IMPOSTE. BOSCHETTI (LEGA): ILIA, PIÙ AUTONOMIA PER ENTI LOCALI FVG
(ACON) Trieste, 8 nov - "Con questo disegno di legge seguiamo
un percorso che ha un effetto importante sugli Enti locali,
riportando il tema dell'autonomia fiscale e rendendo più
flessibile e articolata la capacità dei Comuni di intervenire sul
tributo immobiliare con effetti sul proprio bilancio. La manovra
assicura la riappropriazione della competenza primaria
sull'imposta locale sugli immobili per la Regione Friuli Venezia
Giulia, attraverso una forma di autonomia avanzata, consentendo
così ai Comuni di raggiungere autonomia e responsabilità diretta
su questa entrata".
Lo ha evidenziato all'Assemblea legislativa regionale, proprio in
apertura delle due giornate consecutive di lavori convocate
nell'emiciclo di piazza Oberdan a Trieste, il primo dei due
relatori per la Maggioranza del disegno di legge 174 (relativo
all'istituzione dell'Imposta locale sugli immobili), il leghista
Luca Boschetti, aggiungendo che si tratta di "un'importante
iniziativa che, con i suoi 22 articoli, va a modificare le
previsioni della legge nazionale 160/2019. Un percorso che
introduce nuove percentuali, in particolare per i fabbricati
diversi dall'abitazione principale, sulla base di uno schema che
la Regione ha predisposto esclusivamente per i Comuni".
"Una scelta di grande valenza, atta a rappresentare il pieno
esercizio dell'autonomia tributaria regionale. La previsione - ha
evidenziato l'esponente del Carroccio - è di dare la possibilità
alla Regione di disciplinare autonomamente i tributi locali
comunali di natura immobiliare istituiti con legge statale,
introducendo una disciplina espressamente volta a sostituire
quella erariale, definendo le modalità di riscossione e
consentendo agli Enti locali di modificarne le aliquote e di
introdurre esenzioni, detrazioni e deduzioni".
"Non essendoci alcun limite alla potestà di deroga, la Regione -
ha specificato Boschetti - può operare una completa innovazione e
riscrittura della disciplina statale, ridisegnando interamente
l'imposta. È chiaro che, sempre rispettando l'armonia con i
principi del sistema tributario dello Stato, le Regioni a statuto
speciale possano istituire con legge regionale tributi propri,
disciplinando tutti gli elementi del prelievo, in quanto
l'autonomia loro riconosciuta (essendo più ampia di quella
prevista per le Regioni ordinarie) consente di istituire tributi
propri con riferimento a presupposti già coperti dall'imposizione
erariale, sostituendosi così alla disciplina statale".
"Riguardo alla definizione di immobili da assoggettare
all'imposta, si è ritenuto di non discostarsi dalle definizioni
adottate dalla disciplina statale in merito alle fattispecie
imponibili, al fine di avvalersi dell'esperienza acquisita e
della prassi consolidata, nonché di evitare l'introduzione di
nuovi obblighi per i contribuenti e di limitare gli oneri a
carico degli Uffici comunali nel gestire fattispecie imponibili
nuove. All'articolo 21 - ha dettagliato Boschetti - troviamo
disposizioni atte ad assicurare che la transizione dall'Imu
all'imposta locale sugli immobili avvenga in un regime di
neutralità finanziaria tra Stato, Regione e Comuni. A decorrere
dal 2023 il gettito degli immobili a uso produttivo sarà riscosso
dai Comuni: l'importo, quantificato in 92 milioni di euro, sarà
corrisposto dalla Regione allo Stato, mentre la regolazione dei
rapporti finanziari tra Regione e Comuni avverrà attraverso
apposita compensazione a valere sul fondo unico comunale".
"Un ddl - ha concluso il relatore - migliorato anche grazie agli
interventi presentati dall'assessore Pierpaolo Roberti. Auspico
che l'Aula ne apprezzi i contenuti ed esprima all'unanimità un
voto favorevole".
ACON/DB-fc