GOVERNO. ZALUKAR (MISTO): FIUMI PAROLE SPESI PER CRISI, PAESE ARRANCA
(ACON) Trieste, 18 lug - "Fiumi di parole sono state spese per
questa ennesima crisi di Governo: analisti, politologi ed esperti
in affari parlamentari hanno approfondito ogni aspetto possibile.
E mentre si discetta sulle logiche partitiche, il paese reale,
quello delle persone, delle imprese, dei lavoratori dipendenti,
autonomi, pubblici e privati, quel paese arranca in una
congiuntura difficilissima e dolorosa (si pensi solo a chi
rischia il posto di lavoro) di ansia e insicurezza. Il paese
reale, ormai lontanissimo dai salotti, dalle segrete stanze, dai
talk show".
Lo scrive in una nota Walter Zalukar, consigliere regionale del
Gruppo Misto.
"Con ogni probabilità, la spaccatura tra politica e realtà non è
mai stata così profonda. Parliamoci chiaro - prosegue Zalukar -,
questa è una crisi incomprensibile ai più. I 5 Stelle, un
non-partito divenuto partito che avrebbe dovuto portare i
problemi della gente all'attenzione dei potenti e delle
nomenklature romane, si comporta come il più cinico dei movimenti
politici e, noncurante del momentaccio che vive il popolo
italiano tra inflazione e disoccupazione, agisce pensando
esclusivamente al suo tornaconto elettorale".
Per Zalukar "non ci sono motivazioni concrete, non ci sono patti
infranti o contrasti su questa o quella politica nell'uno o
nell'altro settore", ma solo ed esclusivamente questioni
elettorali. "Intanto l'appello a Draghi di restare coinvolge
pressoché tutte le categorie: dai sindacati, agli industriali
fino ad abbracciare la piccola e media impresa".
La sua analisi della situazione partitica del momento è che
"Fratelli d'Italia chiede elezioni, ma del resto ci sta perché è
all'opposizione e fa il suo, senza dimenticare che il consenso è
in crescita. Forza Italia non vuole più saperne dei 5 Stelle e
così la Lega, entrambi sono stufi dei giochetti di Conte e dei
suoi peones ed entrambi hanno un occhio alle percentuali di
gradimento. Il PD cerca di mediare, ma anche lui organizza le
truppe per le futuribili elezioni per intercettare i votanti
delusi dal comportamento dei 5 Stelle 'contiani'" .
"Del resto - è la conclusione di Zalukar - siamo dovuti ricorrere
a Mario Draghi perché i partiti non producono ormai da anni una
classe dirigente capace e preparata e affidabile e studiata.
Rispetto agli amministratori proposti dai partiti, Draghi non è
solo un fuoriclasse, ma è di un altro pianeta ed è forse proprio
questo che lo rende, alla fin fine, un corpo estraneo ai partiti.
Non ci resta che il presidente Mattarella che può far leva sul
suo senso di responsabilità e convincerlo che, 'Whatever it
takes', vale ora per sostenere i cittadini italiani".
ACON/COM/rcm