AUTONOMIA CR FVG. ZANIN: SÌ A PDL 177 AFFERMA MAGGIORE RESPONSABILITÀ
(ACON) Trieste, 26 ott - Accolta all'unanimità la proposta di
legge 177 sull'autonomia organizzativa del Consiglio regionale.
La pdl era già stata approvata e senza modifiche dalla I
Commissione il 18 ottobre scorso, quando a porla all'attenzione
dell'organismo consiliare era stato il presidente dell'Assemblea
legislativa, Piero Mauro Zanin, assieme a tutti i capigruppo.
"Sicuramente non è una delle leggi che attirano l'attenzione dei
più, ma io la considero un momento alto del Consiglio regionale -
ha commentato Zanin mettendola al voto dell'Aula - sia perché
rappresenta un'intesa totale tra i consiglieri, sia perché il
nuovo sistema renderà più autonomi i nostri lavori, aspetto che
si traduce anche in una maggiore responsabilità. È un testo che
consegniamo alle legislature a venire".
La legge dunque, nel dare attuazione al principio statutario
dell'autonomia organizzativa, si prefigge da una parte di
riunire, coordinare e aggiornare una serie di norme sparse
nell'ordinamento regionale che vengono contestualmente abrogate,
in modo da disporre di un quadro normativo organico e coerente
sull'autonomia organizzativa, dall'altra di apportare alcune
innovazioni significative con l'obiettivo di un potenziamento
dell'autonomia consiliare sul versante organizzativo, in
particolare in materia di programmazione dei fabbisogni e di
acquisizione delle risorse umane.
Viene confermato quanto in vigore in tema di statuto giuridico
del personale consiliare (che rimane unito a quello del restante
personale della Regione) e di strutturazione degli uffici, che
manterranno la loro attuale suddivisione in tre grandi aggregati:
la Segreteria generale, struttura di massima dimensione diretta
dal segretario generale, con compiti di supporto tecnico e
amministrativo al Consiglio, alle sue articolazioni interne e
agli altri organi, quali gli organi di garanzia, aventi sede
presso il Consiglio; gli uffici alle dirette dipendenze della
presidenza, tra cui viene espressamente previsto l'ufficio di
gabinetto, e gli uffici di supporto agli organi politici
(segreterie dei gruppi consiliari e degli organi monocratici del
Consiglio).
Per quanto attiene il personale, il provvedimento demanda la
disciplina organizzativa al Regolamento di organizzazione degli
uffici del Consiglio regionale, di cui prevede la procedura di
approvazione (delibera dell'ufficio di presidenza previa
informativa alle organizzazioni sindacali) e la necessità che
tale disciplina si esplichi nel rispetto della legislazione sul
sistema integrato del pubblico impiego regionale e locale e di
quanto demandato alla contrattazione collettiva.
In materia di conferimento degli incarichi dirigenziali, si
stabilisce che tale conferimento è di competenza dell'ufficio di
presidenza del Consiglio, e si prevede che gli incarichi apicali
(segretario e vicesegretario generale, capo di gabinetto e
direttore dell'Agenzia di informazione giornalistica Acon) hanno
carattere fiduciario e sono conferiti con contratto di lavoro a
tempo determinato di diritto privato con modalità e durata
previste.
Le principali innovazioni, invece, sono introdotte in un'ottica
di rafforzamento dell'autonomia organizzativa consiliare
decidendo le sue risorse umane. Viene, così, attribuita la
determinazione della dotazione degli uffici al Regolamento di
organizzazione disciplinare. Inoltre, la programmazione dei
fabbisogni del personale è attribuita all'ufficio di presidenza,
che riferirà poi all'amministrazione regionale, la quale ne dovrà
tenere conto negli atti di programmazione dell'ente.
È, inoltre, introdotta la possibilità di attuare specifiche
procedure selettive per l'assunzione di figure professionali
connesse allo svolgimento dei compiti istituzionali del
Consiglio, al quale viene data la possibilità di ricorrere
autonomamente con i fondi del proprio bilancio all'attivazione di
contratti di lavoro somministrato.
Non da ultimo, in una prospettiva di sviluppo delle
professionalità, è riconosciuto che il sistema di programmazione,
controllo e coordinamento delle attività di supporto delle
funzioni consiliari e di misurazione e valutazione delle
prestazioni (Smvp) del personale debba essere definito da atti di
organizzazione del Consiglio nell'ambito della propria autonomia
organizzativa, nel rispetto delle fonti normative primarie
(principi dell'ordinamento recati dalla legislazione statale e
dalla legge regionale 18/2016) e della contrattazione collettiva.
Un provvedimento "frutto di ciò che si poteva ottenere rispetto a
una prassi ormai consolidata", l'ha definito il capogruppo del
Pd, Diego Moretti, sottolineando che non si poteva ottenere di
più "visto che a suo tempo si è scelto di non staccare la
gestione del Consiglio dal resto dell'amministrazione regionale"
e dunque va data la giusta enfasi a quanto approvato dall'Aula.
A fargli eco, il capogruppo di Open Sinistra Fvg, Furio Honsell,
che ha voluto esprimere "soddisfazione in un contesto dove il
ruolo del Consiglio regionale è appiattito su una visione
puramente amministrativa dell'attività politica. Perciò questo
testo va nella direzione di consolidare il ruolo e dunque la
dignità e l'autonomia dell'Assemblea legislativa". Un'autonomia
che auspica "diventi maggiore anche per tante altre strutture,
dagli organi di garanzia alla biblioteca, che comunque fanno
cultura ed educazione politica sul territorio".
ACON/RCM-fc