CORREGIONALI. ZANIN: VICINI A CHI È PARTITO E A CHI VUOLE RIENTRARE
(ACON) Casarsa della Delizia, 23 lug - Un appuntamento fatto di
orgoglio, quello di essere italiani ma soprattutto friulani, e
poco importa se di seconda o anche di terza generazione, e di
appartenenza a una comunità di origine mai dimenticata e che mai
dimentica i suoi figli, anche quelli andati più lontano nel mondo.
Il 45° incontro dei corregionali all'estero organizzato dall'Ente
friulano assistenza sociale culturale emigranti (Efasce) a
Casarsa della Delizia, luogo della sua nascita nel 1907, sapeva
soprattutto di questi sentimenti. Due i progetti, sostenuti anche
dalla Regione Friuli Venezia Giulia: "Alla scoperta delle proprie
radici 2022", rivolto ai giovani dai 18 ai 35 anni che desiderano
conoscere la terra dei propri avi (in collaborazione con l'ente
Friuli nel mondo, l'associazione Giuliani nel mondo e l'Unione
emigranti sloveni) e "Destinazione Fvg", destinato alle famiglie
degli emigranti.
"Nei primi anni - ha commentato il presidente del Consiglio
regionale, Piero Mauro Zanin - le associazioni dei migranti
rappresentavano quel sentimento di nostalgia insito in tutti
coloro che erano partiti; erano l'occasione, per chi aveva
vissuto direttamente l'emigrazione, per restare in contatto con
la madrepatria e appagare la propria identità profonda attraverso
il ricordo. Le associazioni facevano sapere loro che c'era una
terra che non li aveva dimenticati. Oggi, però, le generazioni
vanno avanti ma quando arrivano in Fvg dimostrano un legame
straordinario. Perché l'identità non va data per scontata, e
questi giovani dimostrano di averla e di avere un forte
radicamento".
Con il presidente, a testimoniare l'abbraccio istituzionale della
Regione Friuli Venezia Giulia ai suoi concittadini, anche i
consiglieri Alfonso Singh, Tiziano Centis, Chiara Da Giau,
Giampaolo Bidoli e, non ultimo, Emanuele Zanon che fa parte del
direttivo di Efasce, oltre all'assessore alla Montagna, Stefano
Zannier, e poi il sindaco di Casarsa, Claudio Colussi, e molti
altri amministratori locali del territorio.
"La sfida di oggi è affrontare la nuova migrazione - ha aggiunto
Zanin - che rischia di avere limitato il proprio sentimento
identitario. Chi parte è perché qui trova un tessuto economico
che non lo accontenta e lo porta a cercare fortuna altrove. Su
questo va fatta una riflessione, perché sono risorse che ci
possono aiutare nel nostro sviluppo come società e come economia.
E dunque le associazioni devono essere attive in questa che è la
terza fase di auna straordinaria esperienza di legame tra una
terra e i suoi figli sparsi nel mondo. Loro sono le nostre vene,
ricche del sangue del Friuli Venezia Giulia".
Il presidente di Efasce, Gino Gregoris, ha sottolineato i
tantissimi Paesi dove oggi vivono i migranti del Fvg, si tratti
di Americhe, Australia, Europa, Sudafrica, Emirati arabi uniti,
rendendo noti "alcuni dati molto significativi del Rapporto
italiani del mondo della fondazione Migrantes: nel 2021, 2.744
abitanti del Friuli Venezia Giulia hanno deciso di emigrare; di
questi, almeno 500 sono quelli partiti dal Friuli occidentale (ex
provincia di Pordenone), da dove nell'ultimo decennio, stando una
ricerca commissionata dallo stesso Efasce, sono state 5mila le
persone partite. Sono dati ufficiali, basati anche sugli elenchi
dell'Anagrafe italiani residenti all'estero (Aire), che per il
Fvg conta 192mila cittadini regionali residenti all'estero, un
numero verosimilmente in difetto rispetto alla realtà".
Gregoris non ha mancato di fare presenti gli ostacoli che l'ente
ha dovuto superare nell'organizzare l'incontro di luglio tra
Pordenone e Casarsa dopo tre anni di fermo causa Covid, ma al
contempo ha riconosciuto che "la pandemia ci ha portato
l'insegnamento che, se si ha la giusta dose di coraggio e di
capacità, anche le avversità possono diventare opportunità". E
Efasce ha saputo coglierle trovando nuovi metodi di contatto con
i suoi iscritti che alla fine hanno rinsaldato il rapporto di
amicizia con loro. Tra questi, dei corsi di lingua italiana on
line che si sono rivelati molto preziosi.
"In più - così ancora Gregoris -, c'è stata la consapevolezza che
il fenomeno dell'immigrazione è in espansione e oggi i giovani,
soprattutto quelli più bravi, vanno all'estero per cercare
un'occasione di vita e di meritocrazia. Abbiamo già avviato,
d'intesa con le altre associazioni dei corregionali, dei progetti
condivisi per raggiungere questi ragazzi affinchè mantengano
saldi i legami con il Fvg e vi ristornino un giorno".
"Se qui ci sono molti esponenti della Regione - ha poi detto
l'assessore Zannier - è la dimostrazione del forte legame che ci
tiene uniti a voi, nostri corregionali. Ma altrettanto forte è
l'attaccamento che vedo nei vostri occhi quando vi incontro, quel
senso di amore e orgoglio per il nostro territorio che non noto
così spesso nei nostri concittadini. Avremo sfide importantissime
da affrontare, che vinceremo se riusciremo a tenere assieme tutto
il territorio regionale, che non si limita a questo perimetro ma
a tutto il mondo, perché lì dove c'è un friulano c'è il Friuli".
"Con orgoglio condividiamo la stessa missione", ha poi detto
Loris Basso, presidente di Efm, evidenziando che le associazioni
dei migranti sono "quella mano lunga della patria che tiene i
rapporti con gli amici corregionali sparsi nei 5 continenti e la
Regione Fvg è una delle pochissime che sostengono questa nostra
missione. Abbiamo una comunità che è pari quasi a quella in
regione: contando i discendenti di ogni generazione, abbiamo
oltre un milione di corregionali all'estero, 250mila iscritti
all'Aire. Il nostro compito è farli venire qui a ritrovare le
loro radici. Oggi sono il frutto di una mobilità nuova,
professionale, che oltretutto non è stantia ma li porta a
muoversi di Paese in Paese, perciò per l'autunno avremo un altro
progetto che ci porterà a ritrovare anche i nostri giovani
migrati in Europa, mapparli, sapere dove sono per poter dare loro
un sostegno ma anche aiutarli a rientrare se ci sarà bisogno".
Nella sala consiliare di Casarsa, a palazzo Burovich de
Zmajevich, dopo gli interventi delle autorità e del presidente
Gregoris, sono seguiti testimonianze e video di saluto dei
corregionali all'estero e dei partecipanti in presenza
all'appuntamento del 2022.
"Sono stati dei racconti davvero toccanti - ha commentato il
presidente Zanin - fatti di una tenerezza che testimonia il
legamene che hanno, anche dopo tanti anni, con questa terra, con
i suoi valori e la sua identità, perciò la Regione è vicina a
queste famiglie perché sono i nostri migliori ambasciatori nel
mondo".
Domani, domenica 24 luglio, la chiusura dell'evento con la messa
nella chiesa parrocchiale della santa croce e della beata vergine
del rosario della città, oltre alla deposizione di una corona
d'alloro al monumento ai Caduti.
ACON/RED