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GRANDI DERIVAZIONI. COMITATO LCV: NORMA IMPORTANTE, COMUNI COINVOLTI

13.10.2022
18:34
(ACON) Trieste, 13 ott - "La norma sta andando nella giusta direzione. Le tempistiche che sono state necessarie per la presentazione della legge sono giustificate dalla sua importanza e dalla volontà di coinvolgere i Comuni".

Si è espresso così l'assessore regionale a Difesa dell'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, durante l'esame , tenutosi nell'aula del Consiglio regionale, da parte del Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione (Lcv) presieduto da Roberto Cosolini (Pd), della relazione prevista dall'articolo 23 della legge 21/2020 sulla disciplina dell'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua a uso idroelettrico.

Gli uffici regionali competenti hanno presentato i principali articoli della legge e il Comitato è stato informato sul loro stato di attuazione. In primo luogo, l'articolo 3 prevede la verifica del Rapporto di fine concessione (Rfc) richiesto all'ente concessionario delle grandi derivazioni a uso idroelettrico scadute o in scadenza entro luglio 2014 e, in questo caso, Edison Spa.

Le derivazioni in questione sono quelle afferenti al sistema del fiume Meduna e l'Rfc, trasmesso da Edison nel dicembre 2021, ha chiarito tutti i dubbi dal punto di vista tecnico, ma non da quello economico. Il concessionario ha infatti messo la Regione di fronte a una valutazione delle opere bagnate e di quelle asciutte estremamente elevata e, mentre la stragrande maggioranza di quelle bagnate è di proprietà della Regione e può essere indennizzata solo per la parte non ancora ammortizzata, determinando una contestabilità delle cifre presentate da Edison e un loro contenimento, diversa è la situazione per quelle asciutte.

Edison valuta per queste ultime la cifra di 45 milioni di euro e, non essendo questa tipologia di impianti e strutture proprietà della Regione, necessitano di essere acquistate per la loro funzionalità.

Al momento sono in corso alcuni ragionamenti per capire quale sia la strategia migliore da mettere in campo con l'impresa concessionaria per far sì che la gara porti a risultati concreti. Ora kl'iter prevede la costituzione di una società a maggioranza regionale e, di conseguenza, una gara che ha come scopo quello di individuare non un nuovo concessionario privato, bensì un socio di minoranza.

L'articolo 4 della legge prevede invece un regime diverso da quello attuale di gestione dei canoni di concessione interregionali. Si resta quindi in attesa, in virtù del fatto che la Regione Fvg è punto di restituzione dell'acqua, di avere i dati che dovrebbero essere forniti dalla Regione Veneto, che è invece punto di prelkievo. Questo renderebbe possibile immaginare un protocollo per la spartizione dei canoni.

Una valutazione strategica dell'uso dell'acqua è richiesta invece dall'articolo 5. Una questione risolta con la delibera 737 di quest'anno che ripartisce la risorsa in parti uguali tra l'esigenza idroelettrica e quella di irrigazione.

Maggiormente complessa risulta essere la questione dei canoni in quanto, secondo una norma nazionale, parte dell'energia prodotta dovrebbe essere ceduta sul posto alle Amministrazioni che sono interessate dalle derivazioni. Essendo questo di difficile implementazione, si è deciso di adottare un calcolo di monetizzazione con il quale sono già state ripartiti ai Comuni circa 4 milioni di euro calcolati sul prezzo dell'energia del 2021.

È necessario, però, predisporre un regolamento di definizione del canone che dovrebbe essere suddiviso in due quote, una fissa e una dipendente dal ricavo generato dal concessionario con la vendita dell'energia. Chiaro è che, visto i tempi attuali, questa seconda quota rischia di divenire particolarmente significativa.

La seduta d'esame si è conclusa con la nomina dei relatori di minoranza e maggioranza per l'Aula, rispettivamente Cristian Sergo (M5S) e Stefano Turchet (Lega). ACON/SP-db



Roberto Cosolini (Pd), presidente del Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione
L'assessore regionale a Difesa dell'ambiente ed Energia, Fabio Scoccimarro