AMBIENTE. SERGO (M5S): POZZI ARTESIANI, FEDRIGA NON COMPRENDE PROBLEMA
(ACON) Trieste, 30 giu - "Dopo quanto dichiarato nell'ultima
intervista sui pozzi artesiani e lo stato delle falde che li
alimentano, con possibili rischi di rimanere senz'acqua per
centinaia di migliaia di cittadini, il presidente del Friuli
Venezia Giulia deve rendersi conto che, se è vero ciò che dice,
in Regione ci hanno capito poco da una decina d'anni a questa
parte e non si è intervenuto dove necessario. Se non è vero,
dovrebbe invece spiegare ai cittadini quale sia lo scopo finale
delle sue decisioni".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Movimento 5
Stelle, Cristian Sergo, ricordando che "meno di sei mesi fa è
stato approvato il Piano di Gestione delle Acque dall'Autorità di
Bacino delle Alpi Orientali, secondo il quale tutte le falde
artesiane avevano una quantità d'acqua e uno stato chimico buoni.
Le zone critiche in questi giorni sono però nella Destra
Tagliamento. Forti di questi pareri, sono stati autorizzati anche
nuovi insediamenti industriali, permettendo la derivazione
d'acqua sotterranea per i loro usi. Lo stesso è stato fatto anche
nel recente passato con impianti cui è stato concesso il prelievo
di 172 litri al secondo d'acqua da falda artesiana. Un
quantitativo pari a 86mila pozzi adeguati all'ordinanza Fedriga".
"Lo spreco dell'acqua - continua l'esponente penstastellato -
andava, e va tuttora, contrastato e non solo quando ci si trova
di fronte alle emergenze. La riduzione della portata dei pozzi
effluenti da falda artesiana è stata accettata dalla popolazione
della Bassa friulana che si è dotata dei riduttori di portata. Il
Piano Regionale di Tutela Acque ha istituito un tavolo tecnico,
che ha fallito la sua missione dopo 14 sedute, avviando la
sperimentazione su un solo impianto a causa delle divergenze di
opinioni dei tecnici sugli impatti economici e sulle possibili
conseguenze disastrose derivanti dalla chiusura dei pozzi. Da qui
i timori dei cittadini che rendono di fatto inapplicabile la
direttiva di Fedriga".
"Consapevoli che l'acqua non si debba sprecare, abbiamo chiesto
fin dal 2014 - ricorda ancora Sergo - che i consorzi industriali
si dotassero di acquedotti duali e che non prelevassero più acqua
potabile dalle falde artesiane per le attività produttive.
Abbiamo anche auspicato che l'agricoltura puntasse su
coltivazioni che necessitano di minor apporto idrico e di avere
una rete acquedottistica efficiente che non sia il colabrodo
d'Italia".
"L'azione portata avanti da Fedriga - conclude la nota del M5S -
porterà a soluzioni estreme: acquedottizzare la Bassa friulana e
avere 55mila nuovi utenti per il servizio idrico che, con le loro
bollette, pagheranno altre opere inutili".
ACON/COM/db