TURISMO. DDL SCI: PER GIUNTA E RELATORI È RAFFORZATO DA LAVORO COMUNE
(ACON) Trieste, 13 lug - Un lavoro di gruppo tra assessore,
consiglieri, funzionari e portatori di interesse chiamati in
audizione nelle Commissioni di merito. Alla fine, il disegno di
legge 169 di rioridno degli impianti a fune, delle aree
attrezzate nei poli turistici montani invernali ed estivi, oltre
a disposizioni in materia di sicurezza nelle discipline sportive
invernali, lascerà l'Aula modificato "non nell'obiettivo - come
ha detto il relatore per la minoranza del ddl, Enzo Marsilio (Pd)
- ma in quanto vi sono state introdotte questioni importanti, a
cominciare dalla modifica del titolo".
E quelle questioni sono state preannunciate anche dall'assessore
regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, in
apertura di dibattito generale al provvedimento: parlare di
montagna in ogni stagione; ricomprendere nel perimetro operativo
di PromoTurismoFvg anche l'impianto di Prato Carnico con le sue
piste di fondo omologate e così quelle di Pontebba e Paluzza e il
biathlon di Forni Avoltri; prevedere disposizioni per le persone
disabili; rendere il Piano neve uno strumento urbanistico di
natura giuridica e i cui effetti sono resi inequivoci.
Inoltre, "oggi - ha fatto presente Bini - per ogni nuova pista da
realizzare, PromoTurismoFvg deve avviare una procedura
autorizzatoria che rallenta ogni intervento, mentre d'ora in poi,
con l'adozione del Piano neve il percorso delle autorizzazioni è
operato sul Piano neve stesso, con una evidente semplificazione
dei procedimenti. Non si dimentichi che il Piano neve deve essere
soggetto alla procedura di Valutazione ambientale strategica
(Vas)".
Ecce che, per quanto attiene PromoTurismoFvg, "non si può
ravvisare alcun depauperamento delle sue prerogative, mentre
beneficerà di uno snellimento e di un'agevolazione procedurale,
nonché di una chiarezza programmatoria, con una razionalizzazione
della competenza pianificatoria della Giunta regionale".
"Da ultimo - ha concluso l'assessore - il regolamento attuativo
della legge è già predisposto e sarà sottoposto al vaglio della
Commissione consiliare competente".
Durante il dibattito, Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha
parlato del fatto che può sembrare "paradossale che in situazione
di crisi idrica e climatica si pensi a un'attività onerosa
proprio dal punto di vista idrico e ambientale, ma certo va
considerata la situazione occupazionale del territorio montano e
i suoi aspetti socio-economici". Ecco il perché dei suoi
emendamenti "volti alla necessità di una valutazione di impatto
ambientale e poi quelli per la richiesta di investimenti, nel
Piano neve, per il ripristino delle strutture dismesse e la
concessione di fidejussioni per le nuove. E non ultimi, l'aspetto
della sicurezza e di una montagna che è anche escursionismo
estivo, con i suoi rifugi e bivacchi".
Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia) ha ribadito che è
interesse comune ottenere soluzioni sul tema, con un punto
qualificante qual è trovare forme di investimento per i prossimi
anni che tengano presente i cambiamenti climatici, modifiche che
"ci obbligano a un cambio di paradigma sul turismo montano:
parlare oggi di investimenti su impianti di risalita è
anacronistico, lo dicono i dati sulle strutture dismesse in tutta
Italia o che sono lasciate aperte sebbene non vi siano le
condizioni per farlo". E ha fatto presente che anche in Austria e
Sud Tirolo si sta ragionando in termini di riduzione
dell'innevamento artificiale.
Marsilio ha, quindi riassunto i punti focali di modifica del
testo base del ddl 169 concordati con Bini: la montagna non solo
in inverno, ma per 365 giorni all'anno; la previsione, nella
gestione di PromoTurismoFVg, di Comuni oggi esclusi, cosa che
creava figli e figliastri, mentre ora si affermano non solo i
Comuni dove sono collocati gli impianti, ma anche quelli su cui
ricade il comprensorio turistico e che di solito sono i più
interessati da un turismo estivo; il Piano neve diventa variante
urbanistica a tutti gli effetti e non rappresenta più solo
interessi puntuali di un singolo, ma prende in carico
problematiche generali come gli impatti ambientali e le ricadute
sul territorio.
Norma importante e innovativa, per il relatore per la
maggioranza, Stefano Mazzolini (Lega), che ha chiuso la
discussione generale dicendosi soddisfatto che finalmente si
parli della montagna invernale ed estiva e del suo importante
tessuto socio-economico con forza. Ha, poi, specificato che "oggi
le piste da sci sono innevate con la risorsa idrica dei bacini
che a loro volta recuperano quell'acqua stessa, mentre prima la
si pompava da Aviano per portarla a Piancavallo". E ha fatto
presente che "la Regione ha si è mossa per il sostegno alla
montagna dal 2018 e oggi si registra la riapertura dell'impianto
di risalita di Prato Carnico, piuttosto che 6 milioni di euro per
il rifacimento della struttura di sci da fondo e biathlon di
Forni Avoltri".
ACON/RCM-fc