SICCITÀ. SERGO (M5S): POZZI ARTESIANI, REGIONE SEMBRA FARE RETROMARCIA
(ACON) Trieste, 8 lug - "Scoccimarro sconfessa Fedriga che,
evidentemente, ha preso un'iniziativa personale non condivisa e
che va rivista, perché l'unico aggiornamento possibile è togliere
la previsione di strozzare i pozzi".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Movimento 5
Stelle, Cristian Sergo, esprimendosi dopo l'annuncio
dell'assessore regionale all'Ambiente in merito a un tavolo
tecnico sui pozzi artesiani in Friuli Venezia Giulia.
"Siamo sempre stati convinti che la risorsa idrica sia un bene da
tutelare. Ecco perché, se sentiamo parlare di falde depauperate,
chiediamo che chi di dovere se ne assuma la responsabilità. Un
tavolo tecnico sui pozzi artesiani - aggiunge l'esponente
pentastellato - è previsto sin dal 2015 dal Piano regionale
Tutela acque e i soggetti sono praticamente gli stessi. Notiamo
solo che viene sostituita la direzione centrale Sanità con la
Protezione civile, ma non è che questa sia una novità, e
l'Associazione nazionale Idrogeologia, Pozzi Acqua e Geotermia
con l'Ordine degli Geologi. Forse il rappresentante Anipa che ha
partecipato a quei tavoli, verbalizzando che la strozzatura delle
fonante porta al collassamento del pozzo, ha dato fastidio a più
di qualcuno. L'altra esclusa dal Tavolo è l'Ausir ma, tanto, si è
capito che la politica del servizio idrico è in mano ai gestori
e, quindi, si sarà ritenuta superflua la sua partecipazione".
"Un tavolo di guerra, viene definito dall'assessore. In maniera
anche indelicata, vista la situazione che stiamo vivendo. L'unico
a scatenare l'ostilità contro i pozzi è stato Fedriga: ben venga
che ci sia la volontà di rivedere un decreto insensato - continua
Sergo - che, se applicato, porterebbe a quelle che per l'allora
presidente del Cato Friuli Centrale (oggi Ausir, quella che non
si vuole al tavolo) sarebbero state conseguenze disastrose. Bene
la presenza di Arpa che potrà così valutare anche gli impatti del
prosciugamento dei canali della Bassa che oggi stanno garantendo
l'acqua ai campi della pianura meridionale e al mantenimento
della biodiversità della zona".
"È vero che nessuno può credibilmente sostenere di avere una
soluzione certa in tasca, ma se è così è solo perché è fallito il
precedente tavolo, che si era dato un obiettivo ben preciso che
non era quello di salvaguardare la risorsa idrica, ma quello di
fare allacciare 55mila nuove utenze all'acquedotto, che ancora
non c'è. Abbiamo letto in queste ultime ore - conclude la nota
del M5S - come siano in sofferenza allevamenti ittici che negli
ultimi anni sono stati autorizzati a emungere quantità d'acqua
utili a 74mila persone. Speriamo che l'ennesima assemblea tenga
conto di queste e di altre situazioni; altrimenti, sarà un tavolo
che perde una delle quattro gambe in partenza".
ACON/COM/db