FESTA MONTEPRATO. PRES CR: DIFENDERE DIRITTI DONNE DA LUOGHI COMUNI
(ACON) Trieste, 2 ago - I luoghi comuni indeboliscono
l'identità: è giusto e doveroso, quindi, rispettare le tradizioni
ma sempre nel pieno rispetto della dignità delle altre persone.
Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale del
Friuli Venezia Giulia, intervenendo in merito alle discussioni
emerse a margine della la Festa degli uomini di Monteprato
(Nimis), celebrata ogni 2 agosto. In tale circostanza, una
specifica competizione (ma anche la relativa locandina e un video
diffuso on line) sembrano esporre le donne a una ribalta
giudicata su più fronti ben poco lusinghiera e per nulla
educativa.
Il vertice dell'Assemblea legislativa Fvg, esprimendo anche la
sua solidarietà alla presidenza della Commissione regionale per
le Pari opportunità tra uomo e donna (Crpo Fvg), protagonista di
un intervento di severa condanna, ha aggiunto la raccomandazione
di portare sempre il massimo rispetto per il prossimo. Giusto
omaggiare il passato e la storia dei nostri piccoli centri,
doveroso anche il desiderio di festeggiare con disincanto
l'estate ritrovata, celebrando tutti insieme la ripartenza dopo i
lunghi e drammatici mesi che hanno costretto dolorosamente in
casa la popolazione. Tuttavia, è anche necessario evitare tutte
le banalizzazioni e ogni superficialità che, talvolta solo a
caccia di una facile risata, possano arrecare danno ai principi e
alle idee degli altri.
Il presidente del Cr si è detto anche certo della volontà di non
offendere nessuno, attraverso un evento organizzato a fini
goliardici e forte di una storicità localmente riconosciuta.
Determinate tematiche, tuttavia, vanno sempre affrontate con
sensibilità e riguardo, tenendo conto del rispetto dovuto alle
battaglie che le donne hanno condotto nel corso dei decenni per
pervenire a una serie di riconoscimenti umani e sociali che,
ancora oggi, non sempre sono scontati.
Iniziative, linguaggio, testi e immagini, ha concluso il
presidente del Cr, devono sempre tener conto dei diritti di tutti
(in questo caso specifico delle donne), senza correre il rischio
di denigrare o esasperare il tema della sessualità.
ACON/RED