TURISMO. MORETUZZO (PATTO): BENE NUOVA LEGGE MA CAMBIARE INVESTIMENTI
(ACON) Trieste, 13 lug - "La norma approvata in Aula è positiva
perché definisce delle procedure necessarie per valutare la
situazione complessiva del turismo montano ed evita, almeno
teoricamente, degli interventi spot e totalmente privi di
qualunque valutazione di sostenibilità economica e ambientale. La
Maggioranza dovrebbe ascoltare la comunità scientifica - a
partire dall'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente
(Arpa) - e non negare, come fatto a più riprese in Aula dal
relatore Stefano Mazzolini (Lega), i cambiamenti climatici
facendo scelte di investimento sbagliate, anacronistiche".
Così il capogruppo del Patto per l'Autonomia, Massimo Moretuzzo,
in una nota sul nuovo disegno di legge che disciplina gli
impianti a fune, le aree sciabili attrezzate e le piste destinate
alla pratica degli sport sulla neve.
"Una regolamentazione necessaria - commenta Moretuzzo -, molto
orientata però su un'idea di turismo che forse poteva dare
speranza di sviluppo economico 50 anni fa, non certamente in
questo particolare momento segnato dal riscaldamento globale, che
ha un impatto evidente sull'industria dello sci, anche nella
nostra regione".
"Il fatto che abbiano bocciato i due ordini del giorno del Patto
senza alcuna interlocuzione, si tratta di un chiaro segnale della
sensibilità della Giunta regionale sui temi trattati. Negare
l'opportunità di uno studio climatico periodico sulla situazione
dei poli montani regionali, come avevamo chiesto - sottolinea
ancora l'esponente di Opposizione -, è sinonimo di una politica
miope, incapace di ragionare sullo sviluppo economico di quegli
stessi poli che dice di voler sostenere".
"A una ventina di giorni dalla bocciatura della mozione del Patto
con cui si proponeva di adottare una svolta coraggiosa nelle
politiche del turismo montano in Friuli Venezia Giulia, il tema
torna all'attenzione del Consiglio regionale - ribadisce
Moretuzzo -, ma la Maggioranza insiste su posizioni insensate
anziché adeguare le scelte politiche alla realtà dei fatti, con
un atteggiamento politico gravemente irresponsabile. Che senso ha
investire ingenti risorse pubbliche in impianti sciistici posti
al di sotto della linea di affidabilità della neve, che tra pochi
anni rischiano di essere inutilizzabili ed economicamente
insostenibili? Le risorse vanno invece investite per sostenere un
altro modello di turismo, basato sulla valorizzazione della
naturalità dei luoghi, della mobilità lenta, delle diversità
culturali e linguistiche".
ACON/COM/rcm