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IMPOSTA IMMOBILI. OK I COMM A DDL 174, PRONTO PER L'ESAME DELL'AULA

18.10.2022
17:53
(ACON) Trieste, 18 ott - La I Commissione consiliare presieduta da Alessandro Basso (FdI), riunita a Trieste nell'emiciclo di piazza Oberdan, ha espresso parere favorevole a maggioranza (nessun voto contrario, astenuti i rappresentanti delle Opposizioni) al disegno di legge 174 relativo all'istituzione dell'imposta locale sugli immobili.

Relatori per la maggioranza, in Aula, saranno lo stesso Basso e Luca Boschetti (Lega), quelli per la minoranza Mauro Capozzella (M5S), Roberto Cosolini (Pd) e Furio Honsell (Open Sinistra Fvg).

I consiglieri si sono concentrati su un documento che mette mano sulla possibilità, per la Regione, di disciplinare i tributi locali comunali di natura immobiliare istituiti con legge statale, definendone le modalità di riscossione e consentendo agli enti locali di modificare le aliquote, introducendo esenzioni, detrazioni e deduzioni.

Il via libera al ddl 174, assegnato alla I Commissione con parere della V, ha fatto seguito a delle audizioni che hanno visto protagonisti il vertice regionale del Consiglio delle autonomie locali (Cal), Francesca Papais, dell'Associazione nazionale certificatori e revisori degli enti locali (Ancrel), Patrizia Piccin, e dell'Associazione nazionale Comuni italiani (Anci), Alessandro Fabbro, nonché dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Odcec), Laura Ilaria Neri.

Presentato dalla Giunta Fedriga il 26 settembre scorso e reduce dall'approvazione unanime avvenuta in sede di Cal, il provvedimento è volto anche ad assicurare che la transizione dall'Imu all'imposta locale sugli immobili avvenga in un regime di neutralità finanziaria tra Stato, Regione e Comuni. Attualmente, infatti, la normativa statale dell'Imu riserva una quota del gettito degli immobili a uso produttivo classificati nel gruppo catastale D allo Stato, al quale affluisce direttamente. In seguito all'approvazione dei 22 articoli del ddl 174 tale gettito, a decorrere dal 2023, sarà invece riscosso dai Comuni. L'importo, quantificato in 92 milioni di euro, sarà corrisposto dalla Regione allo Stato, mentre la regolazione dei rapporti finanziari tra Regione e Comuni avverrà attraverso apposita compensazione a valere sul fondo unico comunale.

Le osservazioni principali dei portatori di interesse, tutti concordi sulla positività della norma, si sono concentrate sulla definizione di abitazione principale, sulla base imponibile e sui riflessi finanziari della normativa nei riguardi dei Comuni (Piccin), anticipando un'applicazione condivisa e ancora da completare anche attraverso un percorso di sintesi che verrà completato a breve (Papais).

Fabbro, al canto suo, ha rimarcato il pieno e continuo coinvolgimento dell'Anci, auspicando che "sia possibile superare le sperequazioni del territorio per costruire un assetto più armonico delle entrate. I Comuni hanno grandi attese e noi siamo pronti a continuare la collaborazione". Neri, infine, ha chiuso la sequenza evidenziando che "gli ordini professionali vedono con favore l'introduzione dello strumento, mirando a garantire uniformità e certezza del diritto".

Svariati gli interventi dei consiglieri che hanno preceduto la replica dell'assessore regionale ad Autonomie locali e Funzione pubblica, Pierpaolo Roberti. A partire dai dem Franco Iacop e Cosolini che si sono focalizzati sui soggetti e sull'ammontare dei tributi, virando quindi sul tema della perequazione e delle aree fabbricabili, comprese le modalità con cui l'ente locale può usufruire delle banche dati regionali rispetto la mappatura degli immobili. Sul fronte Progetto Fvg/Ar, inoltre, il capogruppo Mauro Di Bert ha chiesto conferma di alcune verifiche precedentemente concordate, allargando il discorso al censimento degli immobili.

Giuseppe Nicoli, capogruppo forzista, ha ripreso alcune istanze già avanzate in fase di illustrazione sui terreni edificabili "per eliminare futuri e possibili contenziosi tra detentori del bene e chi ne determina il valore venale e di mercato". Il capogruppo del Patto per l'Autonomia, Massimo Moretuzzo, ha altresì menzionato la necessità di "ulteriori approfondimenti prima dell'Aula. Come Gruppo siamo favorevoli alla direzione presa, ma grande attenzione andrà posta sugli impatti che ricadranno sul bilancio delle autonomie locali".

La discussione generale è giunta al suo epilogo con le parole di Honsell (interessato soprattutto all'extra gettito) e di Boschetti che, al fine di ampliare la casistica presente nell'articolato, ha portato all'attenzione alcuni casi specifici riscontrati nei Comuni di Ravascletto ed Enemonzo.

Roberti, prima della manifestazione di voto, ha proceduto ad alcune precisazioni che hanno preso il via dal valore venale. "Mi impegno - ha detto - a trovare una soluzione: avendo un bacino ridotto di Comuni rispetto il piano nazionale, possiamo infatti intervenire, anche se prima dobbiamo individuare le criticità specifiche sul territorio. In caso di idee o proposte dei consiglieri, ovviamente, ne possiamo parlare prima dell'approvazione definitiva".

L'assessore ha inoltre invitato a "non fare confusione tra due partite finanziarie diverse: i 92 milioni di cui stiamo parlando (la quota che incassa lo Stato con il primo 0,76% del gettito dai capannoni D) e i 69 milioni (ex extra gettito Imu, derivano dallo sconto del 2019 applicato per la prima volta nel 2020). Anche questo secondo caso - ha concluso Roberti - può comunque essere gestito: non però nella norma sui tributi, bensì nell'ambito della Stabilità che affronteremo da qui a dicembre". ACON/DB-rcm



Alessandro Basso (FdI), presidente della I Commissione, con l'assessore Pierpaolo Roberti
La I Commissione riunita nell'aula consiliare
Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar)
Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia)
Giuseppe Nicoli (FI)