IMMIGRAZIONE. USSAI-CAPOZZELLA (M5S): CDX OSTACOLA I RICONGIUNGIMENTI
(ACON) Trieste, 19 ott - "L'inasprimento dei requisiti non si
pone l'obiettivo di creare migliori condizioni di integrazione
sociale per i familiari dei migranti stranieri legalmente
residenti in Italia, ma quello di scoraggiare il ricongiungimento
familiare, in chiaro contrasto con lo spirito della direttiva
europea".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Movimento 5
Stelle, Andrea Ussai, esprimendosi in merito alla proposta di
legge nazionale "approvata dal Centrodestra in sede di VI
Commissione".
"Viene di fatto raddoppiato il livello di reddito previsto per
accedere al ricongiungimento familiare, aumentato del 50% -
rimarca l'esponente pentastellato - per ogni familiare da ricongiungere: un
aumento sproporzionato e arbitrario. La direttiva europea fa
riferimento al reddito o al salario minimo, quindi avrebbe senso
considerare la soglia di povertà calcolata dall'Istat, che
alzerebbe il limite richiesto allineandoci ad altri Paesi
europei".
"La Pln discussa prevede anche la permanenza di due anni in
Italia per fare richiesta di ricongiungimento. Una possibilità -
ricorda Ussai - prevista dalla direttiva europea, ma che 10 Paesi
Ue non utilizzano. È anche necessario, sempre secondo le regole
comunitarie, prevedere deroghe per rifugiati, ricercatori,
studenti e lavoratori altamente qualificati. Eccezioni che il
Centrodestra ha dimenticato di inserire, con il rischio di avere
da una parte molti contenziosi da affrontare e, dall'altra, di
rendere il nostro tessuto economico e scientifico poco
attrattivo".
"Mentre lo stesso presidente Fedriga parla dell'immigrazione
regolare come di una risorsa, la Lega - conclude il capogruppo
del M5S, Mauro Capozzella - propone una norma che va a
penalizzare proprio i migranti legalmente presenti in Italia. Un
intervento che non favorisce l'integrazione socio-lavorativa e
che, come sottolineato dallo stesso primo firmatario, Antonio
Calligaris, non porterà a nessun rimpatrio".
ACON/COM/db