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AMBIENTE. SERGO (M5S): POZZI ARTESIANI, FEDRIGA NON COMPRENDE PROBLEMA

30.06.2022
15:04
(ACON) Trieste, 30 giu - "Dopo quanto dichiarato nell'ultima intervista sui pozzi artesiani e lo stato delle falde che li alimentano, con possibili rischi di rimanere senz'acqua per centinaia di migliaia di cittadini, il presidente del Friuli Venezia Giulia deve rendersi conto che, se è vero ciò che dice, in Regione ci hanno capito poco da una decina d'anni a questa parte e non si è intervenuto dove necessario. Se non è vero, dovrebbe invece spiegare ai cittadini quale sia lo scopo finale delle sue decisioni".

Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, ricordando che "meno di sei mesi fa è stato approvato il Piano di Gestione delle Acque dall'Autorità di Bacino delle Alpi Orientali, secondo il quale tutte le falde artesiane avevano una quantità d'acqua e uno stato chimico buoni. Le zone critiche in questi giorni sono però nella Destra Tagliamento. Forti di questi pareri, sono stati autorizzati anche nuovi insediamenti industriali, permettendo la derivazione d'acqua sotterranea per i loro usi. Lo stesso è stato fatto anche nel recente passato con impianti cui è stato concesso il prelievo di 172 litri al secondo d'acqua da falda artesiana. Un quantitativo pari a 86mila pozzi adeguati all'ordinanza Fedriga".

"Lo spreco dell'acqua - continua l'esponente penstastellato - andava, e va tuttora, contrastato e non solo quando ci si trova di fronte alle emergenze. La riduzione della portata dei pozzi effluenti da falda artesiana è stata accettata dalla popolazione della Bassa friulana che si è dotata dei riduttori di portata. Il Piano Regionale di Tutela Acque ha istituito un tavolo tecnico, che ha fallito la sua missione dopo 14 sedute, avviando la sperimentazione su un solo impianto a causa delle divergenze di opinioni dei tecnici sugli impatti economici e sulle possibili conseguenze disastrose derivanti dalla chiusura dei pozzi. Da qui i timori dei cittadini che rendono di fatto inapplicabile la direttiva di Fedriga". "Consapevoli che l'acqua non si debba sprecare, abbiamo chiesto fin dal 2014 - ricorda ancora Sergo - che i consorzi industriali si dotassero di acquedotti duali e che non prelevassero più acqua potabile dalle falde artesiane per le attività produttive. Abbiamo anche auspicato che l'agricoltura puntasse su coltivazioni che necessitano di minor apporto idrico e di avere una rete acquedottistica efficiente che non sia il colabrodo d'Italia".

"L'azione portata avanti da Fedriga - conclude la nota del M5S - porterà a soluzioni estreme: acquedottizzare la Bassa friulana e avere 55mila nuovi utenti per il servizio idrico che, con le loro bollette, pagheranno altre opere inutili". ACON/COM/db



Cristian Sergo (M5S)