DISABILITÀ. MORAS (LEGA): DDL 173 INNOVA. USSAI (M5S): PREGI E LIMITI
(ACON) Trieste, 27 ott - Un ddl "molto chiaro e organico, in
linea con gli orientamenti più innovativi recepiti al livello
nazionale", che "punta sull'integrazione socio-sanitaria" e "ha
il fine di aggiornare e sistematizzare la legislazione regionale
in materia".
Così Ivo Moras (Lega), presidente della III Commissione, descrive
il disegno di legge della Giunta in materia di disabilità, nella
sua relazione di maggioranza.
Il testo normativo "tiene conto - spiega ancora Moras -
dell'evoluzione e innovazione dei modelli di servizio, sanando il
disallineamento della nostra regione rispetto ai Lea
ricollocando, come previsto dalle norme nazionali, le competenze
sulla disabilità in capo alle Aziende sanitarie". Il consigliere
leghista riassume poi gli articoli del ddl che toccano salute,
abitare e vita indipendente; cultura, sport e turismo; istruzione
e formazione; lavoro: trasporti; accessibilità allo spazio aperto
e costruito e barriere architettoniche.
Moras in particolare giudica "importante l'articolo che prevede
un portale regionale della disabilità" e "fondamentale il fatto
che venga confermato il ruolo di partecipazione attiva della
Consulta regionale delle associazioni delle persone con
disabilità, quale organismo rappresentativo". "Essenziale" viene
poi valutata "la previsione di un Osservatorio regionale sulla
condizione delle persone con disabilità".
L'altra relazione di maggioranza è firmata da Andrea Ussai del
Movimento Cinque Stelle. Che si sofferma su quanto sia importante
la rivisitazione della legge 41 del 1996, in ragione del
"profondo mutamento della stessa concezione culturale della
disabilità", prima di definire il ddl "una normativa di princìpi
e obiettivi generali". "Sono dunque evidenti - ne conclude Ussai
- non solo i pregi di tale disegno di legge, ma anche i suoi
limiti", in quanto "una policy regionale adeguata non si
esaurisce certo nella formulazione di leggi di principio" ma
"richiede una complessa filigrana fatta di programmazioni
settoriali trasversali, adeguate fonti di finanziamento e
investimenti anche organizzativi e di personale".
C'è anche un rammarico: "Tale ddl - scrive il consigliere M5S -
poteva essere l'occasione per incidere su alcune normative di
settore che si presentano ancora deboli e lacunose". Ussai
sottolinea ad esempio che "sono ancora troppo pochi i Comuni che
si sono dotati di un Peba (Piano eliminazione barriere
architettoniche, ndr)" e che "troppi spazi pubblici ed edifici
privati aperti al pubblico quali negozi, ristoranti, bar non sono
accessibili o visitabili in autonomia dalle persone con
disabilità".
Il consigliere ritiene inoltre "non accettabile che l'abrogazione
della legge 41 porti con sé anche la cancellazione della norma
che attualmente prevede l'istituzione di un presidio regionale in
materia di consulenza sugli ausili e le tecnologie assistive,
sostituendola con una generica competenza in capo alle Aziende
sanitarie regionali di erogare attività di consulenza". Il
rischio sarebbe insomma quello di "dispersione dell'esperienza e
del patrimonio sinora rappresentato dall'ufficio H della Comunità
Piergiorgio di Udine, esperienza che andrebbe invece valorizzata
e ulteriormente rafforzata".
ACON/FA-fc