui moli triestini presenti e futuri - conclude
Nicoli - è un campanello d'allarme e la diplomazia serve a poco:
è necessario un no politico a qualsiasi tentativo già in atto di
monopolizzare le nostre infrastrutture".
ACON/COM/db