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AMBIENTE. PATTO: DDL FVGREEN NON È INNOVATIVO, UTILITÀ A RISCHIO

15.09.2022
13:40
(ACON) Trieste, 15 set - I consiglieri regionali del Patto per l'Autonomia intervengono con una nota sul disegno di legge 163 FVGreen, dopo la riunione del comitato ristretto istituito in seno alla IV Commissione consiliare per un suo approfondimento.

Nel comunicato, riportano che a tutte le numerose proposte sui temi dell'ambiente e della transizione ecologica fatte in questa legislatura è stato loro risposto di non preoccuparsi, perché la Giunta stava lavorando al ddl FVGreen che avrebbe raccolto le proposte uscite dal Consiglio regionale e determinato un grande passo in avanti nelle politiche ambientali della Regione, portandola addirittura ad essere pilota per il Green Deal europeo, tanto da raggiungere la neutralità carbonica con 5 anni di anticipo sulla scadenza del 2050 posta dall'Unione europea.

Il ddl 163, secondo gli esponenti autonomisti da aprile si trascina stancamente dentro il Palazzo regionale ed è tutto fuorché una legge innovativa, capace di determinare una svolta nell'ottica della transizione ecologica del Friuli Venezia Giulia. Per loro, la conferma è arrivata dalla convocazione del comitato ristretto, che in teoria dovrebbe approfondirne i contenuti e integrarli con altre proposte depositate; nella pratica invece si è svolto nel disinteresse dei Gruppi di maggioranza, che in buona parte hanno disertato l'incontro, e nella confusione di un percorso che non si sa bene dove andrà a parare.

Per il Gruppo del Patto manca totalmente una visione di insieme, capace di tracciare una direzione di marcia chiara e orientata a un vero processo di cambiamento. E aggiunge una serie di interrogativi su come si possa parlare di transizione energetica a prescindere da un Piano energetico regionale aggiornato; che transizione si vuole avviare, se non si danno risorse importanti alle aziende che possono installare pannelli fotovoltaici sui propri stabilimenti produttivi; come possa una legge, che vorrebbe essere quadro sul tema ambientale, non considerare la questione del consumo di suolo, incentivato dalla Giunta attraverso i contributi sulle prime case di nuova costruzione invece che sulle ristrutturazioni; come si possa citare più volte in norma il tema dei cambiamenti climatici e continuare a finanziare con decine di milioni di euro impianti sciistici a bassa quota.

Ecco che, alla luce delle forti criticità del provvedimento e dell'assenza di una visione strategica sui temi ambientali ed energetici da parte della Maggioranza, gli autonomisti si augurano che la Giunta regionale tenga in considerazione le proposte che arriveranno dalle Opposizioni e cambi profondamente un testo che rischia di essere totalmente inutile in un ambito in cui invece è necessaria un'iniziativa forte da parte della Regione, che dovrebbe fare leva anche sulla specialità regionale come strumento per fare prima e meglio dello Stato quanto serve per affrontare un tema che sta diventando sempre più urgente. ACON/COM/RED



Il Gruppo consiliare del Patto per l'Autonomia