SALUTE. CONFICONI (PD): NEO-DIRETTORE ARCS STRAVOLGE SISTEMA ACQUISTI
(ACON) Trieste, 10 ott - "Dopo i problemi sul fronte dei
servizi e delle prestazioni di cura con un forte appesantimento
delle liste di attesa, sulla sanità regionale arriva un'altra
tegola che riguarda il sistema degli acquisti".
Lo dichiara, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Nicola
Conficoni. "In maniera assolutamente arbitraria - è l'opinione
del consigliere - il neo direttore dell'Arcs, Polimeni, ha
stravolto un sistema collaudato e funzionante da ben 17 anni,
calando sulle aziende sanitarie un nuovo modello di gestione
decentrata di gara che secondo i direttori generali delle stesse
genererà un aumento degli adempimenti e un incremento dei costi.
Questo è l'ennesimo colpo che sta creando un clima negativo nel
sistema sanitario pubblico e che ha come primo responsabile
l'assessore alla Salute, Riccardi".
Con un'interrogazione alla Giunta, Conficoni denuncia il
cambiamento voluto da Arcs nella pianificazione degli acquisti
centralizzati di beni e servizi per conto del Sistema sanitario
regionale.
"Dopo aver male operato nell'Azienda sanitaria del Friuli
occidentale (Asfo), ora Polimeni (voluto e difeso fino all'ultimo
da Riccardi, che lo ha promosso a direttore di Arcs) replica a
livello regionale creando nuovi ostacoli alle Aziende
territoriali - continua il consigliere dem - . A seguito
dell'atto con cui Polimeni comunica lo stravolgimento del sistema
degli acquisti di beni e servizi per il sistema sanitario
pubblico, infatti, i direttori generali dell'Asfo (Giuseppe
Tonutti), dell'Asugi (Antonio Poggiana), dell'Asufc (Denis
Caporale), dell'Irccs Burlo Garofolo di Trieste (Stefano Dorbolò)
e dell'Irccs Cro di Aviano (Francesca Tosolini) hanno inviato una
missiva a Polimeni e Riccardi chiedendo di rivedere il documento
ed elencando tutte le criticità che il nuovo modello porterebbe,
a partire proprio dall'aumento di adempimenti a carico delle
Aziende già in difficoltà e un aumento dei costi".
"Riccardi - conclude Conficoni - non ripeta l'errore già fatto a
Pordenone, non si ostini a difendere fino allo stremo chi ha già
ampiamente dimostrato di distruggere un sistema da rilanciare, ma
si attivi per trovare una soluzione condivisa".
ACON/COM/fa