IMPOSTA IMMOBILI. OK I COMM A DDL 174, PRONTO PER L'ESAME DELL'AULA
(ACON) Trieste, 18 ott - La I Commissione consiliare presieduta
da Alessandro Basso (FdI), riunita a Trieste nell'emiciclo di
piazza Oberdan, ha espresso parere favorevole a maggioranza
(nessun voto contrario, astenuti i rappresentanti delle
Opposizioni) al disegno di legge 174 relativo all'istituzione
dell'imposta locale sugli immobili.
Relatori per la maggioranza, in Aula, saranno lo stesso Basso e
Luca Boschetti (Lega), quelli per la minoranza Mauro Capozzella
(M5S), Roberto Cosolini (Pd) e Furio Honsell (Open Sinistra Fvg).
I consiglieri si sono concentrati su un documento che mette mano
sulla possibilità, per la Regione, di disciplinare i tributi
locali comunali di natura immobiliare istituiti con legge
statale, definendone le modalità di riscossione e consentendo
agli enti locali di modificare le aliquote, introducendo
esenzioni, detrazioni e deduzioni.
Il via libera al ddl 174, assegnato alla I Commissione con parere
della V, ha fatto seguito a delle audizioni che hanno visto
protagonisti il vertice regionale del Consiglio delle autonomie
locali (Cal), Francesca Papais, dell'Associazione nazionale
certificatori e revisori degli enti locali (Ancrel), Patrizia
Piccin, e dell'Associazione nazionale Comuni italiani (Anci),
Alessandro Fabbro, nonché dell'Ordine dei dottori commercialisti
e degli esperti contabili (Odcec), Laura Ilaria Neri.
Presentato dalla Giunta Fedriga il 26 settembre scorso e reduce
dall'approvazione unanime avvenuta in sede di Cal, il
provvedimento è volto anche ad assicurare che la transizione
dall'Imu all'imposta locale sugli immobili avvenga in un regime
di neutralità finanziaria tra Stato, Regione e Comuni.
Attualmente, infatti, la normativa statale dell'Imu riserva una
quota del gettito degli immobili a uso produttivo classificati
nel gruppo catastale D allo Stato, al quale affluisce
direttamente. In seguito all'approvazione dei 22 articoli del ddl
174 tale gettito, a decorrere dal 2023, sarà invece riscosso dai
Comuni. L'importo, quantificato in 92 milioni di euro, sarà
corrisposto dalla Regione allo Stato, mentre la regolazione dei
rapporti finanziari tra Regione e Comuni avverrà attraverso
apposita compensazione a valere sul fondo unico comunale.
Le osservazioni principali dei portatori di interesse, tutti
concordi sulla positività della norma, si sono concentrate sulla
definizione di abitazione principale, sulla base imponibile e sui
riflessi finanziari della normativa nei riguardi dei Comuni
(Piccin), anticipando un'applicazione condivisa e ancora da
completare anche attraverso un percorso di sintesi che verrà
completato a breve (Papais).
Fabbro, al canto suo, ha rimarcato il pieno e continuo
coinvolgimento dell'Anci, auspicando che "sia possibile superare
le sperequazioni del territorio per costruire un assetto più
armonico delle entrate. I Comuni hanno grandi attese e noi siamo
pronti a continuare la collaborazione". Neri, infine, ha chiuso
la sequenza evidenziando che "gli ordini professionali vedono con
favore l'introduzione dello strumento, mirando a garantire
uniformità e certezza del diritto".
Svariati gli interventi dei consiglieri che hanno preceduto la
replica dell'assessore regionale ad Autonomie locali e Funzione
pubblica, Pierpaolo Roberti. A partire dai dem Franco Iacop e
Cosolini che si sono focalizzati sui soggetti e sull'ammontare
dei tributi, virando quindi sul tema della perequazione e delle
aree fabbricabili, comprese le modalità con cui l'ente locale può
usufruire delle banche dati regionali rispetto la mappatura degli
immobili. Sul fronte Progetto Fvg/Ar, inoltre, il capogruppo
Mauro Di Bert ha chiesto conferma di alcune verifiche
precedentemente concordate, allargando il discorso al censimento
degli immobili.
Giuseppe Nicoli, capogruppo forzista, ha ripreso alcune istanze
già avanzate in fase di illustrazione sui terreni edificabili
"per eliminare futuri e possibili contenziosi tra detentori del
bene e chi ne determina il valore venale e di mercato".
Il capogruppo del Patto per l'Autonomia, Massimo Moretuzzo, ha
altresì menzionato la necessità di "ulteriori approfondimenti
prima dell'Aula. Come Gruppo siamo favorevoli alla direzione
presa, ma grande attenzione andrà posta sugli impatti che
ricadranno sul bilancio delle autonomie locali".
La discussione generale è giunta al suo epilogo con le parole di
Honsell (interessato soprattutto all'extra gettito) e di
Boschetti che, al fine di ampliare la casistica presente
nell'articolato, ha portato all'attenzione alcuni casi specifici
riscontrati nei Comuni di Ravascletto ed Enemonzo.
Roberti, prima della manifestazione di voto, ha proceduto ad
alcune precisazioni che hanno preso il via dal valore venale. "Mi
impegno - ha detto - a trovare una soluzione: avendo un bacino
ridotto di Comuni rispetto il piano nazionale, possiamo infatti
intervenire, anche se prima dobbiamo individuare le criticità
specifiche sul territorio. In caso di idee o proposte dei
consiglieri, ovviamente, ne possiamo parlare prima
dell'approvazione definitiva".
L'assessore ha inoltre invitato a "non fare confusione tra due
partite finanziarie diverse: i 92 milioni di cui stiamo parlando
(la quota che incassa lo Stato con il primo 0,76% del gettito dai
capannoni D) e i 69 milioni (ex extra gettito Imu, derivano dallo
sconto del 2019 applicato per la prima volta nel 2020). Anche
questo secondo caso - ha concluso Roberti - può comunque essere
gestito: non però nella norma sui tributi, bensì nell'ambito
della Stabilità che affronteremo da qui a dicembre".
ACON/DB-rcm