AMBIENTE. NO AULA A MOZIONE M5S DEPURATORI, ASSESSORE RESPINGE ACCUSE
(ACON) Trieste, 29 set - Respinta a maggioranza, con 29 no, la
mozione 344 del Movimento 5 Stelle, primo firmatario Cristian
Sergo, sugli impianti di depurazione e il rispetto - mancato per
i pentastellati - dei parametri normativi tanto europei quanto
nazionali e regionali, sulle modalità del loro funzionamento e
corretto dimensionamento, nonché sulle autorizzazioni allo
scarico dei reflui con rilascio di escherichia coli e azoto.
L'Aula si è espressa trasversalmente contro con i voti del
Centrodestra a cui si è unito il Pd, mentre a favore con il M5S
sono stati Giampaolo Bidoli per il Gruppo Patto per l'Autonomia e
Walter Zalukar del Gruppo Misto, nessuna astensione.
"Si tratta di una campagna che i pentastellati portano avanti da
tutta la legislatura", aveva evidenziato Sergo parlando delle
numerose interrogazioni e sollecitazioni presentate all'assessore
regionale all'Ambiente dal 2018 a oggi, in particolare inerenti
il depuratore di Lignano, "un'opera che dovrebbe già essere
completata e per la quale invece si continua a spendere".
"Il Friuli Venezia Giulia e la Sicilia - aveva fatto ancora
presente - risultano essere le uniche Regioni interessate da
tutte e quattro le procedure di infrazione avviate dalla
Commissione europea per un'errata applicazione della direttiva
1991/271/CEE; sono già pervenute sentenze di condanna per non
aver ottemperato a quanto previsto e per alcuni agglomerati le
problematiche sollevate risultano, a distanza di 31 anni,
irrisolte".
"Ritengo la mozione non accoglibile", gli aveva risposto
l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, Fabio
Scoccimarro. "Incapacità o addirittura velate accuse di
collusioni sono una cosa che non posso accettare. Passi l'attacco
alla parte politica, ma non accetto quello ai tecnici della mia
Direzione. Se ci sono le prove di mancanze ed errori, si facciano
le denunce alla Procura della Repubblica, ma non si colpisca in
maniera generica".
Da parte di Sergo, che aveva parlato di "ennesima occasione
sprecata dall'assessore per dire pubblicamente se in Friuli
Venezia Giulia esiste o meno un problema legato agli impianti di
depurazione delle acque", era infine giunta la specifica che "non
è un attacco verso chicchessia, ma abbiamo riscontrato che le
autorizzazioni rilasciate dicono altro da quanto dimostrano i
fatti. Gli stessi gestori hanno praticamente scritto che, per
garantire i limiti vigenti, non stanno trattando la portata di
progetto. Per lei devo andare in Procura, invece per me la
Regione deve imporre al gestore di adeguarsi alle autorizzazioni,
e se lo diffida e lo stesso lui non lo fa, gli si toglie
l'autorizzazione allo scarico".
ACON/RCM