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BORSELLINO. ZANIN A MESSA PER COSINA: RICORDARE STRAGE, BATTERE MAFIE

19.07.2022
12:40
(ACON) Trieste, 19 lug - "A trent'anni dalla barbara uccisione di Paolo Borsellino, e con lui dei cinque agenti della scorta, bisogna ricordare a tutti che la guerra alla mafia non è finita, che c'è ancora bisogno di persone che vogliono sentire il fresco profumo della libertà, opponendosi al puzzo del compromesso morale e dell'indifferenza, come scriveva il grande magistrato".

È questa la riflessione di Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale, nel giorno dell'anniversario della strage di via D'Amelio a Palermo, che nell'estate del 1992, a soli due mesi dalla bomba di Capaci, sembrava dovesse segnare la vittoria della mafia sullo Stato. Zanin ha partecipato alla messa celebrata stamattina nella chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo in onore di Walter Eddie Max Cosina, il poliziotto di Muggia che faceva parte della scorta del magistrato e che perse la vita quel giorno assieme ai colleghi Agostino Catalano, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli.

"Il sacrificio del magistrato e di chi difendeva la sua sicurezza - aggiunge Zanin - resta una pagina indelebile nella storia italiana, vissuta come un'umiliazione da tutte le persone oneste. E questo sentimento di sdegno, che a 30 anni di distanza non si è affievolito, deve spingerci a intensificare la lotta contro la criminalità organizzata, che oggi molto spesso si infiltra nei circuiti dell'economia legale". ACON/FA



Il presidente Piero Mauro Zanin assieme alle altre autorità nella chiesa di Sant'Antonio Nuovo
Il saluto di Zanin ai familiari dell'agente della scorta che perse la vita trent'anni fa
Il presidente Zanin con l'assessore regionale Pierpaolo Roberti; alle loro spalle, il sindaco di Duino-Aurisina, Igor Gabrovec
La messa nella chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo a Trieste