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AMBIENTE. IV COMM: CAVA VILLOTTE, SI APRE UNO SPIRAGLIO DI CONFRONTO

06.09.2022
18:08
(ACON) Trieste, 6 set - Hanno presentato un ricorso straordinario al presidente della Repubblica. Tuttavia, i rappresentanti del Comitato No Cave sarebbero disponibili anche a ritirarlo, previa consultazione con gli altri componenti del gruppo, nel caso in cui si avviasse un tavolo di confronto reale con la Regione Friuli Venezia Giulia e la proprietà, al fine di limitare al massimo l'impatto della cava, tutelando l'ambiente e le famiglie della zona, consapevoli che in ballo ci sono anche ingenti investimenti economici.

Questo è quanto emerso durante i lavori della IV Commissione consiliare in occasione della presentazione di una petizione che chiede la verifica dell'iter autorizzativo relativa all'ampliamento della cava di ghiaia nel Comune di San Quirino e l'annullamento della concessione per la stessa cava Villotte.

I rappresentanti del comitato hanno ribadito come il territorio pordenonese offra già ghiaia sufficiente e come, con la concessione di maggiori spazi, si vada troppo a ridosso dell'abitato di Roveredo in Piano con possibili ripercussioni per i residenti della zona, soffermandosi in particolare sull'applicazione delle norme acustiche.

Con la petizione, perciò, i firmatari chiedono la revoca immediata della concessione (perché definita lesiva della dignità, della tranquillità e dei valori immobiliari della cittadinanza di Roveredo in Piano), attraverso una puntuale verifica delle procedure seguite per rilasciare la concessione, così come richiesto per mezzo dell'istanza di autotutela inviata alla Regione lo scorso gennaio.

Sul tema sono intervenuti anche i primi cittadini di San Quirino e di Roveredo in Piano, che hanno ricostruito in parte la vicenda, evidenziando come i cittadini dei due Comuni siano venuti a conoscenza dell'ampliamento solo tra il 2019 e il 2020. L'argomento è stato discusso più volte in Consiglio comunale, avanzando la proposta di un arretramento del fronte della cava che era in discussione con la proprietà, ma che poi, anche a causa dell'attenzione mediatica sul tema, si è interrotta. Un'intermediazione per la quale si spera di trovare, a ricorsi conclusi, una via di confronto anche grazie all'interessamento da parte del Consiglio regionale del Fvg.

Presente in aula anche un rappresentante della proprietà che ha sottolineato come tutte le procedure siano state eseguite in base a quanto previsto dalla legge, ricordando come l'azienda sia presente da 34 anni sul territorio e ribadendo infine come, in tutti i passati anni di attività, non ci sia stato alcun contenzioso.

Svariate le domande sollevate dai consiglieri che si sono rivolti agli uffici tecnici regionali per avere delucidazioni sugli iter normativi seguiti e sui ricorsi in atto. Quesiti sono stati indirizzati anche al comitato e alla proprietà della cava. Da quanto emerso è stata ventilata anche la possibilità di ritiro del ricorso straordinario, passaggio che segnerebbe un primo passo per avviare una discussione in grado di pervenire a un accordo equilibrato, capace di sposare le esigenze di tutte le parti coinvolte. ACON/RED



La IV Commissione durante l'illustrazione della petizione 42