SALUTE. SÌ AULA A MOZIONE SU CENTRI SPECIALISTICI DISTURBI ALIMENTARI
(ACON) Trieste, 14 lug - Il Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia, presieduto da Piero Mauro Zanin, ha approvato a
larghissima maggioranza la mozione 351 "Creazione di centri
specialistici residenziali per la cura dei disturbi del
comportamento alimentare", presentata dai consiglieri della Lega
con il capogruppo Mauro Bordin primo firmatario.
Vicino a quelle degli esponenti del Carroccio, a inizio lavori si
sono aggiunte anche le sigle dei consiglieri di Progetto Fvg/Ar,
FI, FdI e M5S, oltre ad Emanuele Zanon (Regione Futura).
Il provvedimento, illustrato all'Aula dallo stesso Bordin, in
considerazione del fatto che "i disturbi del comportamento
alimentare sono in costante aumento e colpiscono anche molti
giovani e giovanissimi" e che "soffrire di un disturbo
dell'alimentazione sconvolge la vita di una persona e ne limita
le capacità relazionali, lavorative e sociali", impegna la Giunta
regionale "ad adoperarsi al fine di creare anche in regione uno o
più centri specializzati multidisciplinari con residenzialità per
la cura dei disturbi del comportamento alimentare".
"Solo una piccola percentuale di persone che soffrono di un
disturbo dell'alimentazione - è stato evidenziato - chiede aiuto,
nonostante la diagnosi precoce e la cura tempestiva siano
fondamentali, evitando la loro degenerazione in patologie spesso
croniche o in situazioni potenzialmente drammatiche".
"La ricerca scientifica ha fatto molti passi e sono stati creati
modelli per capire attraverso quali percorsi si arriva alla
malattia e quali fattori aumentano il rischio di ammalarsi.
Tuttavia, è importante rivolgersi a centri specialistici -
riporta il dispositivo - che si occupano specificamente di questi
problemi, così da poter effettuare una corretta diagnosi
differenziale, di effettuare tutte le valutazioni specialistiche
necessarie (psicologiche, psichiatriche, internistiche e
nutrizionali) e di ricevere indicazioni corrette sul trattamento
da seguire".
L'approccio più efficace indicato dai proponenti è quello
multidisciplinare e integrato, come sono necessarie la
collaborazione tra svariate figure professionali che si occupino
in modo integrato dei diversi aspetti e la presenza in Fvg di
almeno un centro specialistico, capace di fornire tutti i
necessari strumenti di diagnosi e cura, inclusivi di efficaci
programmi di residenzialità.
L'obiettivo è anche quello di evitare "a moltissime persone di
recarsi non senza disagio in altre regioni, al fine di ricevere
le cure adatte al proprio caso con costi riflessi a carico del
sistema sanitario regionale. Senza dimenticare che le ingenti
risorse del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr)
consentiranno di programmare importanti investimenti".
"Una tematica - ha evidenziato Bordin - da affrontare con
assoluta attenzione e grande rispetto, perché molto diffusa, già
oggetto di svariati confronti con l'Esecutivo. Auspico che
l'intervento sia tempestivo".
Ampiamente favorevoli ai contenuti dell'istanza tutti gli
intervenuti nel corso del dibattito. A partire dal pentastellato
Andrea Ussai, che ha anche presentato un emendamento parzialmente
accolto dall'Aula con cui è stato specificato "anche nel titolo
che si chiedono centri residenziali, indicando che la Regione si
è già mossa su questo tema e rinforzando le strutture di ricovero
giornaliere".
Alessandro Basso (FdI) ha auspicato "eventuali esperienze pilota
nell'area del Pordenonese", Maddalena Spagnolo (Lega) ha portato
come esempio positivo l'esperienza delle Aziende sanitarie del
Friuli Centrale, il collega di partito Ivo Moras ha segnalato
un'esperienza personale vissuta da primo cittadino e
amministratore di sostegno, mentre Mara Piccin (Forza Italia) a
sua volta ha ribadito "l'urgenza di avere un centro residenziale
multidisciplinare in regione".
Ha fatto eco Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), che ha espresso
la sua preoccupazione "per il possibile ridimensionamento
dell'Irccs Materno Infantile Burlo Garofolo di Trieste",
chiedendo anche di "fornire alle commissioni di valutazione
chiamate a operare tutte le strumentazioni e il personale che si
riveleranno necessari".
Sul fronte dem, il capogruppo Diego Moretti ha tenuto a ricordare
come "questa Regione non è certo all'anno zero sul tema, dispiace
che la mozione non lo evidenzi. Ora - ha aggiunto - è necessario
un gruppo di lavoro che richiede il tassativo coinvolgimento di
professionisti". La collega Chiara Da Giau si è infine
raccomandata "di andare fuori dalle rivendicazioni territoriali e
temporali. Va anche considerata la fase di prevenzione e di
educazione dei genitori per comprendere in maniera precoce le
situazioni a rischio, rinforzando i servizi di neuropsichiatria
dell'infanzia e dell'adolescenza, nonché i centri già esistenti,
prima che si aggravino e richiedano il ricovero con
residenzialità".
Il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, ha
rimarcato dal canto suo che l'istanza "non vuole certo
disconoscere il lavoro portato avanti con efficacia in
precedenza. Ho appezzato le parole di Moretti, distinguendo la
sollecitazione politica dalla scelta di mettere l'applicazione
del caso nelle mani di chi è competente. A noi - ha concluso -
spetta il compito di stimolare, vigilare e avviare, ma poi sono i
professionisti a dover entrare nel merito. La Giunta individuerà
le strade per trovare una soluzione, utilizzando le stesse
prospettive anche per affrontare altre tematiche simili".
ACON/DB