News


UNIVERSITÀ. ZANIN: "CANTIERE" UTILE MA ORA AFFRONTI QUESTIONE FRIULANA

18.07.2022
16:52
(ACON) Udine, 18 lug - Per l'Università di Udine si raccoglievano le firme anche nelle tendopoli del post terremoto, una spinta dal basso che l'Ateneo non può dimenticare. Ed è proprio l'ottica della restituzione al territorio ad animare il progetto Cantiere Friuli, che oggi ha celebrato il bilancio dei suoi primi 5 anni di attività, pronto ad affrontare un secondo ciclo "parte integrante del Piano strategico dell'Università", come ha promesso il rettore Roberto Pinton.

Ma serve - ha chiesto Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale - uno sforzo supplementare per affrontare "la questione friulana, ovvero la crisi di un territorio che un tempo era trainante ma da 15-20 anni non esercita più il suo ruolo di locomotiva".

"Cantiere Friuli - ha spiegato il rettore Pinton - non è uno sfoggio accademico ma un progetto per lo sviluppo del territorio, che attraverso le sue otto Officine vuole contribuire concretamente a una nuova ri-costruzione". Stiamo parlando della cosiddetta "terza missione" dell'Ateneo, oltre a ricerca e didattica.

"Siamo andati sul territorio - ha ricordato Mauro Pascolini, il docente a cui è stato affidato il coordinamento dell'articolato progetto e che continuerà a rivestire lo stesso ruolo nei prossimi anni - mettendo a disposizione il lavoro e le conoscenze dei nostri docenti e ricercatori. Con risultati concreti come il supporto al nuovo Distretto del commercio di Udine, le proposte per la rigenerazione di borgo Grazzano, il contributo all'elaborazione dello statuto della Comunità montana della Carnia, la progettazione della nuova scuola di Resia, il lavoro per il contratto di fiume di Pradamano, il riordino fondiario di Stregna. E la creazione di due nuovi portali: quello sul riuso, che consente alle associazioni no-profit del territorio di utilizzare le attrezzature dismesse dall'Università, e Orienta salute".

Proprio sui risultati pratici si sono soffermati, in un video, i responsabili dei vari gruppi di lavoro: Silvio Brusaferro (Persone e comunità), Christina Conti (Rigenerare il territorio), Maria Chiarvesio (Nuove imprenditorialità), Sandro Fabbro (Rigenerare il capitale territoriale), Carlo Tasso (Sistemi digitali), Elena D'Orlando (Autonomia e istituzioni), Alessio Fornasin (Demografia e territorio) e Andrea Guaran (Montagna).

Il presidente Zanin, nel dibattito che è seguito alla presentazione generale, si è soffermato sugli obiettivi futuri: "Cantiere Friuli è stato utile e bisogna continuare, ma c'è anche qualche punto di debolezza - ha sottolineato - perché il tema di fondo da cui nasce questa iniziativa è il futuro del Friuli, che in un sistema regionale duale ha perso il suo ruolo trainante a causa della crisi del sistema manifatturiero. Dopo il patto del 2008 tra istituzioni e categorie molto si è parlato ma poco si è fatto, e se l'Università si è mossa altri sono rimasti fermi. Vedo che anche nelle relazioni delle Officine si parla spesso della regione in un contesto nazionale ed europeo, ma questo non dev'essere il Cantiere Fvg bensì il Cantiere Friuli, e deve mettere al centro il problema del recupero di una capacità di industria avanzata, una capacità di autoproduzione fondamentale anche per l'autonomia del territorio".

"Su questi temi noi abbiamo fatto un percorso, scegliendo ad esempio la professoressa D'Orlando a capo della Paritetica. E se servono delle risorse economiche - ha aggiunto Zanin, rispondendo all'appello che aveva lanciato Pascolini - possiamo intervenire. L'importante è immaginare un nuovo modello economico-sociale, diffuso sul territorio anche grazie al telelavoro reso possibile dal digitale. Io immagino il Porto di Trieste e Monfalcone da una parte, e dall'altra una manifattura importante perché non possiamo limitarci a essere un'area di passaggio: la questione friulana interroga l'intera regione, se non la risolviamo tutti ci perderanno". Il presidente ha infine auspicato "un impegno forte della Giunta regionale su questo tavolo, grazie alle competenze degli assessori friulani che gestiscono comparti di grande importanza, dall'economia alle infrastrutture alla sanità".

Gli spunti di Zanin sono stati ripresi da molti intervenuti, a cominciare dal consigliere regionale Franco Iacop (Pd): "Ci impegniamo anche noi a sostenere questo lavoro. Cantiere Friuli non deve assumersi responsabilità politiche che non gli sono proprie, ma cercare di ridare dimensione politica a un territorio che stenta a trovarla. Bisogna insomma elaborare la ri-costruzione del Friuli".

Nel commentare le parole del presidente, il sindaco di Udine Pietro Fontanini ha osservato che "oggi l'Università è rimasta l'unica realtà che rappresenta tutto il territorio friulano, da Gorizia a Udine a Pordenone. E il Cantiere, di cui la città di Udine ha beneficiato grazie a diversi progetti, è un'esperienza positiva che deve continuare". Parole condivise da Ivan Buzzi, presidente regionale dell'Uncem e sindaco di Pontebba, e da Dino Feragotto di Confindustria.

Mario Pezzetta, già sindaco di Tavagnacco e presidente Anci, ha richiamato il patto tra istituzioni del 2008, "ancora attualissimo", mentre Graziano Tilatti, presidente di Confartigianato, ha posto l'accento sulla crisi demografica - uno dei temi sviluppati dalle Officine - parlando di tremila giovani friulani che se ne vanno ogni anno, contro mille che ritornano: "Così perderemo la classe dirigente - ha detto - e anche la digitalizzazione non serve a niente se non ci sono più persone".

Gli interventi di Franco Colautti (Cisl), Pier Giorgio Sturlese (Montagna leader) e Alberto Pertoldi hanno chiuso un dibattito nel quale è emersa un'unica voce fuori dal coro, quella del professor Sandro Fabbro, che pure ha coordinato l'Officina sul capitale territoriale: "I 12 libri prodotti in questi anni sono utili, ma isolati. Mi chiedo se oggi, nel momento più buio del Friuli, il Cantiere abbia davvero contribuito allo sviluppo del territorio visto che la gran parte delle iniziative sono state prodotte tra il 2017 e il 2019 e il Cantiere è rimasto in silenzio nel periodo pandemico, senza dare indicazioni sul Pnrr: ora è troppo tardi per farlo".

Assente perché impegnata in un incontro sulla vertenza Wartsila, l'assessore regionale Alessia Rosolen ha voluto comunque inviare un messaggio in cui esprime "apprezzamento per l'iniziativa, segno di protagonismo attivo della comunità. La Regione è al vostro fianco, consapevole che questo lavoro potrà essere sprone per una società in profonda trasformazione". ACON/FA



L'intervento di Piero Mauro Zanin al convegno organizzato dall'Università di Udine su "Cantiere Friuli"
Un momento dell'incontro nell'auditorium Carlo Sgorlon in via Margreth, a Udine
Un altro momento dell'intervento del presidente Piero Mauro Zanin
Il tavolo dei relatori al convegno organizzato dall'Università di Udine