MANOVRA BIS. DIBATTITO: IACOP-SANTORO (PD), USSAI (M5S), CENTIS (CITT)
(ACON) Trieste, 25 ott - "Un'imponente disponibilità
finanziaria che, tuttavia, passa attraverso una strategia
frammentata tra articoli, emendamenti e integrazioni di rincorsa,
senza consegnare alcun futuro a questa regione. Siete realmente
convinti di aver destinato oltre un miliardo di euro in surplus
per attrezzare realmente il Friuli Venezia Giulia contro quella
recessione che, purtroppo, arriverà il prossimo anno e che
causerà pesanti ricadute sulla capacità di tenuta del nostro
sistema economico?".
Questo è stato il quesito posto all'Aula da Franco Iacop (Pd) nel
corso del suo intervento nell'ambito della discussione generale
dedicata all'esame del ddl 178 Manovra di assestamento bis.
"Si tratta di un intervento senz'anima, privo di obiettivi,
programmazione e finalità. Ricordo quello sull'assestamento di
luglio - ha aggiunto l'esponente dem - quando, partiti da 200
milioni di euro, arrivammo alla fine a oltre 800. Con quanto
allocato adesso, l'Amministrazione regionale e la Maggioranza
hanno perciò la responsabilità di aver gestito nel 2022 una cifra
che supera il miliardo di euro solo in sede di assestamento. Come
è stato gestito questo bene forse irripetibile per la comunità?
Una politica accorta richiederebbe un'attenta programmazione,
invece di una rincorsa continua per salire di 10 in 10 o di 100
in 100 senza alcun riferimento sostanziale o un collegamento tra
il prima e il dopo, tutto legato solo alle esigenze del presente".
La collega di partito Mariagrazia Santoro (Pd) ha invece esordito
evidenziando che "la quantità di risorse in gioco è quantomeno
imbarazzante. Il caro bollette e il caro energia stanno
provocando un'emergenza paragonabile a quella legata al Covid e,
come in tutte queste situazioni, bisogna porsi delle priorità. Ai
tempi del terremoto, facendo un passo indietro, queste erano
state individuate in fabbrica, case e chiese. Intanto, però, sono
numerose le piccole imprese che stanno già chiudendo, provocando
anche la mancanza di servizi per i cittadini".
"Il Partito democratico, pertanto, propone tre misure per le
microimprese. Senza dimenticare - ha proseguito Santoro - il
rapporto della Caritas che vede un aumento dei poveri, anche
inaspettati, che hanno bisogno di aiuto immdiato per affrontare
il caro bollette. Alcuni Comuni si sono attrezzati per fornire i
buoni spesa, ma il provvedimento deve diventare strutturale e non
essere lasciato alla buona volontà dei sindaci più sensibili.
Sono quindi curiosa di vedere come l'Aula voterà il nostro
emendamento per aiutare parrocchie, on lus e Pro loco, mentre
dispiace vedere gettati dalla finestra denari che potrebbero
servire per dare risposte efficaci".
Passando al fronte pentastellato, anche Andrea Ussai (M5S) ha
espresso le sue perplessità davanti a "un assestamento corposo,
aumentato notevolmente rispetto a quando era stato presentato in
Commissione e destinato a gravitare ancora. Un ddl ricco, ma che
risponde alle esigenze con un clamoroso ritardo. I 100 milioni
per il bonus energia sono emblematici, perché stanziati senza
capire come impiegarli e in quali tempi potranno offrire
risposte. Invece, le aziende chiudono adesso e le famiglie hanno
problemi con le bollette ora".
"Molti emendamenti - ha previsto il rappresentante del Movimento
5 Stelle - arriveranno dalla Giunta o da qualche consigliere di
maggioranza per rispondere a bisogni specifici del proprio
territorio. Un metodo da stigmatizzare, perché dovrebbe invece
essere la Commissione competente a costituire la sede in cui
discutere e pervenire a una risposta organica. Spero che non
venga bocciato in maniera ideologica tutto quanto perverrà dalle
Opposizioni, altrimenti arriveremo sempre in ritardo nonostante
le risorse a disposizione".
Anche il civico Tiziano Centis (Cittadini), dal canto suo, ha
espresso una posizione fortemente critica, esprimendo "il mio
malessere personale e politico alla luce della disponibilità da
noi sempre offerta durante i lavori delle Commissioni, forse non
snobbate ma comunque non coinvolte in maniera adeguata. Anche
questa volta si parte con poche risorse per poi superare il
miliardo di euro".
"Costi energetici e l'impatto della bolletta - ha concluso il
capogruppo dei Cittadini - sono ormai notevoli sulle spalle di
famiglie, associazioni e commercianti. Auspicavo una maggiore
forza sugli interventi a beneficio di tutte le realtà che vivono
grandi difficoltà, proprio mentre si profila una frenata del Pil
e dell'occupazione. Con i 40 milioni dell'assestamento precedente
per ristorare le piccole attività commerciali per i costi
energetici, per esempio, si sarebbe potuto fare molto di più,
dando un segnale molto più importante e decisivo".
ACON/DB-fc