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STRANIERI. DA GIAU (PD): IUS SCHOLAE, FEDRIGA FERMO A IDEOLOGIA LEGA

30.06.2022
19:15
(ACON) Trieste, 30 giu - "Con le sue dichiarazioni sullo ius scholae, Fedriga dimostra ancora una volta l'arretratezza dell'ideologia leghista, chiusa ai cambiamenti sociali e al ruolo proattivo che le Istituzioni dovrebbero avere nel favorire processi veri di integrazione. Come lo è proprio il completamento di un ciclo di studi di cinque anni. Più facile e conveniente, per la Lega, rallentare l'integrazione e mantenere lo straniero come nemico da combattere".

Lo afferma in una nota la consigliera regionale Chiara Da Giau (Pd), commentando le affermazioni del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, riguardo la proposta di legge sullo ius scholae, che lega la possibilità di chiedere la cittadinanza, in particolare per i minorenni stranieri residenti molti dei quali nati in Italia, al completamento di un ciclo scolastico.

"Siamo convinti che chi risiede da lungo tempo nel nostro Paese - aggiunge l'esponente dem - debba avere diritto alla cittadinanza, fissando certamente requisiti linguistici e di integrazione, come quelli che stanno appunto dentro un percorso scolastico. Parlare di avvenuta integrazione senza ipotizzarne una gradualità e un criterio di valutazione, come se restasse solo a carico dell'individuo e non di Istituzioni e comunità, chiamate a predisporre adeguati strumenti normativi e ad attuare adeguati interventi, significa invece porsi in modo ancora una volta ideologico".

"È innegabile - spiega ancora Da Giau - come il completamento di un percorso scolastico di almeno cinque anni sia una chiara manifestazione di volontà di integrazione e, al tempo stesso, uno strumento di attuazione della stessa. Questo non solo per gli studenti stranieri, ma anche per le loro famiglie che, attraverso la partecipazione alla vita scolastica dei figli, entrano in relazione con la comunità ospitante".

"Proprio per questo motivo - conclude la nota del Partito democratico - siamo convinti che vada valorizzato. Non considerare intervento prioritario la modifica della legge sulla cittadinanza dopo 30 anni, significa chiudere gli occhi sui profondi mutamenti dei fenomeni migratori e della composizione della popolazione, rinunciando a operare per la sicurezza e il rafforzamento delle comunità". ACON/COM/db



Chiara Da Giau (Pd)