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AUTONOMIA CR FVG. ZANIN: SÌ A PDL 177 AFFERMA MAGGIORE RESPONSABILITÀ

26.10.2022
20:02
(ACON) Trieste, 26 ott - Accolta all'unanimità la proposta di legge 177 sull'autonomia organizzativa del Consiglio regionale. La pdl era già stata approvata e senza modifiche dalla I Commissione il 18 ottobre scorso, quando a porla all'attenzione dell'organismo consiliare era stato il presidente dell'Assemblea legislativa, Piero Mauro Zanin, assieme a tutti i capigruppo.

"Sicuramente non è una delle leggi che attirano l'attenzione dei più, ma io la considero un momento alto del Consiglio regionale - ha commentato Zanin mettendola al voto dell'Aula - sia perché rappresenta un'intesa totale tra i consiglieri, sia perché il nuovo sistema renderà più autonomi i nostri lavori, aspetto che si traduce anche in una maggiore responsabilità. È un testo che consegniamo alle legislature a venire".

La legge dunque, nel dare attuazione al principio statutario dell'autonomia organizzativa, si prefigge da una parte di riunire, coordinare e aggiornare una serie di norme sparse nell'ordinamento regionale che vengono contestualmente abrogate, in modo da disporre di un quadro normativo organico e coerente sull'autonomia organizzativa, dall'altra di apportare alcune innovazioni significative con l'obiettivo di un potenziamento dell'autonomia consiliare sul versante organizzativo, in particolare in materia di programmazione dei fabbisogni e di acquisizione delle risorse umane.

Viene confermato quanto in vigore in tema di statuto giuridico del personale consiliare (che rimane unito a quello del restante personale della Regione) e di strutturazione degli uffici, che manterranno la loro attuale suddivisione in tre grandi aggregati: la Segreteria generale, struttura di massima dimensione diretta dal segretario generale, con compiti di supporto tecnico e amministrativo al Consiglio, alle sue articolazioni interne e agli altri organi, quali gli organi di garanzia, aventi sede presso il Consiglio; gli uffici alle dirette dipendenze della presidenza, tra cui viene espressamente previsto l'ufficio di gabinetto, e gli uffici di supporto agli organi politici (segreterie dei gruppi consiliari e degli organi monocratici del Consiglio).

Per quanto attiene il personale, il provvedimento demanda la disciplina organizzativa al Regolamento di organizzazione degli uffici del Consiglio regionale, di cui prevede la procedura di approvazione (delibera dell'ufficio di presidenza previa informativa alle organizzazioni sindacali) e la necessità che tale disciplina si esplichi nel rispetto della legislazione sul sistema integrato del pubblico impiego regionale e locale e di quanto demandato alla contrattazione collettiva.

In materia di conferimento degli incarichi dirigenziali, si stabilisce che tale conferimento è di competenza dell'ufficio di presidenza del Consiglio, e si prevede che gli incarichi apicali (segretario e vicesegretario generale, capo di gabinetto e direttore dell'Agenzia di informazione giornalistica Acon) hanno carattere fiduciario e sono conferiti con contratto di lavoro a tempo determinato di diritto privato con modalità e durata previste.

Le principali innovazioni, invece, sono introdotte in un'ottica di rafforzamento dell'autonomia organizzativa consiliare decidendo le sue risorse umane. Viene, così, attribuita la determinazione della dotazione degli uffici al Regolamento di organizzazione disciplinare. Inoltre, la programmazione dei fabbisogni del personale è attribuita all'ufficio di presidenza, che riferirà poi all'amministrazione regionale, la quale ne dovrà tenere conto negli atti di programmazione dell'ente.

È, inoltre, introdotta la possibilità di attuare specifiche procedure selettive per l'assunzione di figure professionali connesse allo svolgimento dei compiti istituzionali del Consiglio, al quale viene data la possibilità di ricorrere autonomamente con i fondi del proprio bilancio all'attivazione di contratti di lavoro somministrato.

Non da ultimo, in una prospettiva di sviluppo delle professionalità, è riconosciuto che il sistema di programmazione, controllo e coordinamento delle attività di supporto delle funzioni consiliari e di misurazione e valutazione delle prestazioni (Smvp) del personale debba essere definito da atti di organizzazione del Consiglio nell'ambito della propria autonomia organizzativa, nel rispetto delle fonti normative primarie (principi dell'ordinamento recati dalla legislazione statale e dalla legge regionale 18/2016) e della contrattazione collettiva.

Un provvedimento "frutto di ciò che si poteva ottenere rispetto a una prassi ormai consolidata", l'ha definito il capogruppo del Pd, Diego Moretti, sottolineando che non si poteva ottenere di più "visto che a suo tempo si è scelto di non staccare la gestione del Consiglio dal resto dell'amministrazione regionale" e dunque va data la giusta enfasi a quanto approvato dall'Aula.

A fargli eco, il capogruppo di Open Sinistra Fvg, Furio Honsell, che ha voluto esprimere "soddisfazione in un contesto dove il ruolo del Consiglio regionale è appiattito su una visione puramente amministrativa dell'attività politica. Perciò questo testo va nella direzione di consolidare il ruolo e dunque la dignità e l'autonomia dell'Assemblea legislativa". Un'autonomia che auspica "diventi maggiore anche per tante altre strutture, dagli organi di garanzia alla biblioteca, che comunque fanno cultura ed educazione politica sul territorio". ACON/RCM-fc



Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin
L'Aula durante i lavori