SALUTE. RICCARDI IN III COMM: DDL DISABILITÀ, VERSO UNA STAGIONE NUOVA
(ACON) Trieste, 28 set - "L'obiettivo è che questa norma possa
costituire una concreta evoluzione di quella straordinaria
esperienza iniziata proprio in Friuli Venezia Giulia nel 1996
attraverso un'innovativa legge, capofila a livello nazionale.
Anche in base alle valutazioni dei portatori di interesse,
infatti, i suoi contenuti hanno le carte in regola per segnare un
decisivo passaggio verso una stagione nuova, ribadendo i principi
legati alla tutela delle persone con disabilità e delle loro
famiglie, segnando al tempo stesso un salto verso la cultura del
governo della cronicità in un sistema sanitario largamente
inteso".
Lo ha auspicato il vicegovernatore Fvg con delega alla Salute,
Riccardo Riccardi, nel corso dei lavori della III Commissione
consiliare, presieduta da Ivo Moras (Lega) e riunita a Trieste
nell'emiciclo di piazza Oberdan, durante l'illustrazione del
disegno di legge 173 "Interventi a favore delle persone con
disabilità e riordino dei servizi sociosanitari in materia".
L'esponente dell'Esecutivo ha anche ricordato che "quello
presentato è il frutto di un lavoro consistente, iniziato nel
settembre 2021 e passato attraverso 35 incontri formali, ma anche
una lunga serie di interlocuzioni che hanno portato
progressivamente a ben 60 versioni del documento. Il parere
positivo espresso dalla Consulta regionale delle Associazioni
delle persone con disabilità e delle loro famiglie del Fvg,
nostro referente principale e pilastro dell'intero sistema, si
affianca a quello unanime del Consiglio delle Autonomie locali
(Cal)".
Il provvedimento, presentato dalla Giunta regionale il 19
settembre scorso e assegnato alla III Commissione con parere
delle Commissioni II, IV, V e VI, nonché del Comitato per la
legislazione, il controllo e la valutazione (ai cui componenti è
stata pertanto aperta la seduta), è stato trasmesso anche al
Garante regionale dei diritti della persona per la formulazione
di eventuali osservazioni e pareri.
"Un tema sentito - ha proseguito Riccardi - per una legge che non
vuole certamente cambiare la Lr 41/1996 ma, anzi, aggiornarla
mantenendone intatto lo spirito e i legami molto forti con Terzo
settore, famiglie e associazionismo a supporto del sistema
istituzionale. Sarà fondamentale l'alleanza con i Comuni,
protagonisti nella pianificazione degli interventi in un'ottica
di sussidiarietà e collaborazione. Dobbiamo costruire nuove
risposte alla cronicità e a bisogni che non hanno esigenze solo
di natura sanitaria, ma che costituiscono invece le basi
dell'integrazione sociosanitaria. Il nostro compito è quello di
vigilare, affinché le Ass diventino sociosanitarie, abbandonando
la cultura della sanitarizzazione".
Con i suoi 5 titoli suddivisi in 31 articoli, dunque, questa
legge-quadro si traduce in un adeguamento, semplificativo e
moderno, che tiene conto delle esperienze maturate nel tempo,
definendo e aggiornando gli interventi, promuovendo azioni
d'integrazione delle politiche regionali, disponendo il riordino
dei servizi sociosanitari e configurando le modalità di governo
dei correlati sistemi locali. Secondo le premesse attuali,
dovrebbe trovare efficacia a partire dal 1 gennaio 2024, dopo
aver sfruttato l'intero 2023 per costruire il percorso e
valorizzare il patrimonio di competenze sviluppate dopo il 1996.
Tra le parole chiave emergono accessibilità, accomodamento
ragionevole, budget di progetto e di salute, progettazione
universale, vita indipendente e progetto di vita individuale,
personalizzato e partecipato. In termini di finalità, invece,
tutto ruota intorno al concetto di equità.
Cinque le aree di interesse: Salute, Vita indipendente e
inclusione nella società, Istruzione, formazione e lavoro,
Mobilità personale, libertà di movimento e Informazione,
comunicazione e partecipazione.
Svariate le richieste di dettaglio avanzate dai consiglieri. A
partire da Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) che, pur definendo
la legge "solida in quanto a principi generali ed etici", ha
espresso preoccupazione "riguardo la sua traduzione in termini
pratici. Partecipazione, in tal senso, è un termine fondamentale,
insieme alla capacità di intercettare le esigenze e di incidere
rapidamente". Sul fronte dem, invece, Mariagrazia Santoro ha
posto alcuni interrogativi legati agli ambiti e alle particolari
dimensioni dell'Azienda sanitaria Friuli Centrale, mentre il
collega Roberto Cosolini ha richiesto una nota in grado di
evidenziare le correlazioni con la normativa nazionale, legate
all'attuazione delle competenze regionali.
Antonio Lippolis (FdI), dal canto suo, ha proposto "la promozione
di corsi di formazione a supporto di soggetti divenuti disabili
in tarda età e poco avvezzi all'utilizzo dei moderni mezzi di
comunicazione". Il pentastellato Cristian Sergo, infine, ha
premesso che "come tutte le leggi quadro, anche questa è chiamata
a mettere ordine al sistema", per poi concentrarsi "su ciò che
ancora manca o quello che si potrà migliorare. Un problema serio,
per esempio, è spesso quello legato all'inaccessibilità, anche
nel Pubblico. Importante è perciò non rimanere su un livello di
principio, provvedendo nel dettaglio con questa legge".
Il ddl 173 sarà al centro dell'attenzione anche martedì 4
ottobre, quando ancora la III Commissione ospiterà le audizioni
dei principali portatori di interesse.
ACON/DB-fa