SALUTE. CENTIS (CITT): REINTEGRO SANITARI NON VACCINATI, FVG COSA FARÀ
(ACON) Trieste, 5 nov - Sul tema della carenza di personale in
sanità e del possibile reintegro in servizio di medici e
infermieri non vaccinati se n'è occupato in più occasioni anche
il consigliere regionale dei Cittadini, Tiziano Centis, che in
merito ha presentato di recente una nuova interrogazione alla
quale la Giunta Fedriga sarà chiamata rispondere in Aula la
prossima settimana.
"Qualche giorno fa - spiega Centis in una nta - il Consiglio dei
ministri ha approvato il decreto che prevede, tra le altre cose,
il reintegro in servizio del personale sanitario, sospeso per
inadempienza dell'obbligo vaccinale, prima del termine di
scadenza della sospensione fissato al 31 dicembre. Il ministro
della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato alla stampa che la
decisione è stata presa per far fronte al problema della carenza
di personale sanitario e che saranno le singole direzioni
sanitarie regionali a decidere dove i medici reintegrati andranno
a lavorare".
"In risposta - fa sapere ancota Centis - la Puglia ha annunciato
che manterrà la legge regionale che prevede l'obbligo vaccinale
anche contro il Covid per gli operatori sanitari, mentre la
Campania ha inviato ai direttori generali della Aziende sanitarie
locali e delle Aziende ospedaliere una direttiva, a firma del
presidente Vincenzo De Luca, con la quale si fa obbligo di
definire l'impiego del personale sanitario non vaccinato
tutelando la salute dei pazienti e degli operatori vaccinati".
Ecco che il consigliere di Centrosinistra si pone la domanda su
"cosa accadrà in Friuli Venezia Giulia. Ho chiesto alla Giunta -
conclude Centis - quale posizione intenda prendere in merito alla
questione e se il reintegro, una volta avvenuto, sia sufficiente
a coprire la mancanza di personale nelle Aziende sanitarie. È
questa la vera emergenza che va affrontata: servono urgenti
politiche regionali per venire incontro alle esigenze dei
professionisti della sanità, oggi più che mai sotto organico. Non
solo chi è arrivato alla meritata pensione, ma ci sono sempre più
dimissioni volontarie verso la sanità privata. Si guadagna meglio
e si lavora più tranquilli. La Regione dovrebbe fare politiche
raggio-traenti con aumenti in busta paga e altre strategie".
ACON/COM/rcm