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GOVERNO. ZALUKAR (MISTO): FIUMI PAROLE SPESI PER CRISI, PAESE ARRANCA

18.07.2022
19:38
(ACON) Trieste, 18 lug - "Fiumi di parole sono state spese per questa ennesima crisi di Governo: analisti, politologi ed esperti in affari parlamentari hanno approfondito ogni aspetto possibile. E mentre si discetta sulle logiche partitiche, il paese reale, quello delle persone, delle imprese, dei lavoratori dipendenti, autonomi, pubblici e privati, quel paese arranca in una congiuntura difficilissima e dolorosa (si pensi solo a chi rischia il posto di lavoro) di ansia e insicurezza. Il paese reale, ormai lontanissimo dai salotti, dalle segrete stanze, dai talk show".

Lo scrive in una nota Walter Zalukar, consigliere regionale del Gruppo Misto.

"Con ogni probabilità, la spaccatura tra politica e realtà non è mai stata così profonda. Parliamoci chiaro - prosegue Zalukar -, questa è una crisi incomprensibile ai più. I 5 Stelle, un non-partito divenuto partito che avrebbe dovuto portare i problemi della gente all'attenzione dei potenti e delle nomenklature romane, si comporta come il più cinico dei movimenti politici e, noncurante del momentaccio che vive il popolo italiano tra inflazione e disoccupazione, agisce pensando esclusivamente al suo tornaconto elettorale".

Per Zalukar "non ci sono motivazioni concrete, non ci sono patti infranti o contrasti su questa o quella politica nell'uno o nell'altro settore", ma solo ed esclusivamente questioni elettorali. "Intanto l'appello a Draghi di restare coinvolge pressoché tutte le categorie: dai sindacati, agli industriali fino ad abbracciare la piccola e media impresa".

La sua analisi della situazione partitica del momento è che "Fratelli d'Italia chiede elezioni, ma del resto ci sta perché è all'opposizione e fa il suo, senza dimenticare che il consenso è in crescita. Forza Italia non vuole più saperne dei 5 Stelle e così la Lega, entrambi sono stufi dei giochetti di Conte e dei suoi peones ed entrambi hanno un occhio alle percentuali di gradimento. Il PD cerca di mediare, ma anche lui organizza le truppe per le futuribili elezioni per intercettare i votanti delusi dal comportamento dei 5 Stelle 'contiani'" .

"Del resto - è la conclusione di Zalukar - siamo dovuti ricorrere a Mario Draghi perché i partiti non producono ormai da anni una classe dirigente capace e preparata e affidabile e studiata. Rispetto agli amministratori proposti dai partiti, Draghi non è solo un fuoriclasse, ma è di un altro pianeta ed è forse proprio questo che lo rende, alla fin fine, un corpo estraneo ai partiti. Non ci resta che il presidente Mattarella che può far leva sul suo senso di responsabilità e convincerlo che, 'Whatever it takes', vale ora per sostenere i cittadini italiani". ACON/COM/rcm



Walter Zalukar (Gruppo Misto)