MIGRANTI. GIACOMELLI (FDI): FENOMENO DILAGANTE, RAFFORZARE PREVENZIONE
(ACON) Trieste, 31 ott - "Siamo lontani mille miglia dal mondo
che immagina Gianfranco Schiavone dell'Ics". Lo dichiara in una
nota Claudio Giacomelli, capogruppo di Fratelli d'Italia in
Consiglio regionale, in merito al comunicato che Schiavone ha
emanato per rispondere alle dichiarazioni di Lorenzo Tamaro del
Sap (Sindacato autonomo di Polizia).
"Bene ha fatto Tamaro - continua l'esponente di Fratelli d'Italia
- a richiamare l'attenzione delle istituzioni sul fenomeno ormai
dilagante dell'immigrazione clandestina che arriva in città dalla
rotta balcanica. La città che noi
vogliamo non comprende piazza della Libertà trasformata in un
accampamento di disperati bisognosi di tutto, non prevede decine
e decine di ragazzi che escono dai boschi e scendono in
città in autobus impedendo alle famiglie dell'altopiano di
utilizzare il trasporto pubblico".
"Non prevede - continua Giacomelli - strutture sovraffollate come
il campo di Prosecco con altri disperati che dormono
all'addiaccio. E, con buona pace del signor Schiavone, che
incassa ingenti fondi statali per la gestione degli immigrati, la
nostra città non può nemmeno diventare terreno di scontro di
bande di soggetti che si azzuffano e si accoltellato per il
controllo del territorio e delle zone di spaccio".
"Bene fa Schiavone a richiamare la legalità - aggiunge il
capogruppo di FdI - ma legalità non è far entrare chiunque.
Legalità è il rispetto delle leggi internazionali che impongono
alla Slovenia di accogliere e mantenere gli immigrati che
arrivano da lei attraverso la rotta balcanica. Legalità vuol dire
che un Paese deve farsi carico delle navi che battono la sua
bandiera e che non possono scorrere nel Mediterraneo scaricando
immigrati dove preferiscono".
"Legalità - insiste Giacomelli - è rispetto per il decoro, per
l'ordine e per le leggi del Paese che ti ospita, magari
contribuendo al tuo mantenimento con qualche lavoretto di
pubblica utilità. Sono, pertanto - conclude il capogruppo - a
fianco delle forze dell'ordine che sono chiamate ad affrontare
una situazione diventata insostenibile. Dobbiamo rafforzare i
presidi di prevenzione e controllo sul territorio e dobbiamo
riprendere il dialogo con la Slovenia per i rimpatri previsti
dalle norme. Se qualche tribunale ha trovato il cavillo giuridico
per impedirli - conclude la nota - il legislatore deve
immediatamente intervenire per garantire la più corretta
copertura giuridica per gli operatori in prima fila".
ACON/COM/fa