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DISABILITÀ. DIBATTITO DDL 173: PROVE DI UNITÀ, AL VAGLIO EMENDAMENTI

27.10.2022
14:09
(ACON) Trieste, 27 ott - Prove di intesa tra Maggioranza e Opposizioni sul ddl 173, nuova norma-quadro sugli interventi a favore delle persone con disabilità.

Dopo avere ascoltato le quattro relazioni e i sei interventi dei consiglieri durante la discussione generale, Riccardo Riccardi ha proposto e ottenuto dal presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, una sospensione dei lavori per trovare un accordo sugli emendamenti presentati dai gruppi di minoranza. "Mi pare - ha detto prima della pausa il vicegovernatore con delega alla Salute - che ci siano molti elementi comuni e che si possano appianare le distanze".

Il dibattito aveva preso il via con l'intervento di Giampaolo Bidoli. "In Terza commissione ho votato a favore del ddl - ha ricordato l'esponente del Patto per l'Autonomia -, un testo importante in particolare perché consente di applicare finalmente i Lea (Livelli essenziali di assistenza) in modo da arrivare a un'omogeneità di trattamento nei vari territori, facendo attenzione nel contempo a non trascurare le diversificate esperienze precedenti. Condivido però - ha aggiunto il consigliere di Opposizione - la preoccupazione per i tanti atti successivi previsti dalla norma, che saranno fondamentali per non trasformare il testo di legge in un mero elenco di buone intenzioni".

Anche Roberto Cosolini (Pd) ha riconosciuto "l'ampio lavoro preparatorio svolto dall'assessore e dalla sua struttura", e condivide l'impostazione di fondo del ddl: "Personalmente diffido delle leggi in cui si scrive troppo". Ma per far decollare la nuova norma-quadro, sempre secondo l'esponente dem, sono essenziali due condizioni: "Prevedere innanzitutto dei passaggi di verifica, da parte dell'Aula e della commissione competente, sui tanti atti di indirizzo previsti successivamente. E poi serve dinamicità: tutti gli attori del sistema si devono mettere in gioco. Le Aziende sanitarie dovranno diventare socio-sanitarie di fatto e non solo di nome, dotate di adeguate risorse economiche e umane. E i Comuni dovranno aggiornare seriamente e con regolarità i Piani di zona: Trieste, ad esempio, non lo fa da 7 anni".

Il capogruppo del Pd, Diego Moretti, ha ricordato come "il tema della disabilità non abbia mai diviso politicamente questo Consiglio" e ha auspicato che questo possa avvenire anche in questa occasione. Un obiettivo possibile se ci sarà "ascolto reciproco tra forze di Maggioranza e di Opposizione". Sul piano dei contenuti, Moretti è convinto che ci siano "ancora margini per migliorare il disegno di legge, prevedendo il coinvolgimento di Commissione e Consiglio nei 22 provvedimenti attuativi, raccogliendo e consolidando le buone esperienze sul territorio, rafforzando la Direzione centrale che dovrà avere una struttura autonoma importante. I nostri emendamenti - ha sottolineato il capogruppo - raccolgono le istanze di enti gestori, Federsanità e Ordini, e vanno in quella direzione".

Condivisione è stata auspicata anche da Mauro Di Bert, capogruppo di Progetto Fvg/Ar, che ha voluto "ringraziare l'assessore per il lavoro di ascolto dei portatori di interesse e le forze di Opposizione per il comportamento corretto in Commissione". "Stiamo per abrogare - ha sottolineato Di Bert - la legge 41 che negli anni è diventata una pietra miliare per gli amministratori locali e per i cittadini. E ricordiamoci che tutti noi siamo potenziali destinatari di questa norma".

Un concetto, quest'ultimo, ripreso dal dem Francesco Russo: "Anche la sola possibilità di invecchiare - ha detto - ci rende attenti a questi argomenti. E questo ddl è particolarmente ambizioso perché si propone di superare un'esperienza di successo come la legge 41 del '96, norma-pilota per molte Regioni". Secondo Russo, che ha citato il precedente della legge nazionale sulla lingua dei segni alla quale contribuì da parlamentare, "la persona disabile chiede di essere accompagnata nella sua quotidianità. E oggi ci sono due elementi nuovi: l'esigenza di aiutare i giovani nel passaggio da un'esperienza scolastica protetta all'inserimento nel mondo del lavoro e la risposta ai bisogni dei disabili anziani, in altre parole il tema del dopo di noi".

Chiara Da Giau (Pd), facendo riferimento alle esperienze nel Pordenonese, è convinta che "non si debbano semplicemente trasferire modelli che funzionano da un posto all'altro, ma adeguarsi alle diverse realtà della nostra regione, pur con l'obiettivo di evitare le disuguaglianze di trattamento. Ed è vero - ha aggiunto la consigliera dem - che il meccanismo di delega rendeva protagonista l'ente locale, ma bisogna anche dire che non sempre i Comuni erano davvero interessati a quel che veniva fatto".

Il vicegovernatore Riccardi, dopo aver definito il ddl disabilità "una delle norme più alte della legislatura a livello di atto politico", ha assicurato di condividere "la stragrande maggioranza di quel che è stato detto" con la sola eccezione "del passaggio sulle riforme imperialiste delle Aziende sanitarie" che gli ha suggerito di ricordare come, rispetto al passaggio di funzioni, "sia lo Stato a dirci che dobbiamo fare alcune cose". Quanto al dialogo preventivo, "ci sono stati 35 incontri e 60 diverse versioni del ddl, non credo si possa sottovalutare questo sforzo nel segno della partecipazione".

"Guardiamo a questo ddl - ha aggiunto Riccardi - non solo per dare risposte al tema della disabilità ma anche per affrontare il grande fenomeno del nostro tempo che è la cronicità, un elemento di fondo che chiede di trasformare il modello organizzativo di risposta ai bisogni di salute". Quanto alle caratteristiche "di principio" della norma in esame, il vicegovernatore ha osservato "che non potrebbe essere altrimenti: certamente l'attuazione sarà un passaggio importante, ma va fatta entro un binario che noi abbiamo tracciato".

"Rivendico poi - ha concluso Riccardi - il fatto che con questo ddl non buttiamo via quello che c'è, come troppo spesso avviene in Italia: questa norma ha pilastri saldi grazie alla legge 41, e noi semplicemente adeguiamo le disposizioni ai bisogni di oggi. Consapevoli di rispondere al mandato e agli stimoli delle famiglie che ogni giorno hanno a che fare con la disabilità". ACON/FA-fc



Chiara Da Giau (Pd)
Il vicegovernatore Fvg con delega alla Salute, Riccardo Riccardi
Furio Honsell (Open) e Simona LIguori (Cittadini)
I dem Diego Moretti e Francesco Russo
Giampaolo Bidoli (Patto)
Roberto Cosolini (Pd)
Mauro Di Bert (PrFvg/Ar)