TAGLIAMENTO. BIDOLI (PATTO): RISPOSTE VAGHE, COINVOLGERE I TERRITORI
(ACON) Trieste, 26 ott - "La Giunta chiarisca una volta per
tutte le sue intenzioni sul Tagliamento e sulle ipotizzate opere
per la sua messa in sicurezza".
Lo auspica in una nota il consigliere regionale Giampaolo Bidoli
(Patto per l'Autonomia), ricordando di aver sollecitato
l'assessore Scoccimarro attraverso un'interrogazione discussa in
aula e presentata "dopo la nota ufficiale in cui si faceva
riferimento al finanziamento di 5,3 milioni di euro
(dall'assestamento 2022) per la difesa del suolo e la
manutenzione dei corsi d'acqua 'con i quali si potrà dare il via
al primo lotto del canale di scolo Latisana-Lignano e alla
progettazione delle opere di messa in sicurezza del Tagliamento'".
"Di quali interventi si parla? Dalla risposta fornita durante i
lavori consiliari, invece di chiarire, l'assessore ha fornito
elementi - aggiunge l'esponente autonomista - che lasciano
perplessi per la loro vaghezza. Sbalordisce non poco che bolli
un'opera inserita nel Piano di gestione del rischio alluvioni
come un'idea progettuale, tra l'altro priva di molti elementi
utili a decretarne l'effettiva realizzabilità. A fronte di un
annuncio sullo studio di fattibilità per un'eventuale opera
mobile da realizzarsi all'altezza di Pinzano, pensiamo che
sarebbe più opportuno procedere con un approfondimento tecnico
coinvolgendo anche i territori".
"Restiamo convinti - prosegue la nota del Patto - che, se da un
lato le soluzioni ai dissesti idrogeologici sono necessarie,
dall'altro non si possono imporre quelle potenzialmente
devastanti per alcuni territori dal punto di vista ambientale,
economico e sociale, considerata l'importanza di tutelare le
comunità del basso corso del fiume da eventuali esondazioni".
"Va individuata una soluzione comune, che tenga in considerazione
le esigenze di tutte le comunità rivierasche", conclude Bidoli,
già promotore insieme al capogruppo Massimo Moretuzzo di una
mozione per chiedere alla Regione di proporre la candidatura del
Tagliamento a Patrimonio mondiale dell'umanità Unesco
(sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione e bocciata
dalla maggioranza regionale), nonché primo firmatario di una
petizione pubblica per il riconoscimento Unesco che ha raccolto
oltre 15mila firme di cittadini.
ACON/COM/db