News


COMMEMORAZIONI. ZANIN: DA GONARS SIMBOLI PER LA PACE E LA DEMCRAZIA

01.11.2022
13:43
(ACON) Gonars, 1 nov - Un nuovo monumento, con una bandiera bianca e un ponte a simboleggiare la pace tra i popoli italiano, sloveno e croato, da posizionare nel sacrario che si trova all'interno del cimitero e che ospita i resti di 453 cittadini sloveni e croati morti nel campo di concentramento costruito nel 1941 appena fuori l'abitato di Gonars, lungo quella che oggi è la strada regionale Napoleonica. Questa l'iniziativa che il sindaco del Comune udinese, Ivan Diego Boemo, sta portando avanti e per la quale ha già ottenuto l'adesione della Croazia e spera presto anche della Slovenia.

"Perché non ci devono più essere frontiere, ma ponti e unioni tra i nostri Paesi", ha annunciato lo stesso sindaco ai partecipanti alla cerimonia organizzata come ogni anno in occasione del Giorno della commemorazione dei defunti presso il cimitero cittadino, a ricordo dei tragici eventi che videro protagonista il campo di concentramento.

"Questo sacrario rappresenta il luogo del ricordo di fatti e persone che devono essere portati all'attenzione della pubblica opinione, pensando a coloro grazie ai quali oggi noi viviamo in Paesi in cui vige la democrazia", ha commentato Piero Mauro Zanin, portando il saluto del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia alle autorità slovene e croate partecipanti all'evento, oltre che ai rappresentanti delle Forze dell'Ordine e di varie associazioni combattentistiche e d'arma e dei partigiani d'Italia.

"Le istituzioni hanno un dovere prima di tutto morale di ricordare ed è per questo che ogni anno desidero essere presente a questa giornata", ha aggiunto Zanin esprimendo il pensiero anche dei consiglieri regionali Mauro Di Bert e Alberto Budai con lui a Gonars.

"Dopo un periodo in cui le commemorazioni stavano perdendo colore, sembravano svanire nelle menti, la storia - ha detto il presidente - ha ribussato alla nostra porta con una guerra non lontana dai nostri confini. L'Europa della pace non pensava di rivivere fatti simili a quelli di 80 anni fa: bambini denutriti, famiglie disgregate, civili violentati. Sono 59 le guerre nel mondo, ma a noi le altre 58 non sono mai interessate perché le abbiamo sentite distanti. Oggi che la guerra colpisce l'Europa e dunque tutti noi, quei ricordi si riaccendono nella nostra memoria. E allora l'unica possibilità perché ciò non si ripeta davvero e per non essere retorici, è la pace. E servono quei ponti di cui ha detto il sindaco Boemo".

A seguire, tanto dal console generale di Slovenia a Trieste, Gregor Suc, presente alla cerimonia, e da quello di Croazia, Nevenka Grdinic, di cui è stato letto un messaggio, sono giunte parole per raccontare una memoria come monito per le generazioni a venire e per una libera civiltà, e una democrazia data per scontata quando scontata non era. "La guerra in Ucraina - ha evidenziato Suc - costringe poi ad essere ancora più espliciti contro i totalitarismi e nel sottolineare le atrocità che hanno segnato il tempo in cui si era nemici, gli uni dell'altro".

Per l'Associazione nazionale partigiani d'Italia, la vicepresidente udinese Antonella Lestani ha poi descritto l'ossario di Gonars "un luogo di memoria, riflessione e speranza".

Costruito nel 1941 per prigionieri di guerra russi, il campo di con centramento non fu mai utilizzato per quello scopo. Nel 1942 fu, invece, destinato all'internamento dei civili sloveni e croati. Come tutti gli altri campi italiani per prigionieri jugoslavi, quello di Gonars funzionò fino a settembre del 1943, quando il contingente di guardia fuggì e gli internati poterono andarsene. In seguito, il campo fu occupato dalle truppe tedesche e destinato a tutti i rastrellati del Friuli come luogo di transito. Finita la guerra, la popolazione locale smantellò i manufatti e utilizzò i materiali per costruire altri edifici. Nel 1973, per iniziativa delle autorità jugoslave, è stato realizzato il sacrario nel cimitero di Gonars. Nel 2009, invece, è stata l'amministrazione locale a voler erigere un monumento proprio lì dove sorgeva il campo. ACON/RCM



Gli interventi al cimitero di Gonars
Il presidente Zanin al monumento in ricordo del campo di concentramento di Gonars
Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, al sacrario di Gonars
Deposizione di fiori per gli internati croati
Il presidente Zanin con le autorità slovene
Il presidente Zanin interviene al cimitero di Gonars