AMBIENTE. M5S: INCENERITORE NON RISOLVE CRISI ENERGETICA, CHIARIRE CASO UD
(ACON) Trieste, 5 set - I componenti del Gruppo del Movimento 5
Stelle nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
evidenziano che, secondo loro, il partito degli inceneritori
continua ad affilare le armi. Al tempo stesso, sottolineano anche
che la loro preoccupazione va non verso chi si oppone a soluzioni
antiquate e inefficaci, buone solo per accontentare qualche
lobby, ma a chi dice sì a prescindere, senza alcun tipo di
approfondimento.
Gli esponenti del M5S, in una nota, affermano di riferirsi a un
assessore del Comune di Udine che si è unito, a loro dire, alla
levata di scudi a favore degli inceneritori. Proprio a tale
proposito, i pentastellati chiedono a tale componente
dell'Esecutivo friulano in quale quartiere lo vuole realizzare
ma, soprattutto, quali dimensioni dovrebbe avere e quali rifiuti
vi brucerebbe.
Il cosiddetto termovalorizzatore di Trieste, aggiungono, basta e
avanza per i rifiuti regionali, senza contare che l'impianto
giuliano produce 100 gwh, quando in regione ne vengono prodotti
già 10.000 gwh con tutte le fonti energetiche
Secondo i consiglieri del Movimento 5 Stelle, perciò, non si
devono vendere gli inceneritori come soluzione per un problema
creato da chi ha governato questo Paese per decenni e si accorge
solo adesso della necessità di energia rinnovabile, proponendo
ipotesi che potrebbero essere realizzate, se va bene, solo fra 5
o 6 anni.
La nota si conclude rimarcando la volontà di ricordare
all'assessore che tutta la città aspetta ancora, a 8 anni dalla
decisione di realizzarlo, l'apertura dell'impianto della Net in
via Gonars. Se non altro, questa la chiosa finale del M5S, per
iniziare a garantire ai privati che lo gestiranno decine di
milioni di euro, solo perché la Net, di cui il Comune di Udine è
socio principale, non ha voluto realizzarlo in proprio.
ACON/COM/Red