MIGRANTI. CALLIGARIS (LEGA): PDNL RICONGIUNGIMENTI CI ALLINEA A EUROPA
(ACON) Trieste, 6 ott - "Il caso di Monfalcone, fatto emergere
dalla sindaca Anna Cisint, è emblematico per portare la questione
a livello nazionale e affrontare il tema dei ricongiungimenti in
maniera pragmatica".
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Antonio
Calligaris (Lega) riguardo alla proposta di legge nazionale
(Pdln) di cui è primo firmatario, inerente alcune modifiche agli
articoli 28 e 29 del decreto legislativo 286 del 1998 (Testo
unico delle disposizioni concernenti la disciplina
dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero).
"L'intervento legislativo si propone di rivolgere al Parlamento
una proposta per rendere la disciplina dei ricongiungimenti
familiari più in linea con le norme europee e con le disposizione
di altri Stati membri dell'Unione europea come, ad esempio, la
Germana. Anche la testimonianza dell'assessore Pierpaolo Roberti
ha colto nel segno di questa Pdln. Infatti - continua Calligaris
- anche in altre zone d'Italia la problematica è emersa e
potremmo essere proprio noi ad inquadrare il problema e
finalmente fare i correttivi necessari".
"L'applicazione pratica della norma italiana - fa sapere
l'esponente della Lega - prevede che, per il 2021, per
ricongiungere un familiare era necessario avere un reddito di
8.975,46 euro (4.487,73 euro pro capite); per ricongiungere due
familiari, è necessario un reddito di 11.967,28 eurp (3.989,09
pro capite), mentre per ricongiungere due o più figli minori di
14 anni era sufficiente un reddito di 17.950,92 euro".
"È evidente - prosegue ancora Calligaris - che la normativa
italiana non è efficace nel garantire che il richiedente
'disponga di risorse stabili e regolari sufficienti per mantenere
sé stesso e i suoi familiari senza ricorrere al sistema di
assistenza sociale dello Stato membro interessato', come invece
prevede la normativa europea. La proposta che ho avanzato, per
sommi capi richiede di indicare una soglia di reddito minimo del
richiedente il ricongiungimento che sia effettivamente
parametrata sul costo della vita, ovvero agli indici Istat,
dopodiché proporre che il richiedente il ricongiungimento
dimostri di avere una prospettiva di reddito sul lungo periodo".
"Non secondario - aggiunge - introdurre un requisito di
permanenza minima sul territorio italiano di almeno due anni
prima della possibilità di presentare domanda di ricongiungimento
familiare, imporre l'obbligo di registrare i matrimoni contratti
all'estero in Italia al momento della presentazione della domanda
di ricongiungimento in favore del coniuge e richiedere che la
certificazione dell'idoneità dell'alloggio preveda l'indicazione
del numero di effettivi occupanti, secondo una verifica
anagrafica attuale al momento della presentazione dell'istanza di
ricongiungimento".
"In tal modo - conclude il consigliere - si favorirà un modello
di immigrazione realmente basato sull'integrazione e
contestualmente si supereranno diverse incongruenze che l'attuale
normativa presenta. Personalmente, ma sono sicuro che anche tutto
il Gruppo della Lega accoglie questa Pdln col medesimo spirito,
sono aperto a eventuali proposte o emendamenti costruttivi che
dovessero arrivare da qui alla trattazione in Aula".
ACON/COM/rcm