DISABILITÀ. SANTORO (PD): DDL 173 INCOGNITA. HONSELL (OPEN): GENERICO
(ACON) Trieste, 27 ott - Un disegno di legge dai princìpi alti
e condivisibili, che suscita però dubbi e perplessità nelle sue
ricadute pratiche. Si può riassumere così il contenuto delle due
relazioni di minoranza relative al ddl 173.
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ritiene "impossibile non
condividere" gli articoli del titolo I e del titolo II della
legge. Ma, "ancorché encomiabili", gli stessi articoli "lasciano
insoddisfatti per il loro carattere poco operativo. Risultano
troppo generici, cercano di blandire il bisogno di inclusione con
mere parole e promesse, hanno un sapore anodino: una legge non
può limitarsi alle enunciazioni".
Nell'affrontare quella che gli sembra la "vera sostanza di questa
norma", Honsell esprime dubbi sull'affidamento alle Aziende
sanitarie della titolarità dei servizi e degli interventi
relativi alle persone con disabilità, che diventerà operativa dal
1 gennaio 2024: "Si dà il via libera - ne conclude - alla
sanitarizzazione della disabilità. E i nuovi meccanismi di
finanziamento e di partecipazione comporteranno un netto
ridimensionamento della capacità di guida e di orientamento dei
Comuni: l'intero sistema subirà un forte sconquasso".
Il vero problema, sempre secondo il relatore di Open, è che "il
ruolo dei Comuni sembra davvero indebolito, se non addirittura
subordinato a quello dell'Azienda sanitaria di riferimento". Né è
convinto il consigliere che attribuire alle Aziende la titolarità
di servizi e interventi "fosse l'unico modo di dare corso al Dpcm
del 2017". Preoccupa, infine, "che il ruolo del privato sociale e
del terzo settore sia relegato solamente a qualche menzione nei
tavoli di confronto" e che "gli strumenti di partecipazione non
siano definiti e garantiti con maggiore precisione".
Di "legge quadro molto ambiziosa negli enunciati" parla anche
l'altra relatrice di minoranza, la dem Mariagrazia Santoro. Ma al
di là dei princìpi sarebbero previsti "molti, forse troppi atti
successivi, 22 in totale tra delibere di Giunta, regolamenti,
atti di indirizzo, atti di intesa e linee guida, per i quali oggi
non possiamo essere certi dell'esito né dei tempi di attuazione,
e che non prevedono alcun passaggio all'attenzione della
commissione consiliare competente". Su questo punto, il Pd
preannuncia alcuni emendamenti.
Rimangono poi "perplessità sul modo in cui verrà attuato il
passaggio della titolarità dei servizi alle Aziende sanitarie
regionali", così come i dubbi sulle risorse economiche destinate
all'attuazione della norma. Altro tema importante, sempre secondo
Santoro, è quello delle "risorse umane", sempre per fare in modo
che "la norma non sia solo un elenco di princìpi, ma
effettivamente esplichi i suoi effetti in tempi ragionevoli".
La relatrice di minoranza si sofferma anche sulla necessità di
indicare nel Piano regionale della disabilità "gli standard che
dovrà possedere il personale".
"Non ci appare del tutto chiaro - aggiunge - cosa significhi il
passaggio dei Servizi di integrazione lavorativa alle Aziende
sanitarie. Estrapolando i Sil dal sistema integrato dei servizi
per la disabilità, c'è il rischio di ridimensionarli a una
attività terapeutico-riabilitativa e socio-riabilitativa di
natura sanitaria". Dal Pd arriveranno dunque alcune proposte,
dalla sorte delle quali dipenderà il voto finale sul
provvedimento di legge.
ACON/FA-fc