FVG-UE. ZANIN: OK TRANSIZIONI DIGITALE E VERDE, ORA URGE DEMOCRATICA
(ACON) Trieste, 24 ott - "Abbiamo completato la transizione
digitale, siamo tutti in attesa di portare a termine quella
ecologica ma è necessaria, anche e soprattutto, quella
democratica. Se infatti l'Europa viene immaginata come la somma
dei suoi Stati ha ben poche speranze di costituire quel player
globale di cui abbiamo bisogno rispetto alle grandi potenze. È
invece necessario un competitor di livello continentale che,
tuttavia, deve evitare gli appetiti statali ed esaltare, altresì,
quelli regionali e locali per la valorizzazione di interessi
coerenti, arginando la crisi complessiva delle Istituzioni
europee".
Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale del
Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, nel corso del suo
intervento in collegamento on line per commentare uno studio
legato al Rapporto annuale sullo stato delle Regioni e delle
città dell'Unione europea, stilato dal Comitato delle Regioni
(CdR).
"Sono tre i punti politicamente sostenibili trasversalmente
nell'interesse generale che dovrebbero vederci tutti uniti per
una risposta coerente all'interesse delle comunità all'interno di
un sistema più ampio. Il primo - ha precisato Zanin, che è anche
primo vicepresidente della Commissione Cittadinanza, governance,
affari istituzionali ed esterni (Civex) del CdR, nonché
vicepresidente e coordinatore per gli Affari europei della
Conferenza italiana dei Consigli delle Regioni e delle Province
autonome - riguarda il ruolo del CdR stesso, che rappresenta un
milione di persone, da esaltare assolutamente verso un ruolo
definito e incisivo sulle politiche, dimenticando l'etichetta
attuale di parerificio con capacità limitata di intervento".
L'obiettivo dell'evento era quello di approfondire una relazione
elaborata in sinergia con il Gruppo di Ricerca Autonomie Speciali
Alpine (Asa) nell'ambito del Progetto Laboratorio di Innovazione
istituzionale per l'Autonomia integrale (Lia) per offrire
un'istantanea delle sfide più urgenti alle quali devono far
fronte le Regioni e gli Enti locali di tutta l'Ue, contribuendo
anche a orientarne le decisioni strategiche.
Le attività, moderate da Roberto Toniatti (Università di Trento)
e introdotte da Esther Happacher (Università di Innsbruck),
vertevano più nello specifico sul macro tema "Per un ruolo
riconosciuto e attivo delle Autonomie regionali speciali
nell'ordinamento dell'Ue", strettamente attuale in vista della
Conferenza sul futuro dell'Europa (Cfe).
Gli altri due punti cardine, secondo Zanin, riguardano invece
"l'occasione mancata attraverso il Pnrr a causa della risposta
data da un Governo che ha ritenuto di fare il supplente delle
Autonomie locali. Cr ed Esecutivi sono stati messi da parte,
cercando invece un rapporto diretto con gli Enti locali, molti
dei quali troppo piccoli per poter rispondere alle esigenze ed
evitare una disomogeneità di interventi sul territorio con
sprechi di risorse".
"Il terzo e ultimo punto - ha aggiunto il presidente del Cr Fvg
in sede di conclusioni - riguarda la guerra in Ucraina che ha
fornito certamente una risposta immediata e univoca in termini di
solidarietà, ma priva di una gestione ordinata dei flussi
migratori per far coincidere domanda offerta, anche in tema di
manodopera, attraverso input coerenti tra Regioni. Anche qui
servirebbe una strategia uniforme da parte dell'Ue per ottenere
una politica di controllo e gestione più umana, fornendo
condizioni di vita uguali per tutti, ma anche aiuti ai tessuti
locali contro denatalità e inevitabile trasformazione della
società".
"I miei complimenti - queste le parole del commiato di Zanin -
vanno alle Autonomie alpine per aver messo in campo la
convenzione Asa, ma anche per essere riuscite a organizzare
quanto già archiviato in Valle d'Aosta, seguito dall'appuntamento
di Trento e da quello futuro proprio in Fvg".
ACON/DB