MONTAGNA. MORETUZZO (PATTO): NUOVE POLITICHE ASCOLTINO VOCE COMUNITÀ
(ACON) Trieste, 22 ott - La montagna e le aree interne come
luogo di sperimentazione e laboratorio di futuro. È quanto emerso
dall'incontro "Comunità, terre alte, economie innovative",
organizzato a Gemona dal Patto per l'Autonomia.
Davanti a un pubblico numeroso e moderati dal consigliere
regionale autonomista Giampaolo Bidoli, i tre relatori - Angelo
Floramo (scrittore, insegnante e operatore culturale), Stefania
Marcoccio (presidente della Cooperativa Cramars) e Stefania
Ursella (titolare di microimpresa) - hanno condiviso la visione
di una montagna come luogo di innovazione che rovescia l'immagine
idealizzata legata soprattutto al suo valore estetico e
ludico-ricreativo. Ci sono numerosi esempi di comunità e di
imprenditori capaci di stare sul mercato con esperienze che
tengono insieme valore economico, cittadinanza attiva e
territorio. Da lì, dalle aree montane e interne - che vivono in
anticipo le problematiche che interesseranno il resto dei
territori - possono arrivare utili indicazioni ed esempi per
costruire lo sviluppo locale su basi nuove, estranee a logiche
del passato, in grado di valorizzare il capitale territoriale e
di non essere in balia delle dinamiche della globalizzazione
neoliberista.
A fine incontro Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per
l'Autonomia nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, ha
evidenziato "la necessità di nuove politiche per la montagna, che
devono passare per l'ascolto delle comunità e che obbligano a
riscoprire il senso del limite, a ritrovare un equilibrio fra
uomo e ambiente che può diventare la chiave di volta di un nuovo
modello economico e sociale in un'epoca di grandi sfide come
quella che stiamo vivendo. Nei residui elementi di coesione
sociale che ancora abitano le aree interne-montane-marginali - ha
concluso - vanno colti i presupposti per percorsi economici
innovativi e coraggiosi, legati alle dinamiche dell'economia
solidale, da trasferire anche agli altri territori".
ACON/COM/db