TURISMO. II COMM APPROVA DDL 169 PISTE SCI, A METÀ LUGLIO IN AULA
(ACON) Trieste, 30 giu - Centrodestra compatto a sostenere il
provvedimento portato dall'assessore regionale alle Attività
produttive, Sergio Emidio Bini, all'esame della II Commissione
consiliare presieduta da Alberto Budai (Lega), quanto a una
ripensata disciplina degli impianti a fune, delle aree sciabili
attrezzate e delle piste destinate alla pratica degli sport sulla
neve in Friuli Venezia Giulia, nonché la sicurezza nelle
discipline sportive invernali come prevista da legge nazionale.
Le Opposizioni, invece, hanno sollevato le medesime perplessità
avanzate nel corso della seduta di lunedì scorso, 27 giugno, e al
disegno di legge 169 hanno dato voto di astensione.
Relatori per l'Aula, a metà luglio, saranno per la maggioranza
Stefano Mazzolini (Lega) e per la minoranza Enzo Marsilio (Pd).
Il testo non giungerà in Assemblea già modificato, ma Bini ha
anticipato che vi saranno emendamenti su alcuni punti dopo le
perplessità sollevate dai portatori di interesse e dai
consiglieri, tra cui non considerare la montagna solo come
turismo invernale ma per 365 giorni all'anno, inserire
disposizioni per l'accesso alle persone disabili, nonché piste
oggi escluse come quelle di fondo. "Ma sia chiaro - ha
sottolineato l'assessore, riprendendo un appunto in tal senso dei
consiglieri Marsilio e Sergio Bolzonello (Pd) - che sono soldi
pubblici e vanno spesi con attenzione; includeremo le piste di
fondo ma non qualunque, solo quelle che possono portare sviluppo
a tutto il territorio".
"Ci vuole una visione chiara e generale, e non di rincorsa alle
singole aspettative", aveva infatti detto Marsilio dopo aver
avanzato critiche sui limiti di considerare un turismo montano
solo invernale, sul prevedere un elenco di Comuni che tiene conto
solo dello stato attuale della presenza di impianti sciistici,
sui contenuti del Piano neve dove si parla di attività di
pianificazione finalizzata a razionalizzare e ottimizzare
impianti e piste.
Critiche rispetto alle quali Bolzonello, dopo aver rimarcato che,
così scritto, il ddl non si presta ad essere uno strumento di
lavoro unico per la pianificazione del turismo montano, ha
sottolineato come sia un errore escludere la Valcellina per la
parte di Barcis e ha aggiunto nuovamente le perplessità sul
futuro di PromoTurismoFvg. "Il provvedimento ne sancisce la fine
- ha sentenziato - perché dovrebbe essere un ente di indirizzo,
invece questo ruolo lo si porta nella direzione regionale delle
Attività produttive".
Esplicita la risposta di Bini: "Il ruolo di indirizzo è in capo
all'assessore alle Attività produttive, meglio se assieme alla
Giunta, su quelle che devono essere le politiche di sviluppo
turistico piuttosto che economico. Ciò significa che, almeno per
questa legislatura, la linea di indirizzo la dà il sottoscritto.
A cascata, seguendo la gerarchia, c'è la direzione centrale che
ha una funzione di vigilanza e controllo nei confronti di
PromoTurismoFvg, il quale altro non è che il braccio operativo
delle scelte dettate dalla politica e dall'amministrazione
regionale".
Prima della votazione finale, non sono mancati neppure degli
appunti puntuali e tecnici da parte di Marsilio e Bolzonello a
singoli commi dei 47 articoli, su molti dei quali è già stato
detto che sarà fatta una valutazione per l'Aula da parte
dell'assessore e dei suoi funzionari.
ACON/RCM-fc