LINGUE MINORITARIE. MORETUZZO (PATTO): DIFENDERE SPECIALITÀ REGIONALE
(ACON) Trieste, 21 ott - "A pochi giorni dalla scadenza della
convenzione tra Presidenza del Consiglio e Rai, ci chiediamo
perché non sia stata ancora creata una struttura autonoma
dedicata alla radio e alla televisione in lingua friulana a
Udine, formata da personale competente a garanzia della qualità
del servizio offerto, e anche come siano stati spesi i fondi
pubblici (aumentati rispetto alle precedenti convenzioni) per la
programmazione radiotelevisiva della concessionaria del servizio
pubblico radiotelevisivo nella quale, ancora, non sono
contemplati gli attesi notiziari informativi radiofonici e
televisivi in lingua friulana".
Lo afferma in una nota il capogruppo del Patto per l'Autonomia
nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Massimo
Moretuzzo, intervenuto nel corso della tavola rotonda per la
promozione e la valorizzazione delle minoranze linguistiche del
Fvg.
L'intervento evidenzia altresì "come ci sia ancora molto lavoro
da fare per promuovere l'uso della lingua friulana nei vari
ambiti della vita sociale e istituzionale, nonché per lo sviluppo
delle competenze nella stessa lingua. Sono diversi gli ambiti nei
quali la minoranza linguistica friulana, nonostante l'esistenza
di apposite norme statali e regionali, e benché lo preveda la
Costituzione, non è ancora adeguatamente tutelata. Tra questi c'è
il settore dei media, dove rimane aperta la questione della
presenza e dell'utilizzo della lingua friulana nella
programmazione radio e tv della concessionaria del servizio
pubblico radiotelevisivo".
Moretuzzo invita perciò a "mettere in campo misure incisive e
coerenti di pianificazione linguistica, che necessitano di
risorse finanziarie, materiali, organizzative e competenze
adeguate. A fronte della previsione della scomparsa di 100mila
parlanti regolari il friulano entro il 2050 (quasi un quarto
degli attuali), contenuta nel Piano generale di Politica
linguistica per la Lingua friulana 2021-25, proposto
dall'Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane (Arlef), rimaniamo
dubbiosi sull'effettiva realizzabilità dello stesso Piano, che
delega all'Arlef le competenze per concretizzare il notevole
lavoro proposto senza, però, dotarla del personale necessario e
rischiando così di compromettere la fattibilità concreta di molte
delle azioni contenute del Piano".
"Cruciale - secondo l'esponente autonomista - il tema della
scuola per la trasmissione della lingua friulana alle nuove
generazioni. Cruciale il nodo della formazione degli insegnanti,
rispetto al quale l'avviato percorso di certificazione delle
competenze in lingua friulana risulta fondamentale. Altrettanto
importante è la necessità di avviare un'azione di monitoraggio e
valutazione delle attività di insegnamento della lingua friulana".
Il capogruppo ha inoltre ricordato "la crucialità della maggior
tutela possibile per la lingua friulana, e della diversità
linguistica in genere, per la crescita sociale, civile ed
economica del Fvg, la cui autonomia e specialità trovano
fondamento proprio nella presenza delle minoranze linguistiche e
nella loro tutela. In questo senso, positive sono le azioni di
sostegno alle attività commerciali che promuovono la loro
attività in lingua friulana, grazie alle misure previste dalla
legge regionale SviluppoImpresa e, anzi, andrebbero ulteriormente
incentivate. Così come andrebbe rafforzato il ruolo
dell'Assemblea della comunità linguistica friulana (Aclif), le
cui enormi potenzialità rispetto alla promozione e alla
valorizzazione della coesione della comunità friulana vanno
riconosciute, individuando le migliori modalità per rafforzarle".
Moretuzzo esprime infine l'auspicio un auspicio "di vedere presto
sul campo di gioco la Nazionale di calcio friulana, sicuro
veicolo di identità e appartenenza, come dimostra l'ottimo
esempio della squadra slovena".
ACON/COM/db