IMPOSTE. PARERE POSITIVO V COMM A DDL 174 SU MODIFICHE IMU DA 2023
(ACON) Trieste, 11 ott - In attesa dell'approvazione della I
Commissione consiliare che ne ha la competenza, il disegno di
legge 174 sull'istituzione dell'imposta locale sugli immobili,
che dal 1 gennaio 2023 sostituirà l'imposta municipale propria
(Imu), ha registrato il parere favorevole a maggioranza della V
Commissione presieduta da Diego Bernardis (Lega).
L'assessore regionale alle Attività produttive, Pierpaolo
Roberti, ha riassunto i 22 articoli del provvedimento che va a
modificare le previsioni della legge nazionale 160/2019, così
come ha fatto non più tardi di ieri appunto in I Commissione.
L'esponente della Giunta ha, così, parlato in termini di
"percorso che va seguito per verificare gli effetti sul
territorio" e ha detto delle nuove percentuali previste in
particolare per i fabbricati diversi dall'abitazione principale,
del regolamento per l'imposta di cui i Comuni saranno chiamati a
dotarsi sulla base di uno schema che la Regione sta predisponendo
per loro e, non ultimo, dei 92 milioni di euro che saranno
garantiti allo Stato e relativa neutralità finanziaria 2023,
incluse le rassicurazioni in merito date ai sindaci.
Prima dell'espressione dell'esame, alcune perplessità sono giunte
dai consiglieri delle Opposizioni, che pure hanno riconosciuto
l'importanza del provvedimento.
Franco Iacop (Pd) ha chiesto, tra l'altro, dell'extra gettito
rispetto a quella che si presenta come una regionalizzazione
dell'imposta, della neutralità dell'esercizio finanziario 2023 e
della necessaria coerenza tra le mappe in possesso della Regione
e quelle in possesso dei Comuni, parlando di un perfezionamento
di fatto della ricognizione catastale degli immobili sul
territorio, ma allora perché opporsi a una medesima operazione
che a suo tempo aveva voluto lo Stato.
"Il ddl è fatto in maggioranza di tecnicismi, solo una limitata
percentuale è scelta politica e si riferisce a decisioni sulle
aliquote (quali e quanto) e sulla divisione in macro categorie
(che non c'erano e le abbiamo inventate)", ha detto Roberti
aggiungendo che "in Friuli Venezia Giulia, l'extra gettito non
esiste più dal 2020, è stato chiuso con il 2019 con un accordo
sui prelievi con i Comuni. Per i controlli sulle mappe, ci sono
censimenti non sempre aggiornati specie dei capannoni ma non ci
possiamo sostituire alle amministrazioni locali, possiamo invece
aiutarle fornendo loro i dati in nostro possesso".
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha definito "strano l'aver
scelto di porre in legge una cifra secca con i 92 mln allo Stato,
meglio sarebbe stato prevedere un rimando a un calco per
ricostruire l'importo", passando poi alla questione "dei
contenziosi che si sono aperti sugli edifici di pertinenza dei
luoghi di culto o sono semplicemente di appartenenza della
parrocchia". "La cifra è fissata in legge perché, finché non ci
sarà un diverso accordo con lo Stato, non è modificabile", gli ha
ribadito Roberti, mentre sui luoghi di culto "è mantenuto quanto
previsto dalla normativa nazionale ed è un problema che si
presenta anche per le attività svolte dalle Onlus, che non devono
essere commerciali per non incappare nella disciplina degli aiuti
di Stato".
Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar) ha auspicato che "si garantiscano
ai Comuni direttive chiare e dettagliate della direzione
regionale in merito alle modalità operative, affinché non si
registrino manovre diverse da parte dei singoli ragionieri
comunali, che poi magari risultano sbagliate. Inoltre sarebbe
bene fissare periodicamente il valore venale degli immobili: che
sia la Regione a dire con quale periodicità e a stabilire qual è
l'organo competente". "E' una valutazione che possiamo fare
tranquillamente, ma le esigenze del territorio al momento sono
differenti", gli ha risposto l'assessore dopo aver anche reso
noto che intende "investire fortemente nella formazione degli
uffici tributi dei nostri Comuni".
Dopo aver chiarito ad Antonio Lippolis (FdI) che la Regione ha
una competenza primaria in questo campo rispetto allo Stato,
specie a partire dal 2023, Roberti ha ripreso il discorso della
determinazione del valore venale delle aree prefabbricate con
Giuseppe Nicoli (FI), che temendo valutazioni differenti tra gli
uffici tecnici dei Comuni, ha suggerito che "non ci si limiti a
una formazione degli uffici che saranno preposti all'operazione
estimativa, ma si faccia riferimento agli Ordini professionali
per un supporto tecnico nelle perizie". "Si tratta di un elemento
utile - ha quindi ammesso Roberti -, valutiamo se inserirlo in
norma o nella direttiva ai Comuni".
E dello stesso tenore l'intervento di Lorenzo Tosolini (Lega),
che ha citato la propria esperienza personale quanto
all'istituzione, "da parte del suo Comune, di una commissione
formata da professionisti locali che sulla base delle variazioni
di mercato stabiliscono i valori dei beni", poi certo il
personale va istruito. A suo dire, infine, l'abuso edilizio in
Fvg è quasi inesistente, mentre "per gli edifici sfitti, bisogna
tener conto se sono in una località urbana o periferica".
L'esame complessivo del provvedimento è previsto in I Commissione
per martedì 18 ottobre, alle 14; in apertura di lavori, saranno
ascoltate le opinioni di Consiglio delle autonomie locali (Cal),
Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) e Associazione
nazionale certificatori e revisori degli enti locali (Ancrel).
ACON/RCM-li