News


SICCITÀ. M5S: SAN VITO, EMERGENZA ACQUA PER CITTADINI NON PER INDUSTRIE

04.08.2022
16:25
(ACON) Trieste, 4 ago - Il Gruppo del Movimento 5 Stelle nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia si dice alquanto perplesso, per non dire stupito e interdetto, per quello che definisce l'ennesimo provvedimento contradditorio dell'Amministrazione regionale. Proprio in giornate in cui si legge di controlli a tappeto contro l'uso improprio dell'acqua, di case senza risorsa idrica, di cisterne messe a disposizione dalla Protezione civile e di interventi da parte di salvifici gestori capaci di portare l'acqua anche a cittadini, non loro diretti clienti, perché non raggiunti dalla rete acquedottistiche, sbucano le deroghe per le industrie.

Gli esponenti del pentastellati, in una nota, ricordano che dal 23 giugno chiedono coerenza nei provvedimenti per contrastare l'emergenza idrica di questi mesi, ma nulla è arrivato di concreto per razionalizzare gli emungimenti di acqua potabile utilizzata per usi industriali e ittiogenici.

Così, aggiungono, mentre il sindaco di San Vito al Tagliamento preannuncia ai propri cittadini ordinanze regionali ancora più restrittive rispetto a quella del 23 giugno firmata dal presidente del Fvg, che già prevedeva la chiusura dei pozzi, l'Amministrazione regionale decreta che la ditta Kronospan, alla quale un anno fa era stato concesso il nulla osta per il prelievo di 127 milioni di litri all'anno d'acqua e che a seguito delle proteste popolari aveva rivisto i suoi progetti e parlato di un prelievo annuo massimo di 58 milioni di litri, possa praticamente triplicare l'attuale portata e prelevare annualmente più di 133 milioni di litri d'acqua per i prossimi trent'anni.

Secondo i consiglieri del M5S, inoltre, di sicuro si dovrebbe iniziare a dubitare del Centrodestra che, meno di una settimana, fa ha bocciato le loro proposte per dotare le zone industriali degli acquedotti duali.

I rappresentanti pentastellati sostengono anche che si preferisce strizzare l'occhio agli industriali che dovrebbero pagare circa 1 euro a metro cubo ai gestori degli acquedotti, invece di prelevare le acque di falda. Nel caso di Kronospan, invece di pagare 133mila euro l'anno (più la quota fissa) al gestore, grazie al decreto di questi giorni, conclude la nota, potrà versare nelle casse regionale meno di 10mila euro l'anno. ACON/COM/Red



Il Gruppo del M5S nell'aula consiliare