SALUTE. CONFICONI (PD): APPALTO SISTEMA A PRIVATI, PUBBLICO SI SFASCIA
(ACON) Trieste, 7 nov - "Dopo i tagli al personale del servizio
pubblico, di fronte a liste di attesa ormai esplose, Fedriga e
Riccardi hanno appaltato il sistema sanitario ai privati, verso
cui indirizzano i cittadini bisognosi di visite ed esami. Una
scelta politica che sta assumendo contorni sempre più
preoccupanti, perché alimenta la fuga degli operatori dagli
ospedali, depauperandoli ulteriormente. È necessario cambiare
rotta: i soldi che ogni anno vengono dati al sistema privato
veneto vengano invece investiti per rilanciare il servizio
pubblico sempre più in sofferenza". A chiederlo è il consigliere
regionale Nicola Conficoni (Pd) che attraverso un'interrogazione
chiede alla Giunta regionale di chiarire i dati relativi alle
"dimissioni volontarie di personale dalle diverse aziende del
sistema sanitario regionale".
"Le ultime dimissioni degli infermieri dagli ospedali in
sofferenza - si legge nella nota dem - denunciate in questi
giorni dalle organizzazioni sindacali, rendono ancora più
evidente come Fedriga e Riccardi stiano favorendo la
privatizzazione del sistema sanitario regionale. Se cliniche e
centri medici stanno prendendo sempre più piede e assumono il
personale in uscita dal servizio pubblico, non è a causa
dell'emergenza covid ma di precise scelte politiche. Basti
pensare alla disastrosa gestione di Polimeni (all'Asfo e ora
all'Arcs) e al taglio lineare alla spesa per il personale
sanitario, che hanno penalizzato non solo gli utenti ma anche
medici e infermieri stremati".
E ancora, rincara Conficoni: "Fedriga e Riccardi, che governano
da quasi cinque anni e hanno delle responsabilità nella
programmazione del fabbisogno, sostengono che quelli mancanti non
si trovano e puntano sul privato per limitare le liste di attesa.
Così facendo, tuttavia, non fanno altro che alimentare la fuga
dagli ospedali depauperando ulteriormente il servizio pubblico.
Per salvare l'insostituibile presidio di civiltà va innanzitutto
spezzato questo circuito vizioso".
"Gli ingenti fondi pagati ai privati veneti, dunque, non vanno
destinati ai privati friulani ma spesi per garantire ai
dipendenti delle aziende sanitarie migliori condizioni di lavoro,
anche promuovendo le necessarie assunzioni. Per favorirle -
conclude il dem - va subito rivendicata la non applicazione del
tetto alla spesa per il personale sanitario in Friuli Venezia
Giulia che la nostra Regione autonoma avrebbe già potuto e dovuto
chiedere allo Stato in virtù della sua specialità".
ACON/COM/li