IRAN. CONDANNA UNANIME AULA FVG A UCCISIONI DONNE E PRIVAZIONI DIRITTI
(ACON) Trieste, 3 ott - Solidarietà e vicinanza alle donne
iraniane private dei propri diritti civili: è quanto si prefigge
la mozione 360 presentata all'Aula dalla leghista regionale
Maddalena Spagnolo, poi sottoscritta da tutti i Gruppi consiliari
prima che venisse approvata all'unanimità dall'Assemblea
legislativa.
Nello specifico, alla Giunta regionale si pone l'impegno di
condannare l'assassinio di ogni donna iraniana perpetrato con
violenza e per futili motivi come avvenuto a Masha Amini, morta a
22 anni per un velo indossato male, e alla ventenne Hadis Najafi,
uccisa dalle forze di sicurezza iraniane per aver protestato
nella città di Karaj, vicino a Teheran, contro l'hijab
obbligatorio.
Inoltre, si chiede di sostenere l'affermazione dei diritti civili
negati, nonché manifestare assieme all'intero Consiglio regionale
la propria solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime e
a tutte le donne iraniane che protestano in difesa dei diritti
della popolazione.
Dopo l'intervento di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), che ha
fatto presente di aver depositato già a maggio una mozione su
sport e diritto ad accedere agli stadi da parte delle donne
iraniane, il documento della Spagnolo è stato integrato con la
richiesta del consigliere di far impegnare l'Esecutivo regionale
a farsi da tramite con il Governo, anche in vista dei prossimi
Mondiali di Calcio, per portare presso la Federazione
internazionale calcistica (Fifa) e nelle sedi più opportune della
diplomazia internazionale questo tema, affinché si agisca
attraverso azioni di moral suasion o di sanzioni sportive,
rivendicando lo sport libero come diritto civile e stigmatizzando
la violazione dei diritti fondamentali delle donne.
Con un emendamento del M5S illustrato da Ilaria Dal Zovo, si è
poi specificato che il comportamento del regime iraniano ha
determinato la morte di decine di vittime (sono almeno 92,
soprattutto donne ma non solo, ha fatto presente la
pentastellata) e ci si attende non solo che si fermi
immediatamente la violenta stretta sulle proteste, ma anche si
apra un dialogo con la società civile per dare risposta alle
legittime richieste di quest'ultima.
"È impensabile morire per un velo indossato male o per
rivendicare il diritto di libertà di espressione o di dissenso,
ed è inaccettabile che venga usata la violenza nei confronti di
chi dissente dal pensiero unico dominante diffuso attraverso la
propaganda e il mainstream mediatico", ha ribadito Spagnolo
all'Aula facendo presente che "la violenza contro le donne si
traduce in violenza anche contro i bambini. Nessuno Stato può
permettersi di punire azioni che non hanno alcun valore. E oggi a
tutto questo si unisce l'angoscia per l'arresto, nelle carceri di
Teheran, della trentenne italiana Alessia Piperno".
Dal Zovo ha quindi ribadito che "dovrebbero essere combattute
tutte le discriminazioni di genere e ogni violenza e tortura che
stanno subendo le donne in Iran, dove il velo è obbligatorio per
le bambine dal compimento dei 9 anni".
Per Honsell, "se si riuscisse a mettere in atto azioni di
sostegno prima che le tragedie avvengano, forse alcune di queste
tragedie non avverrebbero affatto".
Chiara Da Giau (pd) ha parlato di "difesa di diritti universali
che appartengono a tutti, senza distinzioni tra Oriente e
Occidente", e di una convivenza che va tutelata quotidianamente,
sotto ogni suo aspetto. "I primi ad essere colpiti sono sempre le
donne e i più giovani, ovvero la parte più debole della società,
ma anche che ha la maggiore apertura verso quello che è il modo
di vivere migliore".
Importanti le azioni diplomatiche, ma bisogna cercare di fare
anche azioni concrete di sensibilizzazione e condanna verso
quanto sta accadendo in Iran, per la consigliera forzista Mara
Piccin, che ha rivolto al presidente Piero Mauro Zanin la
richiesta - subito accolta - di "farsi tramite presso gli altri
Consigli regionali affinché la mozione approvata dal Friuli
Venezia Giulia sia presa ad esempio dalle altre Assemblee
legislative regionali per una condanna corale e unanime, da far
sentire innanzitutto al nuovo Governo".
Mauro Di Bert ha chiesto di aggiungere la firma del suo Gruppo,
Progetto Gvg/Ar, "coscienti che l'azione finale è limitata, ma è
giusto che un Consiglio regionale parli di diritti civili e della
loro difesa".
Come lui, Massimo Moretuzzo per il Gruppo Patto per l'Autonomia,
"perché si tratta di un tema che ha a che fare con i diritti
fondamentali della persona e le loro violazioni, a cui si
intrecciano anche i diritti delle minoranze dato che Masha Amini
era di etnia curda".
L'appoggio delle Giunta regionale è infine arrivato tramite
l'assessore con delega all'Immigrazione, Pierpaolo Roberti, che
detto che "siamo di fronte al caso limite di una teocrazia che
esercita la repressione verso ogni forma di dissenso, che nello
specifico è di natura culturale e religiosa, e va condannato in
maniera ferma e decisa. Votare questa mozione non significa solo
dire che l'Iran non può continuare ad esercitare questo tipo di
potere sul suo popolo, ma significa anche dire noi da che parte
stiamo della barricata".
ACON/RCM-fc