ENERGIA. ZANIN A CONVEGNO GEMONA: NO A MODELLO GLOBAL, ORA PIANIFICARE
(ACON) Gemona del Friuli (Ud), 28 ott - Autoprodurre l'energia
per fuggire dalle tenaglie del mercato e della geopolitica. Ha
ruotato attorno a questo progetto il convegno organizzato oggi a
Gemona dall'Associazione Terza ricostruzione guidata da Sandro
Fabbro.
Il docente di Urbanistica dell'Università di Udine ha chiamato a
raccolta esperti di vari settori e li ha messi a confronto con
una platea di giovanissimi, gli studenti dell'Isis
Magrini-Marchetti, alla presenza del presidente del Consiglio
regionale, Piero Mauro Zanin, del consigliere regionale Emanuele
Zanon, del sindaco di Gemona, Roberto Revelant, e dell'ex
ministro e parlamentare friulano Giorgio Santuz.
Ma i giovani non si sono limitati ad ascoltare le opinioni su
questo tema caldo, caldissimo, quasi bollente: un gruppo di
ragazzi dell'istituto superiore gemonese, e due attiviste di un
gruppo di formazione politica di Codroipo, hanno esposto
pubblicamente, nell'affollata aula magna della scuola, il loro
punto di vista su economia circolare, filiera corta, viabilità
verde, riqualificazione degli edifici dismessi e sfida ai
cambiamenti climatici.
Dopo aver ricordato che "l'energia è un asset strategico per ogni
Paese", richiamando gli sforzi di Enrico Mattei per rendere
l'Italia più autonoma su questo fronte, Zanin ha voluto
ricostruire le premesse di quel che sta accadendo oggi attaccando
"la globalizzazione di cui ci eravamo tutti innamorati, pensando
che un mercato così grande potesse garantire opportunità a
ciascuno e dimenticando la lezione di Zygmunt Bauman. In realtà -
ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale - la
globalizzazione ha semplificato processi di supremazia, ha diviso
anziché unire, come aveva previsto il sociologo polacco".
"Poi il prezzo del gas ha cominciato a salire e ci siamo accorti
che avevamo perso la nostra sovranità - ha proseguito Zanin -.
Così anche gli investimenti sulle energie rinnovabili, che fino a
quel momento erano poco più di un giocattolo in quanto stavano in
piedi solo se qualcuno li finanziava, sono diventati convenienti
e davvero necessari".
Ma in questo scenario critico cosa può e cosa deve fare una
Regione autonoma come il Friuli Venezia Giulia? Richiamando la
relazione del professor Guglielmo Cevolin, docente di istituzioni
di diritto pubblico a Udine, il presidente dell'Assemblea
legislativa ha confermato che nel campo dell'energia l'ente "ha
pochi poteri". Ma può in ogni caso "provare a imitare il
modello-Gemona illustrato prima dal direttore dell'Ape, Matteo
Mazzolini - ha ripreso Zanin -, e cioè dedicarsi a una
pianificazione intelligente per avviare nuovi impianti
fotovoltaici e creare green communities. Ora ad esempio - ha
detto ancora il presidente, richiamando la recente decisione
della Giunta Fedriga - ci saranno 100 milioni di euro per gli
impianti fotovoltaici delle famiglie, e tutto questo va nel segno
dell'economia circolare che prevede risparmio, efficienza e
autoproduzione".
Zanin ha voluto mettere in evidenza anche l'importanza del
settore primario: "L'agricoltura per me è fondamentale: non mi
piace l'idea di sfruttare terreni agricoli a fini energetici,
mentre è ottima l'intuizione dei pannelli sui tetti e nelle aree
abbandonate". Quanto a un altro tema emerso nel dibattito, il
problema della carenza di servizi e dello spopolamento delle aree
montane, il presidente ha ribadito la sua convinzione che "tutto
dipende dalla denatalità: inutile parlare del Friuli se non ci
sono più i friulani".
All'intensa mattinata hanno partecipato anche l'ingegner Paolo
Santuz, esperto di energia e industria, l'avvocato Pietro Mussato
che ha spiegato gli ostacoli pratici nell'attuazione delle norme
sul fotovoltaico, la collega Barbara Puschiasis, presidente
dell'associazione Consumatori attivi, che si è soffermata
sull'importanza di diventare protagonisti consapevoli e non più
utenti passivi nelle nostre scelte quotidiane, l'energy manager
del gruppo Fantoni, Alessandro Mattiussi, che ha raccontato gli
innovativi processi di economia circolare messi in atto dalle
aziende anche in Fvg.
Il professor Fabbro, dopo aver ringraziato pubblico e ospiti del
convegno a nome dell'associazione organizzatrice, ha lasciato a
Giorgio Santuz il saluto-appello finale ai giovani: "La mia
generazione dopo il terremoto ha portato in Friuli l'Università e
realizzato l'autostrada Udine-Tarvisio, ora c'è bisogno del
vostro entusiasmo per la terza ricostruzione".
ACON/FA