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COMMERCIO. M5S: MERCATO A PN, SI CHIEDE SOLO IL RISPETTO DELLE NORME

17.08.2022
13:26
(ACON) Trieste, 17 ago - "Il Movimento 5 Stelle ha seguito dall'inizio le vicende del bando per il mercato a Pordenone, da quando è stato portato in aula consiliare il nuovo regolamento, presentato come una sorta di dogma intoccabile e di fatto costringendo l'aula a una votazione unanime che altrimenti sarebbe sembrata una violazione di chissà quale normativa di legge". Lo si legge in una nota del gruppo consiliare pentastellato. Secondo i consiglieri regionali M5S, se l'assessore pordenonese parla di nuovo mercato, significa che il mercato vecchio rimane aperto e continuerà ad operare, altrimenti si tratterebbe di mero spostamento delle concessioni in altra via come avviene in tutte le città d'Italia e come è disciplinato dalla legge regionale 29 del 2005. Trattasi quindi di trasferimento e non di nuovo mercato, sempre secondo i pentastellati, pertanto devono essere preliminarmente trasferite le concessioni in essere e poi messe a bando le posizioni "nuove" individuate dall'amministrazione. Sulle concessioni in essere, dopo settimane di esternazioni i pentastellati dichiarano di non avere ancora compreso cosa abbia impedito al Comune di Pordenone, a differenza della stragrande maggioranza di enti in tutto il Paese, di rinnovare le concessioni in essere fino al 31 dicembre 2032, secondo le linee guida dettate dal ministro Patuanelli alla fine del 2020. In Veneto, la Regione ha impiegato poche ore per recepirle e indicare ai Comuni come eseguire i rinnovi, in Friuli Venezia Giulia ciò non è stato fatto, sempre secondo il M5S, ma quelle linee guida erano state diramate proprio per semplificare e ridurre gli oneri amministrativi, pertanto i Comuni avrebbero dovuto provvedere d'ufficio all'avvio del procedimento di rinnovo. A quanto pare, ciò a Pordenone per tutto il 2021 non è stato fatto, portando a pretesto una sentenza del Tar pubblicata il 18 gennaio 2022. La sentenza in questione, però, interviene su un caso specifico e in un contesto differente da quello pordenonese, e da sola non può modificare la norma in vigore, introdotta dal Movimento 5 Stelle dopo 8 anni di sofferenza per l'intero settore, secondo la quale il commercio ambulante non è ricompreso nella direttiva Bolkestein.

Ma anche ammettendo che così fosse, per il gruppo consiliare M5S all'assessore deve essere sfuggito il passaggio con cui il Tar ha precisato che la concessione oggetto di quello specifico giudizio mantenesse la propria efficacia sino al 31 dicembre 2023, in attesa di eventuali modifiche di legge. Ecco perché i commercianti hanno richiesto più volte, e non solo con le manifestazioni e gli scioperi, di bloccare il bando e le sue previsioni, o meglio, aprirlo solo per le postazioni che dovessero rimanere a disposizione dopo le conferme degli stessi di volersi trasferire nei nuovi posti assegnati. Sembra che si stia chiedendo la luna - conclude il gruppo consiliare pentastelalto - in realtà si chiede solamente il rispetto delle norme. ACON/COM/red



I consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle