COMMEMORAZIONI. ZANIN: DA GONARS SIMBOLI PER LA PACE E LA DEMCRAZIA
(ACON) Gonars, 1 nov - Un nuovo monumento, con una bandiera
bianca e un ponte a simboleggiare la pace tra i popoli italiano,
sloveno e croato, da posizionare nel sacrario che si trova
all'interno del cimitero e che ospita i resti di 453 cittadini
sloveni e croati morti nel campo di concentramento costruito nel
1941 appena fuori l'abitato di Gonars, lungo quella che oggi è la
strada regionale Napoleonica. Questa l'iniziativa che il sindaco
del Comune udinese, Ivan Diego Boemo, sta portando avanti e per
la quale ha già ottenuto l'adesione della Croazia e spera presto
anche della Slovenia.
"Perché non ci devono più essere frontiere, ma ponti e unioni tra
i nostri Paesi", ha annunciato lo stesso sindaco ai partecipanti
alla cerimonia organizzata come ogni anno in occasione del Giorno
della commemorazione dei defunti presso il cimitero cittadino, a
ricordo dei tragici eventi che videro protagonista il campo di
concentramento.
"Questo sacrario rappresenta il luogo del ricordo di fatti e
persone che devono essere portati all'attenzione della pubblica
opinione, pensando a coloro grazie ai quali oggi noi viviamo in
Paesi in cui vige la democrazia", ha commentato Piero Mauro
Zanin, portando il saluto del Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia alle autorità slovene e croate partecipanti
all'evento, oltre che ai rappresentanti delle Forze dell'Ordine e
di varie associazioni combattentistiche e d'arma e dei partigiani
d'Italia.
"Le istituzioni hanno un dovere prima di tutto morale di
ricordare ed è per questo che ogni anno desidero essere presente
a questa giornata", ha aggiunto Zanin esprimendo il pensiero
anche dei consiglieri regionali Mauro Di Bert e Alberto Budai con
lui a Gonars.
"Dopo un periodo in cui le commemorazioni stavano perdendo
colore, sembravano svanire nelle menti, la storia - ha detto il
presidente - ha ribussato alla nostra porta con una guerra non
lontana dai nostri confini. L'Europa della pace non pensava di
rivivere fatti simili a quelli di 80 anni fa: bambini denutriti,
famiglie disgregate, civili violentati. Sono 59 le guerre nel
mondo, ma a noi le altre 58 non sono mai interessate perché le
abbiamo sentite distanti. Oggi che la guerra colpisce l'Europa e
dunque tutti noi, quei ricordi si riaccendono nella nostra
memoria. E allora l'unica possibilità perché ciò non si ripeta
davvero e per non essere retorici, è la pace. E servono quei
ponti di cui ha detto il sindaco Boemo".
A seguire, tanto dal console generale di Slovenia a Trieste,
Gregor Suc, presente alla cerimonia, e da quello di Croazia,
Nevenka Grdinic, di cui è stato letto un messaggio, sono giunte
parole per raccontare una memoria come monito per le generazioni
a venire e per una libera civiltà, e una democrazia data per
scontata quando scontata non era. "La guerra in Ucraina - ha
evidenziato Suc - costringe poi ad essere ancora più espliciti
contro i totalitarismi e nel sottolineare le atrocità che hanno
segnato il tempo in cui si era nemici, gli uni dell'altro".
Per l'Associazione nazionale partigiani d'Italia, la
vicepresidente udinese Antonella Lestani ha poi descritto
l'ossario di Gonars "un luogo di memoria, riflessione e speranza".
Costruito nel 1941 per prigionieri di guerra russi, il campo di
con centramento non fu mai utilizzato per quello scopo. Nel 1942
fu, invece, destinato all'internamento dei civili sloveni e
croati. Come tutti gli altri campi italiani per prigionieri
jugoslavi, quello di Gonars funzionò fino a settembre del 1943,
quando il contingente di guardia fuggì e gli internati poterono
andarsene. In seguito, il campo fu occupato dalle truppe tedesche
e destinato a tutti i rastrellati del Friuli come luogo di
transito. Finita la guerra, la popolazione locale smantellò i
manufatti e utilizzò i materiali per costruire altri edifici. Nel
1973, per iniziativa delle autorità jugoslave, è stato realizzato
il sacrario nel cimitero di Gonars. Nel 2009, invece, è stata
l'amministrazione locale a voler erigere un monumento proprio lì
dove sorgeva il campo.
ACON/RCM
Gli interventi al cimitero di Gonars
Il presidente Zanin al monumento in ricordo del campo di concentramento di Gonars
Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, al sacrario di Gonars
Deposizione di fiori per gli internati croati
Il presidente Zanin con le autorità slovene
Il presidente Zanin interviene al cimitero di Gonars