AMBIENTE. M5S: DIFESA FONTANE, ALTRA RIUSCITA MANIFESTAZIONE PUBBLICA
(ACON) Trieste, 2 set - I componenti del Gruppo del Movimento 5
Stelle nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
evidenziano di aver preso nuovamente parte alle iniziative dei
Comitati in difesa delle fontane artesiane della bassa pianura
friulana e pordenonese.
Gli esponenti pentastellati affermano in una nota che, alla luce
di come agisce la Regione, si ritengono abbastanza sicuri che non
sia stata la loro ultima partecipazione tematica.
Secondo i consiglieri del M5S, infatti, i decreti del presidente
della Regione non hanno mai accennato agli sprechi di acqua
potabile per usi industriali, ittiogenici, irrigui, turistici e
acquedottistici che continuano a essere concessi, nonostante la
decretazione d'urgenza. Un paradosso, così viene definito, tutto
friulano: per esempio, la Kronospan richiede 127mila mc di acqua
l'anno, a fronte di un parere dell'Autorità di Bacino di non
poterne prelevare più di 1.150, mentre la Regione da poche
settimane le permette un prelievo di 133.500 mc per i prossimi
trent'anni.
Il gestore del servizio idrico Livenza Tagliamento Acque,
ricordano altresì i pentastellati, ha sempre dichiarato di non
aver problemi di depauperamento delle falde, nonostante i suoi
prelievi forzosi da 1.300 l/s, per rifornire anche piscine, docce
e giardini di Bibione, senza alcuna restrizione, ma con perdite
dichiarate del 30-40%. Grazie alla Regione, da questa estate,
potrà approfondire uno dei suoi pozzi di Casarsa passando dagli
attuali 80 fino a 190 metri. Così come le aziende ittiogeniche
della zona continuano a prelevare fino a 3mila litri al secondo.
Il tutto con canoni irrisori. Per la politica, viene
sottolineato, la siccità è invece colpa dei pozzi domestici, di
cui ancora non sa il numero.
L'ultimo paradosso, sottolinea il M5S, riguarda l'acquedotto
duale della Zona di Ponte Rosso, consorzio che dal 2013 ha nei
propri piani economico-finanziari la costruzione di quest'opera.
All'epoca si preventivava una spesa di 4,8 milioni, poi salita
via via negli anni a 7,5 milioni. Oggi l'ultimo piano industriale
prevede una spesa di 19 milioni di euro con la speranza di
ottenerne 15 con il Pnrr. Quindi, a carico di tutti i cittadini e
non solo degli industriali che verranno serviti.
I rappresentanti del Movimento 5 Stelle rimarcano anche che, a
loro dire, la cosa assurda è che, a differenza dei veri
acquedotti duali che rimettono in circolo le acque trattate negli
impianti industriali della zona, la Zipr prevede un doppio
sistema di rete, prelevando l'acqua dalle falde di San Vito: fino
a 100 metri di profondità per le acque industriali, fino a 200
metri per quelle più pregiate. Un'opera del genere, secondo i
consiglieri, non serve dunque a risparmiare l'acqua che già ora
viene prelevata dalla falda, ma solo a fare profitti ingenti per
chi dovrà realizzarla e gestirla.
La nota si conclude ricordando che, secondo il M5S, sull'acqua si
continua senza una chiara strada da intraprendere. Decreti
contraddittori non servono infatti a tutelare un bene prezioso
che deve rimanere pubblico e non soggetto alle speculazioni, ma
garantito per tutti i cittadini, senza sprechi.
ACON/COM/Red