AMIANTO. III COMM: MAPPATURA UNICA IN ITALIA, SERVE FORMAZIONE MEDICI [2]
'Dello smaltimento si occupano ditte specializzate che devono
possedere determinate caratteristiche e che effettuano operazioni
dove tutto è registrato, dalla quantità smaltita al numero degli
operatori e delle ore impiegate', gli è stato risposto da
Vassallo, mentre Bergamasco ha detto dei corsi organizzati e
gestiti dalle agenzie formative 'perché sono corsi obbligatori
per chi è addetto alla rimozione di materiali pericolosi. Oggi il
campanello d'allarme è effettivamente suonato per i bonificatori,
gli unici rimasti all'esposizione professionale da amianto e si
cominciano a registrare i primi casi di malati'.
Ma 'per il monitoraggio degli attualmente esposti si sta
applicando un protocollo che deriva da un accordo Stato/Regione.
Nell'ambito del nuovo Piano regionale della prevenzione, si sta
lavorando anche sulla revisione di tale protocollo: le Aziende
sanitarie - è stato reso noto -, con la regia del Crua e con il
contributo dell'Istituto di medicina del lavoro dell'università
di Trieste, licenzieranno un nuovo documento sulla sorveglianza
sanitaria degli attualmente esposti; il documento sarà
pubblicizzato e consegnato ai medici che seguono tali persone sul
territorio'.
'Regione e Arpa - si è da ultimo inserito Gabrielcig - gestiscono
il catasto degli edifici contenenti amianto. Negli anni
2017-18-19 è stata fatta una mappatura attraverso l'utilizzo
anche di droni in 22 Comuni, perciò la Regione possiede una
situazione abbastanza completa delle coperture contenenti
asbesto, che risultano essere decine di migliaia, e del loro
livello di pericolosità. Siamo gli unici, in Italia, ad aver
svolto un lavoro del genere. Ogni anno la Regione elargisce circa
un migliaio di contributi per aiuti a imprese, Comuni e cittadini
per la rimozione del materiale'.
ACON/RCM