News


DIRITTI DONNE. ZANIN: NO IRAN A MONDIALI CALCIO, SCRIVERÒ AL GOVERNO

18.10.2022
16:56
+++A Udine incontro su mozione Spagnolo con i dissidenti che vivono in Fvg. "Boicottare regime da apartheid"+++

(ACON) Udine, 18 ott - Escludere l'Iran dagli imminenti campionati del mondo di calcio, per rendere tangibile l'indignazione causata dai recenti assassinii e dalle violazioni quotidiane dei diritti delle donne nella Repubblica islamica. È questa la proposta che sarà lanciata dal presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, in una lettera che verrà indirizzata al premier e al ministro dello Sport del nuovo Governo italiano.

"Invierò a Palazzo Chigi una lettera ufficiale - ha promesso Zanin - ricordando la recente presa di posizione dell'Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia e invitando l'Esecutivo a fare pressioni sulla Fifa. Pensiamo anche di esporre, all'esterno del Palazzo, uno striscione con il nome di Masha Amini, la ragazza uccisa per un ciuffo di capelli fuori dal velo".

L'annuncio è arrivato oggi a Udine, nel corso di un incontro che ha messo a fuoco l'importanza della mozione di solidarietà e vicinanza alle donne iraniane presentata dalla consigliera regionale Maddalena Spagnolo (Lega) e sottoscritta lo scorso 3 ottobre da tutti i gruppi politici dell'Aula. Una presa di posizione sui diritti civili che ha già fatto scuola in Italia, dal momento che - come ha ricordato la stessa Spagnolo - la Lombardia ha votato un testo analogo e una mozione di questo genere è stata depositata anche in Veneto.

All'incontro hanno partecipato Baharak Darvishi e Taher Djafarizad, dissidenti iraniani che vivono da anni in Fvg e fanno parte dell'associazione Neda Day, intitolata a una giovane vittima del regime. Presenti anche Dusy Marcolin, presidente della Commissione regionale per le pari opportunità (Crpo Fvg), e la consigliera di parità Anna Limpido. "Ho voluto farmi portavoce - ha ricordato la consigliera Spagnolo - della solidarietà e della vicinanza alle donne iraniane private dei propri diritti civili: le istituzioni devono sostenere la battaglia che in Iran oggi coinvolge tanta gente, condannando gli estremismi di ogni religione. È una lotta per la parità che coinvolge anche le donne italiane, dove l'obiettivo è una effettiva equità salariale che consenta a tutte di conciliare lavoro e famiglia".

A testimonianza della trasversalità politica di questo impegno, il consigliere Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha ribadito l'invito "ad agire con forti prese di posizione anche prima che si verifichino drammi come quelli di queste ultime settimane, altrimenti si rischia di diventare complici". È stato Honsell a porre il tema della nazionale di calcio dell'Iran, qualificata alla fase finale dei Mondiali che inizierà tra un mese in Qatar, osservando come "in quel Paese le donne non solo non possono giocare, ma neppure andare allo stadio".

Sollecitazione subito raccolta da Djafarizad: "La Fifa dovrebbe boicottare l'Iran perché qui stiamo parlando di un apartheid praticato ai danni del 54 per cento della popolazione. Sono riuscito a contattare Evelina Christillin, che fa parte del Consiglio della Fifa: mi ha detto che la Federazione mondiale del calcio non entra in politica, ma in ogni caso ne parlerà con il presidente Infantino. Io però leggo nello statuto della Fifa che è prevista l'esclusione di chi viola i diritti fondamentali delle persone". Come dimostra anche il recente boicottaggio della Russia.

"Fino al 1979 - ha ricordato ancora il presidente dell'associazione Neda Day - la grande maggioranza delle donne iraniane non portava il velo, solo in quel momento l'hanno reso obbligatorio. E il regime uccide, stupra, tortura chi protesta. Vorrei che dal Fvg, dove sono fiero di vivere, partisse una battaglia da portare al livello nazionale, come già successe con la risoluzione sulle spose bambine votata dal Parlamento europeo".

Argomenti approfonditi dalla viva testimonianza di Baharak Darvishi. "Anch'io - ha detto la donna iraniana, che si batte per i diritti civili - sono stata frustata in piazza, e una mia amica arrestata solo perché portava gli occhiali da sole. Dalla rivoluzione di Khomeini in poi una donna non può più cantare come solista, non può fare il giudice, la sua testimonianza vale la metà di quella di un uomo, la sua stessa vita vale la metà: chi uccide una donna ammazza un mezzo essere umano".

"Sta a noi lottare per cambiare il regime - ha proseguito Darvishi - ma a voi europei chiediamo di non remarci contro: ci ha colpito ad esempio che esponenti politici nazionali come Federica Mogherini, Debora Serracchiani ed Emma Bonino abbiano portato il velo durante la loro visita in Iran. E non basta giustificarsi dicendo che l'hanno fatto perché la legge lo prevede: anche quelle razziali erano leggi, ma non per questo bisognava obbedirvi".

"A volte - ha osservato il presidente Zanin - dietro alla partita dei diritti umani si nascondono interessi economici: l'Iran esporta energia e in questo momento di crisi si sta attenti a non disturbare il manovratore. Bisogna invece interrompere il flusso degli affari con questi Paesi, con l'Egitto per il caso Regeni così come con l'Iran. Dove la speranza è rappresentata dalla protesta che stavolta è partita davvero dal basso, dalla gente. E stiamo parlando dell'antica Persia, un Paese fondante per la nostra civiltà, l'unico a non aver mai praticato la schiavitù". "Non bastano gli interventi di facciata - ha ribadito la presidente della Crpo Fvg, Dusy Marcolin - e bene ha fatto il Consiglio regionale a far sentire la voce delle istituzioni. Porteremo questa tematica a livello di Conferenza nazionale degli organismi che si occupano di pari opportunità".

"Questa battaglia - ha sottolineato la consigliera di parità Anna Limpido - riguarda anche gli uomini: la parità si raggiunge con l'impegno di tutti. E guai a considerare acquisiti i nostri diritti civili, perché anche in Iran prima del 1979 le cose andavano diversamente". ACON/FA-rcm



I partecipanti all'incontro a Udine: da sinistra Furio Honsell, Taher Djafarizad, Baharak Darvishi, il presidente Piero Mauro Zanin, Maddalena Spagnolo, Dusy Marcolin e Anna Limpido
Un momento dell'incontro nella sede della Regione di via Sabbadini a Udine
Il presidente Zanin consegna il sigillo a Taher Djafarizad, dell'associazione Neda Day
Dusy Marcolin (a sinistra), presidente della Crpo Fvg, assieme alla consigliera Maddalena Spagnolo