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AMBIENTE. M5S: DIFESA FONTANE, ALTRA RIUSCITA MANIFESTAZIONE PUBBLICA

02.09.2022
16:05
(ACON) Trieste, 2 set - I componenti del Gruppo del Movimento 5 Stelle nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia evidenziano di aver preso nuovamente parte alle iniziative dei Comitati in difesa delle fontane artesiane della bassa pianura friulana e pordenonese.

Gli esponenti pentastellati affermano in una nota che, alla luce di come agisce la Regione, si ritengono abbastanza sicuri che non sia stata la loro ultima partecipazione tematica.

Secondo i consiglieri del M5S, infatti, i decreti del presidente della Regione non hanno mai accennato agli sprechi di acqua potabile per usi industriali, ittiogenici, irrigui, turistici e acquedottistici che continuano a essere concessi, nonostante la decretazione d'urgenza. Un paradosso, così viene definito, tutto friulano: per esempio, la Kronospan richiede 127mila mc di acqua l'anno, a fronte di un parere dell'Autorità di Bacino di non poterne prelevare più di 1.150, mentre la Regione da poche settimane le permette un prelievo di 133.500 mc per i prossimi trent'anni.

Il gestore del servizio idrico Livenza Tagliamento Acque, ricordano altresì i pentastellati, ha sempre dichiarato di non aver problemi di depauperamento delle falde, nonostante i suoi prelievi forzosi da 1.300 l/s, per rifornire anche piscine, docce e giardini di Bibione, senza alcuna restrizione, ma con perdite dichiarate del 30-40%. Grazie alla Regione, da questa estate, potrà approfondire uno dei suoi pozzi di Casarsa passando dagli attuali 80 fino a 190 metri. Così come le aziende ittiogeniche della zona continuano a prelevare fino a 3mila litri al secondo. Il tutto con canoni irrisori. Per la politica, viene sottolineato, la siccità è invece colpa dei pozzi domestici, di cui ancora non sa il numero.

L'ultimo paradosso, sottolinea il M5S, riguarda l'acquedotto duale della Zona di Ponte Rosso, consorzio che dal 2013 ha nei propri piani economico-finanziari la costruzione di quest'opera. All'epoca si preventivava una spesa di 4,8 milioni, poi salita via via negli anni a 7,5 milioni. Oggi l'ultimo piano industriale prevede una spesa di 19 milioni di euro con la speranza di ottenerne 15 con il Pnrr. Quindi, a carico di tutti i cittadini e non solo degli industriali che verranno serviti.

I rappresentanti del Movimento 5 Stelle rimarcano anche che, a loro dire, la cosa assurda è che, a differenza dei veri acquedotti duali che rimettono in circolo le acque trattate negli impianti industriali della zona, la Zipr prevede un doppio sistema di rete, prelevando l'acqua dalle falde di San Vito: fino a 100 metri di profondità per le acque industriali, fino a 200 metri per quelle più pregiate. Un'opera del genere, secondo i consiglieri, non serve dunque a risparmiare l'acqua che già ora viene prelevata dalla falda, ma solo a fare profitti ingenti per chi dovrà realizzarla e gestirla. La nota si conclude ricordando che, secondo il M5S, sull'acqua si continua senza una chiara strada da intraprendere. Decreti contraddittori non servono infatti a tutelare un bene prezioso che deve rimanere pubblico e non soggetto alle speculazioni, ma garantito per tutti i cittadini, senza sprechi. ACON/COM/Red



Il Gruppo del M5S nell'aula consiliare