AMBIENTE. PATTO: DDL FVGREEN NON È INNOVATIVO, UTILITÀ A RISCHIO
(ACON) Trieste, 15 set - I consiglieri regionali del Patto per
l'Autonomia intervengono con una nota sul disegno di legge 163
FVGreen, dopo la riunione del comitato ristretto istituito in
seno alla IV Commissione consiliare per un suo approfondimento.
Nel comunicato, riportano che a tutte le numerose proposte sui
temi dell'ambiente e della transizione ecologica fatte in questa
legislatura è stato loro risposto di non preoccuparsi, perché la
Giunta stava lavorando al ddl FVGreen che avrebbe raccolto le
proposte uscite dal Consiglio regionale e determinato un grande
passo in avanti nelle politiche ambientali della Regione,
portandola addirittura ad essere pilota per il Green Deal
europeo, tanto da raggiungere la neutralità carbonica con 5 anni
di anticipo sulla scadenza del 2050 posta dall'Unione europea.
Il ddl 163, secondo gli esponenti autonomisti da aprile si
trascina stancamente dentro il Palazzo regionale ed è tutto
fuorché una legge innovativa, capace di determinare una svolta
nell'ottica della transizione ecologica del Friuli Venezia
Giulia. Per loro, la conferma è arrivata dalla convocazione del
comitato ristretto, che in teoria dovrebbe approfondirne i
contenuti e integrarli con altre proposte depositate; nella
pratica invece si è svolto nel disinteresse dei Gruppi di
maggioranza, che in buona parte hanno disertato l'incontro, e
nella confusione di un percorso che non si sa bene dove andrà a
parare.
Per il Gruppo del Patto manca totalmente una visione di insieme,
capace di tracciare una direzione di marcia chiara e orientata a
un vero processo di cambiamento. E aggiunge una serie di
interrogativi su come si possa parlare di transizione energetica
a prescindere da un Piano energetico regionale aggiornato; che
transizione si vuole avviare, se non si danno risorse importanti
alle aziende che possono installare pannelli fotovoltaici sui
propri stabilimenti produttivi; come possa una legge, che
vorrebbe essere quadro sul tema ambientale, non considerare la
questione del consumo di suolo, incentivato dalla Giunta
attraverso i contributi sulle prime case di nuova costruzione
invece che sulle ristrutturazioni; come si possa citare più volte
in norma il tema dei cambiamenti climatici e continuare a
finanziare con decine di milioni di euro impianti sciistici a
bassa quota.
Ecco che, alla luce delle forti criticità del provvedimento e
dell'assenza di una visione strategica sui temi ambientali ed
energetici da parte della Maggioranza, gli autonomisti si
augurano che la Giunta regionale tenga in considerazione le
proposte che arriveranno dalle Opposizioni e cambi profondamente
un testo che rischia di essere totalmente inutile in un ambito in
cui invece è necessaria un'iniziativa forte da parte della
Regione, che dovrebbe fare leva anche sulla specialità regionale
come strumento per fare prima e meglio dello Stato quanto serve
per affrontare un tema che sta diventando sempre più urgente.
ACON/COM/RED