IMMIGRAZIONE. BOCCIATA PDLN HONSELL SU ATTI NASCITA NEONATI STRANIERI
(ACON) Trieste, 27 ott - Il Consiglio regionale ha bocciato a
maggioranza - con il no del Centrodestra a cui si è contrapposto
il sì di tutti i gruppi di Opposizione - la proposta di legge
nazionale (pdln) presentata come primo firmatario da Furio
Honsell. L'esponente di Open Sinistra Fvg, nel sintetico testo di
legge sottoscritto da tutti i consiglieri di minoranza e da
Walter Zalukar del Gruppo Misto, chiedeva di modificare il Testo
unico sull'immigrazione nella parte in cui richiede il permesso
di soggiorno dei genitori per poter concedere la registrazione
della nascita di un bambino.
Honsell, in veste di relatore di minoranza, ha parlato di
"bambini privati del nome" e del conseguente dovere di
"ripristinare una norma di civiltà", facendo riferimento al testo
della legge 40 del 1998, la cosiddetta Turco-Napolitano, poi
modificata dalle disposizioni in materia di sicurezza pubblica
approvate dal Governo Berlusconi nel 2009. Dall'altra parte il
relatore di maggioranza, Antonio Calligaris della Lega, ha
bocciato la proposta osservando che "l'iscrizione anagrafica ai
figli di irregolari legalizzerebbe l'irregolarità" dei genitori,
"con gravi conseguenze per la sicurezza pubblica".
"Nessuna legge - ha scritto Calligaris nella sua relazione -
impone o vieta al figlio di separarsi dai propri genitori, e
quando ci troviamo di fronte all'inidoneità dell'adulto di
soggiornare sul territorio nazionale, il diritto del minore è
quello di seguire il genitore, non viceversa".
Il dibattito in aula ha visto un acceso confronto tra i due
schieramenti. Mauro Capozzella, capogruppo del M5S, ha ricordato
che la norma del 2009 "fu già dichiarata anticostituzionale,
anche in relazione al diritto di sposarsi da parte dello
straniero che si trova in Italia". Mentre la dem Chiara Da Giau
considera "sbagliato punire i genitori per il fatto di non essere
regolari in Italia negando un diritto al neonato, che non ha
colpa alcuna ed è semplicemente venuto al mondo".
Argomento umanitario ripreso dalla collega del Pd Mariagrazia
Santoro: "Stiamo parlando della dignità dei neonati, rivendicata
con forza da tantissimi mondi, compreso quello cattolico. Se non
interveniamo rischiamo di avere neonati ai quali vengono negati i
diritti fondamentali di ogni persona: come potete votare contro e
guardare in faccia i vostri figli tornando a casa?".
Considerazioni contestate da Claudio Giacomelli. "Se siamo onesti
con noi stessi - ha replicato il capogruppo di Fratelli d'Italia
- dobbiamo dire che questa proposta non è stata accolta nemmeno
dai Governi di centrosinistra: in Parlamento sono stati
presentati tre disegni di legge e nessun ministro degli Interni
degli esecutivi guidati da Letta, Renzi, Gentiloni ha voluto
approvarli". Il motivo, secondo Giacomelli, è che non ce n'è
bisogno in quanto "la circolare interpretativa del Ministero
spiega che la registrazione della nascita, in quanto interessa
non solo i genitori ma anche lo stesso bambino e lo Stato, non
rientra tra gli atti che necessitano del permesso di soggiorno.
Dunque questo Consiglio regionale non è formato da diavoli,
esattamente come non lo erano i governi di centrosinistra: non
c'è oggi in Italia un solo Comune che non registri la nascita del
bimbo di uno straniero irregolare".
Il ragionamento non ha convinto il capogruppo del Patto per
l'Autonomia, Massimo Moretuzzo: "Una circolare non può avere il
valore di una norma, e qui serve una legge. Non dobbiamo ledere
il diritto dei bambini a vaccinarsi e ad avere un pediatra".
Mentre Honsell ha definito "umiliante che su questo punto
l'Italia non raggiunga l'obiettivo 16 dell'Agenda 2030 per lo
sviluppo sostenibile. E il sofisma giuridico di Giacomelli
dimostra che implicitamente condivide il senso di questa pdln".
L'ultimo duello verbale, prima del voto finale sul testo di
legge, ha coinvolto Calligaris e Moretuzzo. "Descriverei questa
proposta di legge con il termine surrettizio - ha attaccato il
leghista - perché si tratta di una norma che vuole autorizzare
indirettamente e ingannevolmente l'iscrizione anagrafica per
tutti, attraverso il minore. Dietro una coltre di diritti
universali si nasconde l'esigenza di sanare l'irregolarità della
permanenza sul nostro territorio. E non parliamo di lesione dei
diritti sanitari - ha aggiunto il relatore di maggioranza - in
quanto chi nasce in Italia ha diritto al nome e a un pediatra
grazie al certificato di nascita dell'ospedale".
"Ma non tutti i bambini nascono in ospedale", gli ha
controbattuto Honsell. E Moretuzzo si è chiesto "come un bambino
non presente in anagrafe possa essere contattato dall'Azienda
sanitaria per le vaccinazioni obbligatorie o per l'assegnazione
di un pediatra. Su queste questioni purtroppo non si riesce a
ragionare in modo concreto perché l'ideologia vi rende
prigionieri degli slogan".
ACON/FA-fc